SEDICI

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Quando Alexis la mattina scese per prepararsi la colazione li trovò entrambi addormentati ognuno in un lato del divano. La vaschetta con quello che rimaneva del gelato, ormai totalmente sciolto, era tra di loro. Vedendola pensava che al minimo movimento avrebbero rovesciato tutto il liquido appiccicoso sulla pelle nera. Si sporse per recuperarla e cercando di non svegliarli, portarla via da lì prima che facessero danni.
Rimase un po' a guardarli cercando di capire cosa trovava così strano nel vederli dormire sul divano, eppure era capitato spesso, quando la notte rientrava a casa, che li sorprendesse lì. Li aveva, in realtà, anche trovati in situazioni più compromettenti, ma il più delle volte erano talmente presi da loro stessi da non accorgersi che era rientrata.
Era proprio quella la cosa strana: dormivano separati. In qualsiasi altra occasione, Kate sarebbe stata sdraiata sul petto di suo padre o lui sulle gambe di lei. Non che li spiasse o li osservasse dormire di solito, ma era impossibile non notare come fossero sempre perfettamente in armonia in contatto tra di loro. Adesso, invece c'era una distanza, quella di tutti gli anni dimenticati da Kate e, per la prima volta, sembrò prendere anche Alexis piena coscienza della cosa e sentirne il peso.
Aveva conosciuto l'allora detective Beckett che era una bambina ed aveva capito che suo padre ne era innamorato da prima che lui lo ammettesse anche a se stesso. Kate le era sempre piaciuta, anche se alcune volte, con la stupidità e l'egoismo adolescenziale, l'aveva detestata per le situazioni in cui suo padre si era messo per colpa sua, rischiando di morire svariate volte l'anno ed aveva rimproverato suo padre e la sua ostinazione a voler continuare a giocare a fare il poliziotto per starle vicino.
Alexis non si era mai sentita gelosa della sua presenza, aveva visto come con lei Rick fosse felice come non lo era mai stato prima con nessuna donna e la stessa Kate le era stata più vicina in molte situazioni di quanto non avesse mai fatto sua madre, aiutandola ed ascoltandola quando ancora tra lei e suo padre non c'era niente più di una collaborazione o un'amicizia. Quello che Rick non aveva mai capito era la paura di sua figlia di perderlo, di perdere il suo unico riferimento familiare, perché Alexis non aveva mai considerato Meredith come tale, più che una madre era la simpatica zia un po' svitata che ogni tanto veniva e la portava a fare shopping o in vacanza.

Paura che Alexis aveva avuto ancora di più quando il portiere l'aveva chiamata dicendole che c'erano stati degli spari provenienti da casa sua ma che nessuno rispondeva all'interno. Aveva immediatamente chiamato Esposito per avvisarlo e chiedergli di andare a controllare e chiesto al portiere di chiamare anche i soccorsi. Era arrivata al loft poco dopo i ragazzi e Kevin non riuscì a trattenerla dall'entrare: quando vide Lanie riversa a terra temette il peggio, mentre la donna stava solo cercando di tamponare le ferite di Beckett aiutata da Javier che si stava occupando di Rick in attesa dei soccorsi. Vide suo padre sotto shock ma cosciente e l'unica cosa che si sforzava di dire era ripetere il nome di Kate in continuazione, senza voler lasciare la sua mano ormai inerme. Castle aveva ragione quando le aveva detto che nè lei nè sua nonna capivano fino in fondo il rapporto che lo legava a Beckett. Non capivano fino in fondo cosa volesse dire quando gli aveva ripetuto più volte che senza Kate sarebbe morto anche lui e si arrabbiava con lui sentendo quelle parole: non era forse lei un valido motivo per lui per continuare a vivere?
Avevano temuto tutti il peggio per Kate. Lanie sembrava sconsolata e quando arrivarono i soccorsi andò via con lei. Ad Alexis sembrò di rivedere quella scena di cinque anni prima, ma c'era meno rabbia e concitazione, l'unico sentimento che sembrava aleggiare su tutti era la disperazione. La ragazza sperava che si risolvesse nello stesso modo. Il vero trauma fu però vedere suo padre così. Lo aveva già visto in situazioni critiche ma mai così grave, ferito nel fisico e nell'anima. Proprio quando avevano appena tirato un sospiro di sollievo Alexis si sentì sprofondare di nuovo nel baratro di dover convivere con la loro lotta infinita, una guerra nella quale si era trovato di nuovo immischiato per Kate. Era questo che non riusciva a perdonarle, le sue battaglie che mettevano in pericolo entrambi ed ormai aveva capito che anche se suo padre ne fosse uscito incolume, se fosse accaduto qualcosa a lei sarebbe stato lo stesso, non sarebbe sopravvissuto, almeno non quel Richard Castle adorabile bambinone che era già scomparso in quei giorni in cui Kate lottava in ospedale. Non voleva quel padre, voleva il casinista sognatore che era sempre stato e che gli aveva regalato, malgrado tutto, una vita fatta di favole e fantasia, di giochi e gelati, tenendola al riparo da tutte le brutture del mondo.
Alexis sperava che l'arrivo di questo nuovo bambino, anche in una situazione così difficile aiutasse suo padre a ritrovare la sua spensieratezza e che convincesse lui e Kate, finalmente, a stare il più possibile lontano dai guai, visto che avrebbero avuto anche un nuovo piccolo Castle di cui occuparsi.

Always, AgainWhere stories live. Discover now