undici: il matrimonio

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Michael's P.O.V.

Anno 2016

Da due giorni ormai tentavo di parlare con Juliet per farle cambiare idea, ma lei continuava a fulminarmi con lo sguardo. Luke nel frattempo era entusiasta e mi descriveva il suo vestito. Io non volevo rovinare il suo entusiasmo, non lo vedevo così da settimane.

Ero ormai seduto sul divano, stanco per la situazione in cui mi ero cacciato, quando all'improvviso suonò il telefono. Era Andrew, il futuro sposo.

"Hey Andrew, come stai? Sei pronto per il matrimonio?" Il mio tono era stranamente calmo, speravo almeno di avere una risposta positiva.

"Io e Juliet ci siamo lasciati. Non ci sposiamo più. Lei era diventata troppo ansiosa e parlava di come tu gli stessi rovinando il matrimonio. Allora l'ho lasciata e voglio ringraziarti. Ma sappi che Juliet vorrà che tu paghi la cerimonia incompiuta." In quel momento ebbi una fitta al cuore. La cerimonia incompiuta? Doveva costare almeno dieci volte il mio stipendio. Dove avrei potuto trovare tutti quei soldi?

Andrew mi attaccò il telefono in faccia prima che potessi rispondere. Ashton vide il mio sguardo preoccupato e non nascose la sua curiosità. "Cosa succede, caro amico dai pochi capelli colorati?"

"Juliet e Andrew non si sposano più e devo pagare la cerimonia visto che si sono lasciati per colpa mia." Lui scoppiò a ridere, come se fosse la cosa più divertente al mondo quando di divertente c'era solo il fatto che lui si era messo la maglia al rovescio.

Era una brutta posizione la mia. Avevo causato la rottura di una coppia che si doveva sposare a distanza di quale giorno e per di più dovevo ripagare la cerimonia, che costava più della mia stessa vita. Non potevo starmene lì con le mani in mano. Presi la giacca e uscii velocemente dal mio appartamento. Dovevo parlare con Andrew e fargli cambiare idea.

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La casa di Andrew era un piccolo monolocale. Abitava da solo da tanto tempo e il matrimonio era l'occasione giusta per lui di cambiare casa, avere un'abitazione più grande e una vita stabile con la persona che amava. Mi fece entrare in casa. Non mi tolsi neanche la giacca che subito mi avvicinai a lui e gli bloccai le spalle per potergli parlare con un tono serio. "Mi dispiace aver rovinato il tuo matrimonio, ma non puoi lasciarla andare via così."

"Michael, mi devi un favore. Mi mancherà la mia privacy e la mia libertà, quindi non voglio impegni e voglio essere single." Tolse le mie mani dalle sue spalle e iniziò a girare per quel piccolo monolocale, andandosi a sedere sul divano.

"Lo dici solo perché avete litigato. È una crisi che capita a tutte le coppie, c'è bisogno di lavoro continuo e bisogna crescere insieme e tutte quelle cose che dicono nelle riviste. Non potrai sapere cosa succederà nel futuro. Potresti non essere poi così fortunato e non trovare nessuna che ti ama come ti ama Juliet." Quelle parole fecero colpo sul ragazzo che però non rispose per qualche secondo. Prese solo il suo cellulare e lo portò all'orecchio. Internamente io stavo pregando che quel discorso esortativo gli avesse fatto cambiare dire.

"Hey Juliet. Mike mi ha parlato e mi ha fatto capire..." In quel momento fece una pausa. Un sorriso si era formato sul suo volto, come quando si vuole dire ciò che si prova per una persona. "VAI A FARTI FOTTERE."

Il mondo mi crollò addosso. Non potevo credere a quelle parole, dopo tutto il mio discorso avevo anche peggiorato la situazione. Non sapevo più cosa fare. Ero proprio nella merda.

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Ci vollero un paio di drink a base di scotch, un aiuto da parte di Ashton, una scimmia con l'impermeabile rosso e altri due giorni per poter far cambiare idea sia a Juliet che a Andrew, ma alla fine riuscirono a riappacificarsi e aggiunsero anche un posto in più al matrimonio per Luke. Non potevo credere di aver salvato una relazione, un matrimonio e anche la mia stessa vita.

Quando il giorno del matrimonio arrivò, mi guardai allo specchio e sorrisi al riflesso di me stesso, fiero di aver sistemato tutto. Mi presentai davanti alla porta dell'appartamento di Luke. Mi stavo aggiustando la cravatta quando Luke aprì la porta. Era davvero stupendo: i capelli biondi erano tirati su, gli occhi azzurri erano scintillanti e il completo gli stava splendidamente. Forse me lo stavo immaginando, ma sentii gli angeli cantare. Le mie labbra si stesero in un sorriso. Non potevo trattenermi dopo tutto quello che avevo fatto.

Stavamo per uscire quando il cellulare di Luke iniziò a suonare. Allungai lo sguardo e vidi la scritta 'Trevor'. Lui mi guardò per qualche secondo, come alla ricerca di una conferma. Nonostante il dolore interno, annuii con la testa. I due parlarono per un paio di minuti. Quando Luke posò il telefono mi guardò negli occhi, con lo sguardo basso e un po' rattristito. "Trevor ha detto che ha bisogno di me."

Quella frase mi colpì dritta nel cuore, con la stessa precisione di un cecchino, mi stava uccidendo. Ma non potevo dirgli di non andare. "Vacci, magari ha davvero bisogno." Luke si avvicinò a me e portò le sue braccia intorno al mio corpo, stringendomi in un abbraccio. Ricambiai, ma alla fine me ne andai dall'appartamento di Luke, con la testa bassa e l'umore sotto le scarpe.

Alla cerimonia tutti erano felici, guardavi le coppie e vedevi come era facile e semplice per gli altri. Ero vicino ad Ashton e lo osservavo mentre giudicava le damigelle d'onore. Io pensavo davvero che quel matrimonio sarebbe stato la svolta della mia vita, l'inizio di una migliore. Io non lo sapevo, ma non stavo sbagliando.

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Lo so, questo capitolo non è il massimo MA MIGLIORERÒ

Da questo capitolo possiamo constatare come Luke sia un po' troia e come Michael non farà mai il wedding planner

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Sono troppo felice, a gennaio i Green Day vengono a Torino e io forse ci vado aaaah chi di voi andrà al loro concerto? E dove?

- Francy

How I Met Your Father || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora