22. ☞Noah☜

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Non ho chiesto spiegazioni a Dallas quando sono entrata in macchina in attesa che mi riaccompagnasse ai dormitori. Non l'ho fatto perché la verità è che non mi interessa e anche se sono una ragazza terribilmente curiosa resisto comunque a qualsiasi tentazione.

Quando sono arrivata a scuola, in camera c'erano Nate e Maia che stavano discutendo,così ho preferito girare a largo e iniziare a camminare senza un reale motivo. Mentre cammino noto che Victoria mi sta fissando con un sorriso compiaciuto. Le romperei tutti quei denti volentieri.

«Lavori per Cameron?» chiede.

Non mi sembra di averlo detto a qualcuno e soprattutto non mi sembra che le riguardi.

«No.»

Tecnicamente lavoro per la famiglia di Cameron e a quanto pare anche per quella di Matt,i ragazzi non c'entrano nulla con tutto ciò. Quindi no,non lavoro per Cameron.

«A furia di tutte queste bugie finirà che avrai un naso troppo lungo e allora neanche i più bravi chirurghi di tutto il mondo potrebbero sistemarlo.»

Ha fatto una battuta,dovrei ridere?

«Il mio territorio.» ripete per la...ah no,ho perso il conto.

«Sì Victoria, il tuo territorio, lo so.»

«Non voglio più ripeterlo.»

«Mi stai minacciando?»

Spero per lei che non sia così.

Annuisce.
Credo proprio che stavolta l'ultima risata sarà la mia.

Quando finalmente Victoria se ne va,io torno in camera correndo. Se ricordo bene nella valigia ho portato alcune "sorpresine" per le occasioni in cui qualcuno avrebbe potuto disturbarmi.
Entro in camera quando Nate e Maia stanno per baciarsi e mi dispiace vederli quando sussultano,ma era da un bel po' che avrei voluto fare questo.

«Nate dovresti andare, sta passando la responsabile dei dormitori. Sai bene cosa potrebbe fare se ti vedesse qui.»

«Cazzo.» impreca, poi apre la porta e corre via.

Piccola bugia.
Maia mi scruta e cerca di capire cosa sto cercando.
Prendo la valigia che avevo sotto al letto e la getto violentemente sul letto.

«Cosa cerchi?» chiede.

La risposta non le piacerebbe affatto,quindi fingo che non l'abbia sentita.

«Eccole!» esulto.

Mi è mancato davvero tanto usarle e penso che sia ora di ricominciare.

«Che colore mi suggerisci?» chiedo mostrandole la vasta scorta di bombolette spray.

«A cosa ti servono?»

«Un colore che esprimi rabbia,ma che al contempo sia sempre impeccabile. Il rosso!» tiro fuori la bomboletta e la nascondo nello zaino.

Lo getto in spalla ed esco.
Justice, è arrivato il momento di tremare.

Oggi ci sono le attività pomeridiane dei club,ma dato che il mio non è ufficialmente un club visto che sono l'unica ragazza a farne parte sono esonerata. Chiedo a Taylor Victoria in quale club si è iscritta e subito cerca nell'elenco il suo nome.

«Danza.» risponde infine.

«A che ora ci sono le attività di danza?»

«Sono già iniziate. Precisamente dieci minuti fa.»

Mi dispiace per te Victoria, ma penso che questa volta il karma ti si ritorcerà contro.

Torno di nuovo nei dormitori e cerco la stanza che condividono Victoria e Brenna,poi furtivamente mi guardo attorno e non notando nessuno prendo la bomboletta e inizio a scrivere sulla porta un simbolo che disegnavo ogni volta a qualcuno a Miami per far capire che la mia vendetta stava per arrivare. È un fulmine rosso,proprio per evidenziare la rabbia della vendetta. Completato il lavoro lo ammiro un'ultima volta e corro in camera a sbarazzarmi di tutte le mie "armi". Non devono avere prove, perché è chiaro che io sarò la prima sospettata.
Il letto non è per nulla un buon nascondiglio,ma il mio solito luogo di incontro con Cameron sì. Lì è molto lontano dai luoghi più affollati di tutta la scuola,così mi carico la valigia in spalla e corro spedita a nascondere il tutto.

My Rebel HeartWhere stories live. Discover now