Capitolo 36

1.5K 110 10
                                    

So perfettamente di chi parla ed al solo pensiero di dover affrontare Gilinsky un'altra volta, mi sale l'angoscia.
Lui spera di poter risolvere tutto una volta per tutte, ma io non sono sicura di volerlo.
Mi chiederà di stare con lui, ma il fatto è che ho paura di ricadere nel tranello.
E se fosse veramente come Alec?
Se mi ricapitasse ciò che è successo in passato?
Dico io, non potevo innamorarmi di una persona più affidabile come Cameron? No, scelgo sempre i tipi particolari.
Prendo un bel respiro e mi dirigo verso l'ingresso.
I passi mi pesano, come se volessero avvisarmi del fatto che sono ancora in tempo a tirarmi indietro.
Ma non posso scappare dai problemi.
Devo mettere fine a tutto questo, perciò con decisione raggiungo la porta, sorrido a Cameron per fargli capire che va tutto bene ed esco.
La porta mi si richiude alle spalle e mi ritrovo nel silenzioso corridoio, in compagnia di Jack.
Metto le mani nelle tasche e mi dondolo sui piedi.
"Allora..."sospiro cercando timidamidamente il suo sguardo.
"Ciao"mi saluta sorridendo.
"Ehi"faccio altrettanto.
"Tutto bene tra te e Cameron?"chiede imbarazzato.
"Ci siamo lasciati"dico passiva.
"E come l'ha presa?"
"Bene...a quanto pare"
"Ne sono contento"ammette sollevato"rimarrà qui?"
"Suppongo di si"finisco e lui annuisce.
"Vuoi entrare in casa?"mi domanda.
"Okay"rispondo, così mi prende per mano e mi invita a seguirlo.
Le sue mani fredde intrecciate alle mie, danno origine ad una sensazione strana dentro di me.
Ci accomodiamo e nel silenzio ci osserviamo.
È cambiato davvero tanto.
Il suo volto non esprime più malizia, ma tenerezza e questo è un lato positivo.
Anche la sua posizione tesa fa capire che non è più tanto orgoglioso di se e che ha paura.
È indeciso su cosa dire, quasi per timore di sbagliare.
"Grazie per avermi dato l'opportunità di spiegare."dice poi" devo ammettere che non mi sono mai trovato in situazioni del genere. Puoi immaginare perchè, perciò perdonami l'inesperienza"
Annuisco.
Non penso che sia mai riuscito a stabilire relazioni serie col carattere che si ritrovava.
"Non ho mai preso niente sul serio in realtà"continua dicendo come se mi avesse letto nel pensiero.
"Ma vedere te così matura mi ha fatto riflettere e capire che magari sarei dovuto crescere e diventare così anche io. Ora mi pento di tutto ciò che ho fatto. Quando te ne sei andata da casa, il giorno dopo il complenno di Hayes, ho capito quanto coglione fossi stato. Avrei dovuto dirti prima ciò che provavo quando ti baciavo: per evitare che tu fraintendessi; per fare in modo che tu pensassi che non volevo solo baciarti per il divertimento di farlo, ma per sentirti parte di me. Però ripeto, ero inesperto e non sapevo come farti capire che non volevo perderti."
Lo osservo taciturna.
"Ho bisogno di te perchè sono sicuro del fatto che tu possa aiutarmi a migliorare, ad amare e a crescere. Ti prego dì qualcosa perchè non posso più aspettare. Sappi che ti puoi fidare e posso ripeterlo più e più volte se vuoi."
"Non è questo..."
"E cosa? Cosa allora non ti convince ancora?"mi chiede, e come se avesse azionato un pulsante, la vista comincia ad offuscarmisi.
Piano piano finisco per essere accecata dall'oscurità ed il fastidio di sopportarla mi spinge a chiudere gli occhi e a scuotere la testa.
Non appena li riapro sembra ritornare tutto alla normalità, ma mi accorgo subito che non è così.
Un riquadro si fa avanti rappresentando alcuni accaduti del passato pronti a pugnalarmi nel petto.
Richiudo dinuovo gli occhi ma le risate iniziano a spaccarmi i timpani.
Crudeli sono queste ultime, ma lo è ancora di più il tono di Alec che mi chiama.
"Rebecca, i tuoi vestiti sono sul pavimento, sotto ai piedi di tutta questa gente"ride con gusto quando io sono pronta a scoppiare a piangere per l'umiliazione e per la sua presa in giro.
Quei vestiti sarebbero dovuti rimanere in camera sua dopo il momento intimo che avevamo avuto...
Quella gente non ci sarebbe dovuta essere...
Quello stronzo mi ha teso un giochetto di merda solo perchè pensava lo tradissi, quando io non avevo occhi per nessuno tranne che per lui.
Mi ha messa in ridicolo d'avanti a tutti.
Il mio corpo seminudo in quel salotto era la causa di tanto divertimento.
E il divertimento, la causa delle mie paranoiche sofferenze.
"Rebecca"continuava infinitamente a chiamarmi e ogni volta il suo tono di voce si faceva più lontano.
L'ultimo fu il più silenzioso, ma stranamente ora risulta il più chiassoso.
Jack mi scuote leggermente dalle spalle.
"Tutto bene? Stai lacrimando."mi dice, ed è qui che crollo tra le sue braccia.
"No, no che non va bene..."le lacrime scorrono veloci sul mio volto fino a cadere giù e a schiantarsi contro i jeans di Gilinsky.
Le mie mani ne scacciano alcune verso i lati, ma il resto allagano completamente il ragazzo paziente accanto a me.
Per un po' non parliamo e i singhiozzi che emetto rimbombano nella stanza silenziosa.
Jack mi accarezza dolcemente la schiena con l'intento di calmarmi, ma non ci riesco.
Il ricordo più orribile è tornato nella mia mente e temo ci voglia molto per scacciarlo nuovamente.
"Reb ma cosa è successo?"mi chiede quando crede che sia quasi tutto passato.
In realtà non è passato niente, ma cerco di rispondergli comunque.
Mi ricompongo, tiro su con il naso e lo guardo con gli occhi che mi bruciano ancora.
Sembra essere veramente preoccupato.
"Ti ho già confessato di aver paura di soffrire ancora"
"Si ed anche io ti ho già detto che puoi stare tra-"cerca di dire, ma lo interrompo subito.
"Jack il punto è proprio questo! Non riesco a stare tranquilla e non riesco ad avere fiducia in nessuno, non ci riesco veramente. Non dopo quello che mi è successo. All'inizio tu eri identico al mio ex.
Lui mi ha fatto soffrire tanto e da quando ti ho conosciuto ho vissuto col terrore che tu potessi fare la stessa cosa.
Ora anche se sei cambiato, vivo col terrore che tu possa tornare come prima.
Ciò che mi ha fatto Alec non è una cosa da niente...mi ha traumatizzata.
Il genere di ragazza matura che dicevi prima, ha subito tante, troppe cose che la hanno portata a diventare acida, dubbiosa e antipatica.
Perciò non sono matura per niente, solo piena di cicatrici che mi ricordano ogni giorno dove non devo sbagliare dinuovo.
Io non posso aiutarti a crescere e ad amare, perchè prima devo imparare io"confesso tutt'ad un fiato.
"Vorrà dire che impareremo insieme"mi consola.
•No okay raga io sto S.C.L.E.R.A.N.D.O. , non so voi.
Dopo un mese, riesco a scrivere qualcosa di veramente soddisfacente.
Pretendo i commenti da ogni singola visualizzazione perchè voglio sapere cosa pensate di questo capitolo.
Finalmente si viene a sapere cosa è successo in passato a Reb, non siete emozionati?
No ok, sicuramente no lol
Comunque, sono troppo elettrizzata quindi please votate!
~BaciNoa•

In my mind and in my heart||J.GDove le storie prendono vita. Scoprilo ora