Capitolo 15

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Al seguire quasi tutta la gente che fino a poco fa occupava il bordo piscina, si tuffa dando inizio alla vera festa.
Vaporizzatori iniziano a spruzzare dall'alto e fari nascosti iniziano colorare di più l'area.
Tutto diventa più nebbioso, ma grazie alle luci verdi impiantate nella piscina riesco a vedere dove mettere piede.
"Dai vieni che ci si diverte qui"Cameron mi urla dal basso.
Indecisa mi guardo attorno ed infine, sovrastata dal caldo, mi spoglio, metto la roba nella borsa e la appendo al muro insieme alle altre.
Poco dopo per evitare di essere vista in costume, mi getto frettolosamente nella nebbia fitta sopra alla piscina, fino a che non sento l'acqua gelida ricoprire il mio corpo.
Appena riemergo, mi passo le mani sul viso per scacciare l'acqua pungente dagli occhi e poi metto a fuoco.
Purtroppo però, non riesco a vedere niente a causa della forte pioggerella artificiale che è ormai diventata una muraglia.
Riesco solo ad intravedere delle ombre, così, per non rimanere da sola, vagabondo nel bel mezzo del caos, alla ricerca di qualche sagoma familiare.
Dopo svariati minuti, riesco a riconoscere Cameron e non curante del fatto che potrei sbagliarmi, in preda ad una scarica di calore e divertimento, gli salto addosso.
Penso che il mojito stia facendo effetto, perchè so benissimo di non riuscire a reggere l'alcol, ma non ci faccio molto caso.
D'altronde, sono venuta qui per divertirmi.
"Cameron dove eri finito, già mi mancavi!" sghignazzo.
Il ragazzo difronte a me, a queste parole, si gira per vedermi bene e non appena mi cinge per i fianchi sussurra"Cameron? Mi hai già sostituito?"
A questo punto rabbribidisco per l'imbarazzo e confermo subito che il ragazzo difronte a me non è quello che mi aspettavo che fosse.
"G..G..Gilinsky"sussurro mentre lo osservo sbucare dall'oscura nebbiolina che mi circonda.
"Già, non te lo aspettavi?"mi chiede malizioso.
Scuoto la testa mentre deglutisco a vuoto in reazione alle sue mani curiose, pronte ad esplorare il mio corpo.
"Pensavi fossi Cameron?" si avvicina sempre di più alla mia spalla nuda, per darmi dei leggeri baci.
Stranamente, da un momento all'altro, è come se iniziassi a sentire molto freddo.
"Siete molto simili di profilo"ammetto strizzando gli occhi e rimanendo impassibile ai suoi movimenti.
Jack striscia le sue labbra umide lungo tutto il mio collo e si ferma soltanto all'angolo della mia bocca, poi sorride.
Abbassa lo sguardo sul mio magro corpo e poi in un gesto veloce, raccoglie il mio volto tra le sue mani e mi bacia così appassionatamente che sembra mi stia aspirando l'anima, poi ad un certo punto prende una pausa per respirare.
Il suo respiro affannoso picchia sulle mie labbra asciugandole e costringendomi a bagnarle con la lingua.
"Smettila"mi prega estasiato Gilinsky, poi torna a baciarmi con meno foga.
Porta le sue mani ai miei fianchi e mi avvicina di più a se.
"Spogliatoio, tra quindici minuti"ansima prima di giocare col mio labbro inferiore e tirarlo verso di se.
Piano piano si allontana e non appena molla la presa, sparisce.
Nel frattempo i vaporizzatori hanno smesso di funzionare, così finalmente, riesco a vederci dinuovo qualcosa.
Sento il cuore battermi a mille e le mani tremare, le luci sono ancora offuscate, ma si vede quanto basta per seguire con lo sguardo il percorso di Jack G.
A causa del suo comportamento, non riesco a non pensare a lui e di conseguenza, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
Non appena esce dalla piscina, si alleggerisce i capelli e con le mani e si fa strada verso l'elastico del costume.
Non appena porta quest'ultimo tra le dita, ci gioca un po' per scrollare l'acqua dall'interno e alla fine lo rimette apposto allontanandosi.
Cerco di seguirlo attentamente, ma ad un certo punto Cameron mi si piazza d'avanti.
"Reb che fine hai fatto?"mi chiede schioccando le dita d'avanti ai miei occhi per distrarmi.
"Ti ho perso di vista"dico facendo poco caso a lui.
"Capito, fa niente, tieni, ti ho portato qualcosa da bere, sempre la stessa, è l'unica che sanno fare bene"mi porge un mojito.
Io la afferro cercando Gilinsky, ma quando mi ricordo dell'appuntamento, mi concentro sul suo volto.
"Cameron, sai dov'è lo spogliatoio?"chiedo.
"Certo, vicino al bancone"non lo faccio finire di parlare che subito mi allontano.
"Ehi, ma.."riesco a sentire fuoriuscire solo queste parole dalla sua bocca, il resto si perde nel caos.
Esco dalla piscina bevendo un po' della mia bevanda e barcollando, seguo le indicazioni di Cam .
A farmi compagnia durante il tragitto sono i capogiri che mi procura l'alcol, ma nonostante ciò, continuo a bere.
Poi finalmente arrivo a destinazione e quando mi chiudo la porta alle spalle è come se il rumore di quest'ultima mi risveglia dallo stordimento.
Mi chiedo perchè abbia accettato l'appuntamento, ma non riesco a rispondere in tempo alla mia stessa domanda che Gilinsky si fa vivo.
"Mojito"si avvicina a me rubandomi il bicchiere e sorseggiandone un po'.
"Ottimo"finisce dissetato.
Poggia il bicchiere su una panchina e poi mi squadra.
"Questo costume ti sta da Dio"si avvicina prendendomi per i fianchi.
Sento i suoi occhi spostarsi da una parte del mio corpo all'altra, ma arrossisco soltanto quando incontrano il mio sguardo.
Nel momento in cui la sua pelle si scontra con la mia e le mie spalle sbattono fortemente contro il muro, mi lascio trasportare dal piacere di sentire il suo calore riscaldare il mio addome nudo e faccio sì che la mia mente si liberi.
"Devo essere sincera"comincio a parlare mentre consento a Jack di alzare le mie gambe e allacciarle al suo bacino"mi sei mancato tanto".
Pronuncio queste parole senza il consenso del cervello, ma calcolando che è  da un po' che quest'ultimo non funziona a causa dell'alcol, non faccio caso al problema che sto generando.
"Veramente?"mi chiede Gilinsky mentre spingendo mi mantiene attaccata al muro.
"Si"ammetto prima di spostare le mie mani sulla sua schiena per tenermi stretta ed evitare di cadere.

In my mind and in my heart||J.GDove le storie prendono vita. Scoprilo ora