QUARANTA

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Furono giorni dove la routine sembrava tornata a scandire il loro tempo e non era un male, nemmeno per Castle che solitamente odiava il trantran quotidiano, ma adesso gli sembrava quasi di apprezzarlo, o, almeno, non considerarlo qualcosa di negativo.
Aveva ricominciato a scrivere, molto. Non di Nikki Heat, il nuovo romanzo stava per uscire e, prima di mettere in cantiere il successivo, voleva aspettare un po', riorganizzare le idee perché c'erano cose di cui non sarebbe stato in grado di scrivere e doveva avere ancora il tempo di rielaborarle. Charles Price, il direttore della Black Pawn lo aveva capito, avevano firmato un accordo per altri tre romanzi della saga di Heat e Castle non voleva certo venire meno, ma aveva bisogno di staccare per un po' da Nikki e da quel genere. Rick gli aveva parlato del suo nuovo progetto e ne era rimasto entusiasta. Era andato quasi tutte le mattine alla Black Pawn, sia per organizzare gli eventi in vista della consegna degli Edgards a Boston, sia per scegliere il suo nuovo editor. Per il momento cominciò a lavorare con Linda Reese e tutti rimasero colpiti da questa scelta: era l'ultima arrivata alla casa editrice e non aveva alcuna esperienza di gialli o thriller, ma a Castle, adesso, non serviva un esperto in quel settore e Linda era quella che a pelle lo aveva colpito di più e la ragazza rimase stupita di come il famoso scrittore l'avesse scelta. Si era preparata per quel colloquio, aveva letto tutti i suoi ultimi libri ed anche molto della sua bibliografia giovanile nelle settimane precedenti, era molto preparata su quello che era il suo stile di scrittura e di narrazione, aveva fatto grafici e schemi ed esaminato il suo lessico. Linda, poi, aveva tutto raccolto in un dossier che teneva stretto in grembo mentre aspettava di parlare con Castle. Non aveva mai fatto dei colloqui con uno scrittore così importante, non sapeva cosa aspettarsi, ma di certo non si aspettava la domanda che lui le pose: "Parlami di te". Lei rimase totalmente spiazzata, mentre lui accavallò le gambe, si strinse le mani intorno al ginocchio e si dedicò solo ad ascoltare quella ragazza un po' troppo timida che parlava di se.
- La mia vita è normale, non è interessante - esordì lei mentre Rick scuoteva la testa e la ragazza già temeva di essere fuori
- Tutte le persone sono interessanti, basta trovare il filo della loro storia - Linda trovava Castle estremamente affascinante con il suo modo di fare così gentile
Alla fine si sciolse e parlò, raccontò di se di quello che aveva fatto nei suoi precedenti 28 anni, dove, secondo lei, le uniche due cose degne di nota e meritevoli, erano state laurearsi alla Columbia e suo figlio un bambino di 4 anni che si chiamava Robert. Castle si mostrava molto interessato, così lei cominciò a raccontargli del suo bambino e parlò molto più di quanto avesse immaginato.
- Vedi Linda, tutti hanno una storia, il tuo filo era Robert. - La salutò così Rick ed il giorno dopo il signor Price le comunicò che avrebbe lavorato con Castle per il suo prossimo libro.
Rick aveva anche ingaggiato un nuovo agente. Appena Price aveva saputo della sua rottura con Paula aveva subito fatto girare la voce nell'ambiente e a Castle arrivarono decine di proposte. Aveva avuto lunghe conversazioni telefoniche in quei giorni con vari agenti, dagli emergenti a quelli più affermati e celebri, alcuni che lo allettarono molto perchè solitamente si occupano di tutt'altro tipo di scrittori, più impegnati, ma che adesso erano pronti a puntare su di lui. Sorrise pensando che molti erano gli stessi che lo avevano rifiutato e stroncato nei primi anni della sua carriera, dicendogli che non avrebbe mai avuto il potenziale per essere uno scrittore di successo. Alla fine, però, scelse Andrew Brennan. Lo aveva già incrociato qualche volta. Lavorava fino a pochi anni prima per una delle più grandi agenzie letterarie del paese. Adesso, invece, aveva aperto una sua agenzia, ancora piccola ma con le idee ben chiare, curare gli interessi di pochi autori non in concorrenza tra loro. "Castle tu non sarai uno dei miei scrittori, sarai il mio scrittore. E dal momento stesso in cui firmeremo il contratto ogni tua opera, per me, sarà la più importante di ogni altra cosa scritta". Andrew era un adulatore ed un entusiasta e Rick in quel periodo aveva bisogno di entrambe le cose essere adulato e lavorare con qualcuno che avesse slancio. Lo scrittore mise solo in chiaro poche cose: non voleva più in nessun modo notorietà attraverso gossip creati ad arte e niente tour promozionali dopo questo, nemmeno per il nuovo Heat. Al massimo poteva spostarsi in giornata o partecipare ad eventi a New York. Andrew lo capì subito e gli disse che avrebbe fatto in modo che la sua assenza diventasse la sua migliore pubblicità. Firmarono il contratto il giorno seguente dall'avvocato di Rick e si sentì molto più libero.

Always, AgainWhere stories live. Discover now