Capitolo 26

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Kathrine
Io e Rebecca entriamo nel magazzino e io mi vado a sedere a terra accanto a Jake, parliamo un po', mi manca parlare con il mio migliore amico, con quel che è successo in questi giorni non ho trovato il tempo. Dopo un po' noto
Max che fa cenno a Rebecca di seguirlo, mentre lei arrossisce avvicinandosi un po' esitante.
Che cazzo le prende?

In questo momento ho bisogno di Justin, sento che è l'unico che può capirmi.
In poche parole devo sopportare tutto questo in silenzio: gli sguardi tra Rebecca e mio fratello, le frecciatine che mi mandano Gabriel e Max qualche volta, non lo so mi sembra che tutti ce l'abbiano contro di me...

Mi giro pensierosa verso mio fratello e Rebecca, che ridono. Lei è a terra, lui a cavalcioni sopra di lei.
Aggrotto la fronte dirigendomi verso di loro.

-Mi dispiace disturbarvi, ma se vi date una mossa vorrei andare a casa- dico più acida del dovuto.
Max torna immediatamente serio, alzandosi prima di lanciarmi un'occhiataccia.
-Per oggi abbiamo finito. Domani alla stessa ora- dice tornando il solito capo dall'aria fredda e distaccata di sempre.
Sbuffo seguendolo fuori, mentre Rebecca canticchia camminando poco dietro a me.

Ho la sensazione che mi stia nascondendo qualcosa, ma di certo non posso giudicarla io dopo quello che ho fatto. Decido di non dire nulla, visto che molto probabilmente sono io a preoccuparmi per niente.

Justin

"non devi farlo"

Le parole di Kathrine sono l'unica cosa che mi tengono con i piedi per terra, altrimenti non esiterei nell' ammazzare quel bastardo con le mie stesse mani.
Nessuno deve farle del male, solo l'idea di ciò che sarebbe potuto succedere mi fa rabbrividire.
Sto cercando con tutte le mie forze di mantenere la calma. Parcheggio la macchina davanti la casa, prima di scendere e dirigermi a grandi passi verso la porta di casa.
L'apro prima di sbatterla rumorosamente.

Sento delle voci provenire dal salone, così mi precipito lì.

Trovo Chaz e Jaden intenti a parlare e Dan che fuma in un angolo della stanza. Tutti alla mia vista smettono di fare quello che stanno facendo.
Mi precipito verso Dan prendendolo per il colletto della camicia.

Subito Chaz corre verso di me cercando di staccarmi da Dan, ma me lo scrollo velocemente di dosso rivolgendomi al diretto interessato.
-Sei un coglione!- urlo strattonandolo.

Chaz e Jaden mi tirano lontano da lui, cercando di non farmi muovere.
-Lasciatemi- dico minacciosamente ai ragazzi. Un po' esitanti mi lasciano andare, senza però allontanarsi troppo da me.
Mi avvicino a Dan, puntandogli un dito contro –se non te lo ricordassi, tu lavori per me.- gli faccio notare.
-Questo significa che non puoi fare come cazzo ti pare, devi fare solo quello che ti dico io. Chiaro?- alzo il tono della mia voce, mentre tento nuovamente di calmarmi.
Annuisce intimorito.
-Bene. Hai fatto una cazzata oggi, per questa volta non ti punirò visto che sei già ridotto male. Ma se ci dovesse essere una prossima volta, sappi che non sarò così comprensivo- lo minaccio notando il grosso livido in viso, prima di girarmi e salire rapidamente le scale.

Tempo di neanche cinque minuti, che la porta si apre ed entra Chaz.

-non si bussa?- domando sarcasticamente.
Lui riesce chiudendo la porta, prima di bussare.
-Avanti, non fare il coglione- rispondo ridacchiando.

Entra sedendosi sulla mia poltrona.

Mi guarda come se cercasse di leggermi nel pensiero, inclinando la testa prima da un lato, poi dall'altro.
-mi dici cosa cazzo vuoi o devo indovinare?- sbotto irritato.
-Perché te la sei presa con Dan?- chiede.

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