DICIANNOVE

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Kate si mordeva nervosamente le labbra mentre erano seduti in attesa del loro turno. Castle le press la mano e lei si voltò a guardarlo non riuscendo a nascondere la sua preoccupazione. Rick le diede un bacio imponendole di interrompere quella tortura.
- Preferirei che lasciassi farlo a me.
- Cosa Castle?
- Torturare le tue labbra. Conosco metodi molto più piacevoli.
- Rick... Non mi pare nè il luogo nè il momento...
- Quindi in un altro luogo e in un altro momento...
- Lo so cosa vuoi fare Castle, vuoi farmi arrabbiare per farmi pensare ad altro.
- Funziona? - Le chiese speranzoso
- No. - rispose infastidita
Castle sbuffò. Il ginecologo di Kate aveva avuto un'emergenza ed erano lì in attesa da più di mezz'ora. Castle tra i due era quello che solitamente sopportava meno le attese, ma Kate era veramente insofferente e preoccupata.

In realtà lo era già da un paio di giorni, da quando lui aveva cominciato a fare i preparativi per andare negli Hamptons e a ricordarle della visita. Aveva insistito poi ad andare con lei il pomeriggio prima della visita di controllo a fare shopping perché per lui era indispensabile che Kate rinnovasse il suo guardaroba con vestiti più comodi e leggeri, visto quanto le dava fastidio il caldo e che il bambino sarebbe inesorabilmente cresciuto ed anche lei. A Rick sembrò di non aver detto nulla di particolare ma da quella frase Kate si incupì ed il suo umore, già non buono perché non aveva voglia di fare shopping, peggiorò. Non valse a nulla fare per tutto il tempo il buffone ricordandole più volte come fosse l'unica donna che non si divertiva ad andare in giro a spendere i soldi della sua carta di credito in vestiti. Alla fine comprarono comunque molte più cose di quante Kate avrebbe immaginato, visto che Castle diceva che avrebbero preso ogni cosa che lei provava senza nemmeno darle tempo di scegliere. Beckett riuscì solo ad imporsi, minacciandolo con un ritrovato piglio autoritario, per non comprare nulla per il bambino.
Quando tornarono a casa Kate era molto stanca e Rick si pentì di averla sottoposta a quel pomeriggio controvoglia. Martha vivacizzò la serata mostrandosi, al contrario, entusiasta per tutte le cose che avevano comprato e strappando al figlio la promessa di darle la carta di credito per fare shopping prima che andassero negli Hamptons. Prima di andare a dormire Castle passò a dare la buonanotte a Kate che invece di salutarlo lo raggelò con una domanda inaspettata.
- E se non cresce Castle?
Era seduta appoggiata alla spalliera del letto, rannicchiata come si metteva sempre quando era turbata. Lui si sedette sul bordo vicino a lei.
- Perché questi pensieri ora? Sei stata male e non mi hai detto nulla?
Negò convinta e non aveva motivo di non crederle.
- Allora cosa c'è Kate?
- Sono preoccupata. Ti ricordi cosa avevano detto l'altra volta? Era piccolo.
- Sì, ma avevano anche detto che era normale che lo fosse e che stava bene.
- Alcune volte quasi mi dimentico di essere incinta, mi sembra impossibile. Poi quando ci penso come adesso mi prende il panico che qualcosa possa andare storto. Non è normale comportarsi così Rick! Dovrei essere sempre euforica di aspettare questo bambino ed invece ogni volta che ci penso ho solo terrore. Che di non essere pronta, di non essere in grado... Che qualcosa vada storto, che non stia bene.
- Kate, sei normalissima. Sei solo preoccupata, come chiunque lo sarebbe nella tua situazione.
- Allora sono preoccupata di essere sempre preoccupata.
- Non ti aiuterà saperlo, ma da ora in poi sarai sempre preoccupata per lui. Per qualsiasi cosa e passeranno gli anni ma non passeranno mai le preoccupazioni, solo cambieranno in base alla sua età.
- No Castle. Non sei decisamente d'aiuto.
- Però ti assicuro ci preoccuperemo sempre insieme. Staremo le notti svegli a guardarlo dormire quando sarà piccolo e poi ad aspettarlo rientrare quando sarà grande.
Kate sorrise della sua voglia di infonderle sempre e comunque positività. Rick prima di andarsene le diede una bacio sui capelli, ma lei si aggrappò alle sue spalle, facendolo abbassare per baciarlo, Rick si sedette di nuovo e si sporse su di lei per poterlo fare più agevolmente imponendosi mentalmente di contenersi, perchè essere lì, insieme, nel loro letto non lo aiutava per niente.
Kate combatté tutto il tempo per non chiedergli di rimanere con lei e Rick sperò che arrivasse quella richiesta fino a quando non so chiuse la porta alle spalle dopo averla salutata ancora con altri baci e la sua solita promessa: a domani.

Always, AgainWhere stories live. Discover now