40.☞ Trouble coming☜

2.4K 252 110
                                    

«Matthwens,non è la prima volta che mi combina un guaio. Come devo farle capire che questa è una scuola e non un parco giochi?»

Sono in Presidenza ancora bagnata dalla testa ai piedi. Subito dopo la fuga, sembra che Victoria non si sia arresa e abbia raccontato tutto alla Preside. Qui con me c'è anche Dallas, ma a differenza mia non fiata. Probabilmente non se lo aspettava di finire qui. Quanto a me,ci sono abituata.

«Cam,cosa stai combinando? Sai bene cosa bisogna fare in questi casi.» sospira e prende una penna «Allora?»

Dallas continua a restare muto e a fissare un punto qualsiasi nella stanza. Non ha guardato neanche una volta la Preside negli occhi.

«Vuoi davvero che avvisi tuo padre?» continua la donna.

È allora che il moro alza il suo sguardo glaciale e la fissa negli occhi. C'è aria tesa qui in stanza,troppa.

«Preside.» provo ad incentrare l'attenzione su di me «Lui non c'entra. Non stava facendo nulla di male,no?»

«Oltre al fatto di camminare nei dormitori mano nella mano con una ragazza? Per di più sappiamo bene quale reputazione nutre lei, cara Matthwens.»

«Cosa significa questo? Solo perché sono finita un paio di volte qui,ho forse il diritto di essere considerata come un mostro? E mi dica,come può sapere Justice che mi trovavo in quel posto?»

La Preside per un attimo resta titubante.

«Le concedo il diritto del dubbio.» affermo.

«Vuole sapere la verità?» dice ad un tratto Dallas.

Non so bene cosa voglia fare,ma di qualsiasi cosa si tratti mi spaventa. Se raccontasse tutto finirebbe in guai molto più grossi dei miei.

«Oggi era il mio compleanno e ho organizzato una festa nella mia stanza. Tra gli invitati c'era anche Justice e indovini un po'? Si è presentata.»

«Hai organizzato una festa in camera invitando delle ragazze?»

Se solo avesse ascoltato, avrebbe capito che non era quello il punto dove Cameron voleva arrivare.

«Se è così non mi lasci altra scelta. Mi dispiace.» prende il cellulare e inizia a digitare un numero.

È la fine.

Se mi avessero detto che al mondo esistono persone che possono odiare come Victoria una persona che non ha fatto nulla di male,allora sarei scoppiata a ridere. Ma adesso so che non reagirei più allo stesso modo. Chiamare la sicurezza solo per mettere nei guai una persona che odia pur sapendo di complicare le cose anche ad un suo amico è stata una delle cose più crudeli che potesse fare. E di sicuro questa me la pagherà.

****
Siamo rimasti in Presidenza per alcune ore senza mai fiatare. La tentazione di scappare c'è stata,ma l'ho dovuta trattenere.

«Preside White, è arrivato il Signor Dallas.» annuncia la segretaria aprendo la porta.

«Lo faccia entrare.»

Quando l'uomo cinquantenne varca la porta mi alzo subito in piedi. Pur avendo avuto una piccola discussione con lui, questa sua aria autoritaria mi spaventa a volte. Vedendo il suo sguardo gelido capisco che forse lui e Dallas non sono poi così diversi. Hanno lo stesso sguardo minaccioso.

«Mi dispiace averla dovuta disturbare, ma come può ben capire è stato mio dovere informarla dell'accaduto.» dice la Preside.

«Mi lasci solo con questi due ragazzi, per favore.» risponde con voce grave il signor Dallas.

My Rebel HeartWhere stories live. Discover now