Capitolo 32

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Kathrine
Sobbalzo quando sento le mani di mio fratello sui miei fianchi prima che possa decidermi a saltare. Mi tira giù ignorando le mie suppliche, ignorando i miei calci e i miei pugni.

Mi porta via da lì e mi ritrovo stesa sul divano  mentre mi dimeno, con mio fratello che cerca di tenermi ferma. Solo quando lo guardo negli occhi noto le sue lacrime, che mai ho visto scendere in tutta la mia vita.
Non so' per quanto rimango ad urlare, a dimenarmi, scalciare e piangere, so' solo che quando sento le forze abbandonarmi è buio, il sole scompare lasciando il posto al nulla, al vuoto che regna dentro di me.

Chiudo gli occhi, lasciandomi trasportare via da quel posto, via da quello schifo, sperando di trovare qualcosa di migliore nel sonno, che mi raggiunge poco dopo senza farmi smettere di piangere e di soffrire.

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Quando mi sveglio sento la testa girarmi. Apro gli occhi guardandomi intorno, trovando mio fratello alla mia destra,  profondamente addormentato. Prendo il cellulare e guardo l'orario: 1:40 am.

Mi alzo con molta calma, raggiungendo la finestra e guardando il cielo stellato, ma la mia attenzione viene catturata da un'auto che si ferma proprio davanti al cancello di casa mia.

Dopo qualche minuto, il finestrino si abbassa e da lì spunta una mano che saluta.

Dopo qualche minuto di silenzio la mano mi fa cenno di uscire fuori per andare lì. Non so chi potrebbe esserci in quella macchina.
Ma alla fine cosa ho da perdere?
Guardo verso mio fratello, che ancora dorme profondamente, così prendo un respiro ed esco silenziosamente da casa prima di aprire il cancello e ritrovarmi in quella strada deserta e buia.

Lo sportello della macchina si apre e ne esce fuori Chaz che appena mi vede sorride.

–Ehi, allora vieni?- chiede allegramente indicando la sua macchina.
-Dove?- domando con voce roca .
–Da Justin- risponde tentando un sorriso timido.
-Ma Justin è morto.- dico confusa.
–Morto?! Justin sta benissimo, ancora  un po' malridotto ma sta bene- ribadisce ridacchiando nervosamente.
Ma secondo me ha perso la testa? Io so ciò che ho visto, lui era a terra: MORTO.
Finché non mi dirà che lo ha riportato dal mondo dei morti non ci crederò.
-Ma..! L'ho visto morto quel giorno!- dico titubante.
-No si era solo ferito, stai tranquilla...fidati di me- dice mettendo una mano sulla mia spalla.
-Vabbè- dico facendo le spalline.

Siamo in macchina da ormai 5 minuti in un silenzio religioso.

Quando si ferma davanti al grande casale buio, sento un dolore acuto al petto, che mi fa gemere e piegare in due.
Chaz mi incoraggia ad uscire dalla macchina ed io esco, arrivo camminando a passi veloci verso la casa e apro la porta.

Vengo avvolta dal buio della casa, illuminata solo dalla flebile luce che penetra dalle finestre.
Mi muovo con dei passi incerti, dirigendomi verso il soggiorno, che è l'unica stanza della casa che conosco.
Mi guardo intorno sentendo lo stomaco stringersi.

Esco da quella stanza salendo delle scale, arrivando fino al piano di sopra, dove c'è un grande corridoio con moltissime porte. Cammino fino a fermarmi alla fine del corridoio, dove ci sono tante porte, arrivo all'ultima porta e provo ad entrare.

Trovo una grande libreria nella parete, sulla quale vi sono moltissimi CD,  modellini di macchine, motociclette e pistole. Continuo a guardarmi intorno, fino ad arrivare alla scrivania. Prendo l'agenda che vi è sopra, aprendola per leggere ciò che vi è scritto. Non posso fare a meno di sorridere quando leggo cose del tipo "andare a prendere Kathrine", ma il mio sorriso si spegne subito quando realizzo di essere sola, nella stanza di una persona che ormai non c'è più. Mi giro velocemente asciugando le mie lacrime, avvicinandomi verso il grande letto matrimoniale.

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