uno: hey lo conosci michael?

914 101 80
                                    

Michael's P.O.V.

Anno 2015

"Hey, lo conosci Michael?" In quel momento Ashton si volatilizzò, sparendo dalla mia vista, e gli occhi del nuovo cameriere iniziarono a fissare i miei.

Forse è meglio partire dall'inizio di quella serata.

☆★☆★☆★☆★☆

"Ashton, è da un quarto d'ora che ti stai aggiustando i capelli, la partita inizia tra venti minuti. Facciamo tardi!" Dissi sbuffando mentre mi avvicinavo al muro vicino alla porta. Iniziai così a sbatterci contro la testa. Quel ragazzo era sempre stato la mia rovina.

"Devo fare colpo e non posso presentarmi come uno straccione." Sentii la sua voce rimbombare dal bagno e io non potei fare a meno di alzare gli occhi al cielo.

Ero stufo di lui. Altro che fare colpo: io il colpo glielo avrei dato in testa.

Da quando lo conoscevo, ovvero da quando eravamo diventati coinquilini in un mini appartamento nella grande New York City, era sempre stato così. Mi chiedevo perché ancora avevo a che fare con lui. Forse solo perché pagava metà dell'affitto dell'appartamento.

Prima che si facesse vivo dal bagno, passarono altri dieci minuti e in meno di altri tre minuti eravamo già fuori dalla palazzina in cui abitavamo. Appena uscimmo da casa, l'aria fredda delle prime serate autunnali ci colpì in piena faccia. Mi feci stretto nella mia giacca, forse leggera per quel periodo, e attraversammo la strada per raggiungere il nostro bar.

Insomma, un posto lontano da casa nostra.

Ci dirigemmo al bancone e ci sedemmo ordinando un calice di birra, pronti alla partita.

☆★☆★☆★☆★☆

La partita era cominciata da quaranta minuti, il primo tempo stava per finire e l'attenzione dei presenti era rivolta allo schermo della TV: si poteva sentire la tensione nell'aria. Le due squadre erano pari e non era ancora successo nulla di decisivo.

All'improvviso un ragazzo alto e biondo mi passò davanti e quella mia attenzione fu subito catturata da lui.

Potevo capire dal modo goffo in cui si muoveva tra i tavoli e il grembiule del bar che era il nuovo cameriere di cui parlava qualche giorno prima il padrone del locale.

Fu come nei vecchi film dove un ragazzo vede l'amore della sua vita, si volta verso l'amico e fa: "La vedi quella? Un giorno ci sposeremo."

"Ashton, lo vedi quello?" Chiesi al mio amico, senza distogliere lo sguardo dal nuovo ragazzo, con la paura di perderlo di vista.

"Ha la faccia da tonto." Mi disse, spostando lo sguardo dalla TV al biondo per poter dare una veloce occhiata.

Nonostante ormai ci avesse fatto l'abitudine al mio 'problema' (come lo chiamava lui), non riusciva mai a trovare qualcosa di carino nei ragazzi che mi piacevano. Anche se, in fondo, cercava sempre di aiutarmi.

"Penso sia arrivato il momento di giocare." Disse Ashton all'improvviso alzandosi dalla sedia con un grande sorriso stampato sulle labbra mentre cercava di trattenere delle risate. Gli piaceva mettermi a disagio, per questo rideva.

"No, Ash non è il momento del gio-" Dissi tutto d'un fiato, ma prima che potessi finire la frase, il nuovo cameriere si avvicinò a noi e Ashton si mise all'attacco.

Gli toccò la spalla per farlo voltare verso di noi e disse con un tono compiaciuto: "Hey, lo conosci Michael?". In quel momento Ashton si volatilizzò, sparendo dalla mia vista, e gli occhi del nuovo cameriere iniziarono a fissare i miei.

Quegli occhi erano talmente azzurri e chiari come il ghiaccio che mi gelarono l'anima e la mente.

Il ragazzo accennò una risata ma si girò qualche secondo dopo verso il suo superiore che gli aveva urlato contro, incitandolo ad essere più veloce nel servire i clienti.

"Scusami Michael, ma non posso fermarmi." Quelle furono le uniche parole, che pronunciò poco prima di scappare dietro al bancone per recuperare gli ordini dei tavoli di cui si occupava.

In quei pochi secondi in cui era di fronte a me, colsi l'occasione per leggere il suo nome sul cartellino: Luke, scritto con una pessima calligrafia, molto infantile.

Mi girai per poterlo fissare, tutto concentrato nel suo lavoro mentre gli occhi chiari si muovevano velocemente alla ricerca dei vari ordini.

Qualche secondo dopo però una vampata di sudore mi prese in faccia e potei osservare il vicino esultare e urlare insieme agli altri nel locale, mentre la sua ascella era praticamente spiaccicata contro il mio viso.

La nostra squadra aveva appena segnato e a quanto pare anche Luke aveva segnato nella mia testa.

☆★☆★☆★☆★☆

Ed eccomi qua con il primo capitolo. È un po' corto rispetto agli altri che pubblicherò, ma mi serviva un'introduzione ai personaggi.

Sono tipo due giorni che sto rileggendo questo capitolo e lo sto correggendo e voglio ringraziare obsessalum che mi sopporta e mi aiuta nella correzione.

Fatemi sapere cosa ne pensate

- Francy

How I Met Your Father || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora