Capitolo 18

3.5K 149 3
                                    

Kathrine
Così grazie a Justin sono di nuovo in camera mia, sana e salva. C'è una parte di me che mi fa sentire una cretina, perché in teoria dovrei stare lontana chilometri da Justin. Insomma, lui fa parte della mia gang rivale i "The Danger", lui è quella persona capace di cambiare umore in qualsiasi momento, anche quando meno te l'aspetti , lui è colui che non si sarebbe fatto problemi ad uccidermi...ma lui è anche quella persona che mi ha salvata, quella persona che mi ha fatto provare emozioni mai sentite prima.
Ma una cosa che mi chiedo è perché mi ha salvata(?)

Questa domanda manda a farsi fottere tutti gli istinti omicidi che provo per la sua gang, forse perché penso che possa provare qualcosa per me...

La testa mi scoppia, un po' per la stanchezza, e un po' per la confusione nella mia testa. Guardo velocemente l'orologio, sono le 5:00 di mattina e ancora i miei non sono a casa, strano...
Comunque...mi butto a peso morto sul letto addormentandomi di sasso, trovando finalmente un attimo di pace.

Justin

Sono incazzato nero.
È stata una questione di fottuti secondi, e poi l'avrebbero picchiata, uccisa, e probabilmente di lei non si sarebbe saputo più nulla. Se non fossi arrivato in quel momento...

Non ci voglio nemmeno pensare.

Stringo il volante, fino a far diventare le nocche bianche, cercando di mantenere la calma...cosa che mi riesce alquanto difficile date le circostanze.
Non posso fare niente, non posso mica raccontare loro di quanto amassi il modo in cui quella ragazza arrossisce al minimo contatto, non potevo spiegare loro cosa scatenasse in me il suo sorriso.
Mi avrebbero preso per matto, sarebbero scoppiati a ridere e quasi sicuramente avrebbero ammazzato sia me che lei.

Lei è sempre stata zona vietata, in tutti i sensi.

È come vedere un gatto e un cane girare allegramente insieme per le strade scambiandosi sorrisi amichevoli.
Tiro  fuori una sigaretta, iniziando a fumare per calmarmi.

E poi,come se non bastasse, l'ho baciata. Mi ero aspettato una reazione totalmente diversa da parte sua, un pugno in faccia o un'espressione disgustata . Invece è stata proprio lei ad approfondire il bacio, è stata proprio lei a chiedere di più. E io l'ho accontentata senza esitare.

Mi ritrovo davanti casa... non mi va nemmeno di entrare e sentirmi fare 1000 domande, perché dovrei mentire ad ognuna e in questo momento odio i miei amici se è possibile dirlo, perché hanno cercato di uccidere Kathrine anche se non sanno niente delle nostre fughe segrete.
Lei è come una specie di droga per me, e per quanto potesse essere fastidiosa, snervante e rompipalle, è e rimane comunque la persona che voglio al mio fianco anche in questo momento.

Appena entrato mi ritrovo i ragazzi davanti che mi guardavano con un'espressione divertita.
-Allora, ti sei divertito?- mi chiede Dan dandomi una pacca sulla spalla.
Mi trattengo dal prenderlo a calci nelle palle.

–Più o meno- rispondo cercando di sforzare un sorriso.
-Ora devo andare- continuo uscendo dal soggiorno e andando in camera mia.

Entro in camera mia chiudendo la porta a chiave per evitare che qualcuno dei ragazzi salisse. Sono troppo nervoso, sarebbe stato pericoloso sia per loro che per me, visto che quando sono arrabbiato ragiono con il culo.
Mi chiedo cosa pensa lei di tutto ciò che è successo, se si è pentita di ciò che ha fatto, se ha raccontato tutto ai suoi "amici".
Se fosse stato così avrei potuto anche dichiararmi morto senza molti giri di parole.

Sbuffo dando un pugno alla parete su cui mi sfogo di solito...che ora ha un sacco di buchi, mi dico sempre di richiuderli, ma non lo faccio mai.

Giro per un po' nella mia camera, indeciso sul da farsi, quando non resisto più in quel clima di ansia e tensione.

Prendo il telefono e mi precipito di corsa di sotto, dove vedo i ragazzi che parlano tra loro. Quando mi vendono rimangono in silenzio senza smettere di fissarmi, cosa che mi fa irritare, e non poco, odio essere osservato, mi dà fastidio ,come qualcuno di pericoloso pronto ad esplodere, sicuramente si saranno accorti che sono nervoso.

Ma in effetti sono qualcuno di pericoloso pronto ad esplodere.

Non dico nulla, non gli devo spiegazioni, esco semplicemente di casa sbattendo la porta.
Vado a passo spedito nel garage salendo nella mia amata macchina, prima di rivolgere una rapida occhiata al cellulare.
Devo assolutamente levarmi quel dubbio assillante che minaccia di farmi esplodere la testa, devo sapere cosa pensa, se si è pentita o no e, soprattutto, devo sapere una volta per tutte se questa ragazza mi odia davvero.

Never Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora