dieci: l'invito

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n.a.: La polaroid magica con la foto che si muove

Michael's P.O.V.

Anno 2040

"Quando sei single e i tuoi amici iniziano a sposarsi, ogni invito a un matrimonio ti pone di fronte a un dilemma: ci vado con qualcuno o ci vado da solo? Che tradotto significa: come mi vedo fra sei mesi? Seduto accanto al mio fidanzato o che ci provo con il testimone dello sposo? Io prenotavo sempre per due, ero un tipo ottimista."

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Anno 2016

"Ma chi porto a questo matrimonio?" Chiesi io mentre aprivo la dispensa alla ricerca di qualcosa da mangiare.

"Ti sei già scordato cosa ti ho insegnato?" Disse Ashton. Lui era seduto sul divano, i piedi sul tavolino di fronte ad esso e beveva una birra, intento a guardare una replica di Masterchef.

"Mi hai insegnato qualcosa?" Dissi io mentre aprivo un pacchetto di patatine e uscivo dalla cucina. Mi andai a sedere sul divano e alla fine iniziai a guardare anche io MasterChef.

"Non bisogna andare a un matrimonio con un ragazzo che non sia il tuo, è come andare a una battuta di caccia e portarsi dietro le corna di un cervo. Ci devi andare assolutamente da solo." Non avevo ben capito la similitudine del mio amico, ma decisi di sorridere e annuire, come sempre insomma. In fondo aveva ragione, ma come dovevo fare? Ormai avevo detto che andavo accompagnato, avrebbero buttato i soldi per uno che non sarebbe venuto.

"Devo portare un ragazzo ma non so chi." In realtà sapevo chi avrei voluto portare: Luke, il grande punto di domanda della mia vita. C'era solo un problema: lui stava con Trevor.

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"Ragazzi, mi sono lasciato con Trevor." Disse Luke non appena ci portò il menù del bar. Si sedette di fronte a noi e fissò per qualche secondo il tavolo. Non era di buon umore, si vedeva, ma non sembrava neanche così triste.

"Mi dispiace, Luke." In realtà non mi dispiaceva tanto che si fosse lasciato con il ragazzo, ma più che altro che lui stesse male.

"Non ti preoccupare, se io sto male, lui sta peggio." Alzò lo sguardo verso me e Ashton e ci guardò per qualche secondo per poi rialzarsi, pronto a riprendere il suo lavoro.

"Non penso che starà male a lungo, basta che sventola la carta di credito in un bar gay e vedi come gli passa." Fu tutto quello che disse Ashton. Lo trovavo inappropriato ma da una parte speravo fosse così. Luke scosse la testa e si allontanò per andarci a prendere qualcosa da bere.

Io mi girai verso Ashton una volta che fu abbastanza lontano per non potermi sentire. "Provo ancora qualcosa per lui."

Ashton mi guardò male e si girò verso di me portando le mani sulle mie spalle. "Sappiamo già questa storia: tu ti innamori, lui ti dà un calcio nel sedere e via con i titoli di coda."

"Ti dimentichi due cose: primo, lui mi ha baciato a capodanno e, secondo, cerco un ragazzo da portare al matrimonio." Ashton sbuffò e si alzò dal proprio posto mentre tornava Luke, lasciandoci da soli. E lì il panico fece la sua comparsa e iniziai a dire cose senza senso.

"Secondo me il modo migliore per chiudere una storia finita male, è festeggiare una storia che sta andando bene. Quindi visto che due miei amici si sposano sabato e io ho prenotato per due, mi chiedevo.. vorresti venire con me?" In quel momento Luke spalancò gli occhi. L'avevo preso di sorpresa, ma la sua risposta non tardò ad arrivare.

"Volentieri. Ehm.. è una cerimonia elegante?" Sinceramente non mi aspettavo quella domanda, ma iniziai a ridere e annuii con la testa. "Perfetto, allora metterò un vestito talmente bello che farò sembrare lo sposo un venditore porta a porta." In quel momento tornò Ashton e Luke se ne andò a servire altri tavoli con il sorriso sulle labbra. Mi sentivo così bene e Ashton non fece domande, lasciandomi godere la mia felicità.

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Ero in un negozio di CD e stavo guardando la discografia dei Queen, quando una voce familiare attirò la mia attenzione. "Io voglio la vaniglia di Tahiti sulla torta. Niente vaniglia, niente matrimonio. Mi avete capito?!"

Mi girai per poter guardare chi era e vidi Juliet, la sposa del matrimonio a cui avrei dovuto partecipare. Mi avvicinai per salutarla e lei staccò il telefono. Non feci in tempo a dire una parola che lei mi stava già abbracciando.

"Vedo che il matrimonio ti sta mettendo agitazione." Dissi non appena ci staccammo dall'abbraccio. Lei sembrava davvero tesa, ma non mancò il sorriso.

"Certo, manca una settimana e stiamo finendo i preparativi. E poi sai, ci saranno un sacco di ragazzi per te." Il suo sorriso si fece ammiccante e accennò una risata.

"Già, ma io ho già un ragazzo che mi accompagna." Risposi io quasi immediatamente. Se avessi saputo ciò che sarebbe successo dopo, non lo avrei mai detto. Il suo viso diventò paonazzo e quel sorriso che si era formato svanì.

"No, Mike. Tu hai riservato per una persona." Mi disse lei cercando di mantenere la calma.

"No, sono sicuro di aver prenotato per due e ormai il mio accompagnatore si sta preparando." Deglutii rumorosamente. Avevo una certa paura di lei, era sempre stata un po' lunatica.

"Mike, tu non porterai nessuno! Non lo voglio al mio matrimonio. Ora basta, ci vediamo tra una settimana." Si voltò velocemente e uscì dal negozio di CD. In quel momento arrivò un messaggio da parte di Luke.

Da: Lucas⭐️

Ho preso il vestito, non vedo l'ora di fartelo vedere.

In quel momento la mia calma andò a farsi fottere. Ero in un bel casino.

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Lo chiamavano l'uomo che fa incazzare le spose

ECCOMI QUI CON UN NUOVO CAPITOLO, cosa ne pensate? Lasciate qualche commento per farmi sapere.

Come state? Domani è già settembre, piango, non voglio tornare a studiare

- Francy

How I Met Your Father || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora