Capitolo 34

1.4K 92 3
                                    

Distolgo frettolosamente lo sguardo da Jack per puntarlo sullo schermo del telefono e come immaginavo, leggo che a chiamarmi è proprio Cameron.
Il panico comincia a farsi sentire e proprio perchè non vorrei che dubitasse di qualcosa, decido di non rispondere.
Lui è sempre attento a tutto.
Si accorge di ogni singola cosa ed anche se so che ha il diritto di sapere, non voglio che soffra ancora.
Insomma, io sono qui con Gilinsky e lui dall'altra parte degli Stati Uniti che non immagina per niente ciò che sto combinando.
Ci starebbe sicuramente male ed il peggio è che non saprei nemmeno come giustificarmi.
Lo perderei.
Come fidanzato e come amico.
Mi sento così in colpa...
Passo una mano tra i capelli e poi sbuffo.
Jack-che mentre decidevo se rispondere o no, si è concesso di ammirare il panorama-torna a guardarmi.
"Perché non hai risposto?"mi chiede.
In questo momento una rabbia irrefrenabile si fa spazio dentro di me.
"Fai sul serio? Per colpa tua, ovvio!"rispondo accusandolo.
"Oh, andiamo, ora cosa ho fatto?"si mette dritto ed alza le mani al cielo.
"Tu sai che sto con Cameron e proprio cinque minuti fa mi hai promesso di aspettare fin quando non avrò deciso cosa fare."
"È ancora così!"
"E allora perchè mi hai baciata?!"
"Perchè pensavo che avessi già deciso!"
Comincio a respirare affannosamente per l'irritazione e mi sento così accaldata che potrebbe uscirmi il fumo dalle orecchie e dal naso.
"Tu non cambierai mai! Dai per scontato che tutti ti amino perché ti senti irresistibile.
Sai? Stavi quasi andando bene, ma con ciò hai confermato che sei soltanto una persona egoista.
Altro che gelosia e amore...tu vuoi stare con me solo per cose che non voglio nemmeno immaginare!
Per favore smettila di starmi attorno, non fai altro che complicarmi la vita."
"Reb finiscila. Perchè pensi che io sia qui, se credi che io non ti ami veramente?
Non pensi che se stessi mentendo mi sarei risparmiato tutto?"
"Portami a casa"cerco di ignorare la domanda.
"Che significa?"
"Significa che devi portami a casa."
"No"serra la mascella.
"Jack perfavore alza quel culo e portami a casa"gli volto le spalle e mi dirigo al parcheggio.
Lui mi segue e quando arriviamo alla macchina gli chiedo di aprirla.
Dal suo canto non risponde alla mia richiesta e continua a camminare per raggiungermi il più vicino possibile.
"Apri questa dannata macchina!"quasi urlo.
"Senti..."mi spinge contro lo sportello e mi rinchiude in una specie di gabbia.
Le sue mani e il suo volto sono vicino alla mia faccia.
"So di non combinarne una giusta, ma adesso tu mi spieghi una cosa, dopodichè ti porto a casa."
Credo di essere costretta, perciò sbuffo ed infine annuisco.
"Anche se ti ho baciata, tu non mi hai respinto.
Perchè?"
Perdo un battito e arrossisco tutt'una volta.
So dove vuole arrivare.
"Conosciamo entrambi la risposta"dico.
"Vorrei che tu la dicessi lo stesso."espetta una vana risposta.
"Non lo vuoi dire? Ok, lo dico io."mi osserva con occhi serrati, provocatori.
"Tu mi ami ma non vuoi ammetterlo.
Lo stai nascondendo a me e sopratutto a te stessa, però io sono stanco di questi giochetti e ti consiglio di smetterla perchè la ragione per cui Cameron soffre sei tu non io!"
Queste parole mi feriscono.
"Per me l'unica persona da cui dovresti stare lontana è da lui.
Cameron è anche mio amico, non pensi che voglia del bene per lui?
Perfavore, smettiamola di mentire e di peggiorare le cose.
Potrebbero andare meglio di così"le sue ultime parole fungono più da incoraggiamento.
"Se la finisci ora con lui, starà meno male"mi guarda in attesa di reazione.
Io faccio altrettanto, ma non riesco a dire niente.
Sento di poter crollare da un momento all'altro, ma non saprei per quale motivo.
"Qual'è il problema?"mi chiede.
"Jack...io...ho paura"ammetto.
"Di cosa?"
"Chi mi assicura del fatto che non mi farai soffrire ancora? Lo fai da sempre."gli faccio notare con tono di voce spezzato.
"Mi dispiace davvero per tutto quello che è successo...ho sbagliato sin dal primo momento, semplicemente perchè non prendevo sul serio la cosa.
Ora sto cercando in tutti i modi di farti capire quanto ci tengo a te.
Non respingermi perfavore"finisce ed io, dal momento che non so cosa rispondere, distolgo lo sguardo e mi concentro su qualcos'altro.
Prendo il mio telefono e mi accordo di alcune chiamate perse.
"Cameron ha chiamato di nuovo"mi metto le mani sulla fronte"devo chiamarlo: merita di sapere"
Jack annuisce e mentre il telefono squilla, apre la macchina e si mette al volante.
Neanche due secondi dopo, entro anche io.
"È spento"dico e lui non risponde.
Parte e in poco tempo siamo dinuovo a casa.
Nell'ascensore c'è più disagio di quello che c'era in macchina e per smozzarlo dico qualcosa.
"Che profumo usi?"
"Io? Beh, in realtà lo scrocco da Jj, ma ora non lo indosso."ammette.
"Oh, che strano. Ne sento uno maschile da quando siamo entrati nel palazzo. Pensavo fosse il tuo, dato che mi sembra familiare."dico, ma lui ripete ciò che ha detto prima.
"Okay"non appena pronuncio questa parola l'ascensore si apre e noi usciamo.
Svoltiamo l'angolo senza immaginare cosa sta per succedere e quando ce ne accorgiamo, desideriamo non essere mai uscito insieme questa sera.
"Ecco di chi era il profumo familiare che sentivi"sussurra Gilinsky d'avanti al ragazzo che ci squadra sbigottito.
"L'ho capito"sbianco completamente.
Che ci fa qui?
•Ehilaaa, scusate se non aggiorno da molto, ma ultimamente non sapevo cosa scrivere.
Tra l'altro ho paura di star continuando male, quindi fatemi sapere.
Commentate e votate.
~BaciNoa•

In my mind and in my heart||J.GDove le storie prendono vita. Scoprilo ora