Scusa mamma, ma l'ho sempre detto che questa scuola non mi avrebbe mai cambiata. È il momento di reagire.

Finito ciò decido di farmi una doccia per sbarazzarmi dell'odore della pittura che ho addosso e infine esco di nuovo. Devo comportarmi normalmente se voglio che tutto ciò non venga scoperto.

Dopo circa tre ore è il momento di tornare da Maia,chissà se Miss Zoo ha scoperto tutto. Immagino proprio di sì dato che fuori alla porta della mia stanza ci sono Victoria, il suo fedele cagnolino e una donna che suppongo sia la responsabile dei dormitori.

«Sei stata tu!» tuona Justice in preda ad un attacco di rabbia.

«A fare?» cerco di sembrare indifferente e a trattenere le risate.

«Sai bene cosa,non fingere!»

La responsabile le mette una mano in spalla e la spinge dietro «Possiamo controllare la stanza?»

Annuisco sapendo già quale sarà la prossima mossa.
Tutte entrano in stanza e Maia, che nel frattempo ha tenuto la bocca chiusa,le segue. Cercano ovunque, ma chissà perché non trovano nulla di interessante.

«Dove l'hai nascosta?» grida di nuovo Victoria.

«Non so cosa intendi.»

«La pittura!»

«Pittura?» scoppio in una sonora risata e dato che avrei voluto farlo da tempo questo è il momento migliore «Vedi della pittura qui in giro?»

La responsabile scuote la testa e cerca di calmarla. Sa bene anche lei che i pensieri di Victoria sono infondati.

«Ti odio.» sputa acidamente.

Mostro un'espressione sconvolta e poi mi avvicino alla porta mostrando loro l'uscita.

«Porta tu e il tuo odio fuori di qui.» sorrido e la incito a seguire il mio consiglio.

«Non finisce qui,Matthwens.»

Non è ancora iniziato e ti assicuro che sarà una delle battaglie più difficili che tu abbia mai combattuto.

«Cosa significa tutto questo,Ab?» chiede Maia una volta chiusa la porta alle mie spalle.

«Significa che è guerra aperta.»

In camera io e Maia non affrontiamo più l'argomento Victoria e ci soffermiamo più su ciò che sta accadendo tra lei e Nate. Sembra che dopo tanto tempo finalmente abbiano chiarito e non posso che essere felice per loro. Se lo meritano, anche se magari Maia ha sbagliato. Penso che tutti meritino la felicita. Anche Nash.
Ultimamente non lo vedo molto spesso e questo è veramente strano dato che Nash è un tipo che adora stare in giro.

«Dove sei stata stamattina?» chiede.

«Ad una mostra d'arte.»

«Wow,non ti credevo appassionata.»

«Sì,» sospiro «wow.»

Forse sono troppo prevedibile, ma le lascerò credere che davvero mi importi qualcosa di arte.

«Allora» comincia.

Quando Maia inizia una frase con "allora" c'è da preoccuparsi.

«Hai cambiato idea riguardo alla festa in maschera?»

Onestamente non ci ho neanche più pensato dall'ultima volta che me ne ha parlato e il fatto che mi stia riproponendo l'invito non fa cambiare il mio pensiero al riguardo. Troppa sfiga.

«Pensaci,sei a New York, non più a Miami. Magari questa ricorrenza che pensi tu qui non ci sarà. Magari avrai addirittura tanta fortuna.»

L'idea non mi convince per nulla,ma ho comunque una settimana di tempo per pensarci. Non voglio tanta pressione.

My Rebel HeartWhere stories live. Discover now