sei: new york yankees

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Michael's P.O.V.

Anno 2040

"Vi ho mai raccontato la storia di me e Luke che partecipiamo a un raduno per tifosi? Dovete sapere che era inizio novembre, me lo ricordo perché iniziavano ad apparire le prime luci natalizie per le strade. Stavo uscendo dal lavoro, quando mi scontrai con una massa di tifosi degli Yankees e proprio tra loro incontrai Luke."

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Anno 2015

Stavo camminando contro la folla che occupava tutto il marciapiede e cercai di non farmi buttare giù o farmi trascinare con loro. Non mi era mai piaciuto stare tra la massa di gente.

Purtroppo le persone erano tante e dopo neanche centro metri mi ritrovai per terra.

Una mano si allungò verso di me, in segno di aiuto, mentre il resto della folla ci camminava intorno. Porsi la mia mano senza neanche guardare a chi appartenesse quella sconosciuta e mi alzai, ringraziando con un tono alquanto deluso. Non ci volle molto prima che capissi che quello sconosciuto non era poi così sconosciuto.

Era Luke.

Aveva i segni bianchi sulle guance ed era vestito di tutto punto per l'occasione con il guantone da baseball, il cappellino della squadra e una maglia smisuratamente grande.

Non feci in tempo a parlare che lui mi prese per il polso e mi trascinò nella folla. Non riuscivo a parlargli. Lui urlava, intonava i cori e saltava per la via.

Arrivammo dopo una decina di minuti in un grande locale, che non avevo mai visto prima, e l'interno era decorato da striscioni, quadri e guantoni degli Yankees.

Si faceva sul serio.

Luke mi fece sedere a un divanetto, lasciandomi da solo. Più mi guardavo intorno, più mi sentivo come le fidanzate dei ragazzi presenti che venivano lasciate da sole e da parte ad annoiarsi e limarsi le unghie, con l'unica differenza che io giocavo a Temple Run sul cellulare.

Dopo qualche minuto tornò Luke con due grandi calici di birra e li posò sul tavolino di fronte al divanetto. "Su con la vita, Clifford. Gli Yankees spaccheranno il culo a tutti stasera." Luke aveva quasi un tono solenne. La finezza non era il suo forte.

"Non mi aspettavo di passare la mia serata così, sinceramente. Ma la birra mi ha fatto cambiare idea." Dissi alzando lo sguardo verso di lui. Allungai una mano verso il calice e lo alzai, avvicinandolo alle labbra, sporcando il contorno di esse con la schiuma.

"Quindi rimani per la birra e non per il fantastico ragazzo di fronte a te?" Sembrava quasi dispiaciuto per quella cosa. Come un bambino che fa i capricci.

"Esatto." Non era veramente dispiaciuto, sapeva che stavo scherzando ma notai un accenno di preoccupazione nello sguardo di Luke, che si guardava intorno, ma non dissi niente: avevo paura di infastidirlo.

"Mike." Disse lui all'improvviso. Allora io alzai lo sguardo verso di lui, pronto ad ascoltarlo. "Hai per caso visto un ragazzo dai capelli scuri, lo sguardo da asiatico e la pelle scura?"

Diciamo che non era il tipo di domanda che mi stavo aspettando. Ma ci pensai un po', cercando di ricordare le varie facce viste. "No, non ho visto nessun asiatico." Dissi io all'improvviso.

"Non è asiatico, ma fa niente. È solo il mio coinquilino. Siamo usciti di casa insieme e poi l'ho perso di vista. Magari è con gli altri." Disse velocemente scuotendo le spalle, quasi come per autoconvincersi che tutto andasse bene, per poi sedersi vicino a me sul divanetto.

Si avvicinò il più possibile a me, dicendo che non riusciva a vedere lo schermo. E a me non dispiaceva per niente.

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La partita era ormai all'ultimo tempo, i calici di birra erano completamente vuoti ed eravamo presi dalla partita, come ipnotizzati. Anche se non mi piaceva stare nella folla, non voleva dire che non mi piacesse stare in compagnia di Luke.

Era quasi la fine, mancavano pochi punti alla vittoria. Tutti eravamo volti allo schermo. L'atmosfera era davvero tesa, ma all'ultima battuta si alzò il caos e quando anche l'ultimo giocatore raggiunse l'ultima base si alzò un urlo di vittoria.

La partita era vinta.

Io e Luke ci alzammo di scatto con le braccia tese verso l'alto e iniziammo a esultare.

Tutti si abbracciavano, dalla felicità. Tutti si stringevano. All'improvviso portai le braccia intorno al collo di Luke e mi avvicinai a lui, stringendolo in un abbraccio, continuando a saltare e a esultare.

Solo dopo un po' mi accorsi di quello che stava succedendo. Ero stretto a Luke, completamente felice che cantava e urlava. Fu la cosa più bella di quella giornata.

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Lo so che sto aggiornando in modo irregolare ma devo ancora pensare al giorno più adatto per aggiornare, quindi mi sa che continuerò aggiornare completante a random.

Cosa ne pensate di questo capitolo? Lasciate qualche commento e fatemi sapere.

Sono tornata sabato dalla Spagna e giovedì vado in vacanza con i miei, però vado dai miei e lì almeno ho il Wi-Fi ahaha

È IL PRIMO AGOSTO E DEVO INIZIARE A LEGGERE TUTTI I LIBRI PER LA SCUOLA

A presto!

- Francy

How I Met Your Father || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora