Capitolo 10

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"No brutta stronza vieni qui"urla rincorrendomi.
Io dal mio canto sono già troppo lontana da lui quindi rallento un po'.
Mi dirigo nell'ingresso del palazzo per cercare l'ascensore ed appena lo trovo mi affretto ad entrare.
Sfortunatamente però, dopo qualche secondo arrivano altri coinquilini così sono costretta ad aspettare che escano tutti nei rispettivi piani: questa cosa mi terrorizza perché so che Gilinsky potrebbe fare prima di me ad arrivare d'avanti a casa.
Piano dopo piano, passano i minuti e l'ascensore si svuota e quando arrivo al mio ho quasi paura di uscire e vedere un Gilinsky malizioso d'avanti alla porta del mio appartamento.
Sono coscente di aver combinato un pasticcio, però se ci penso non posso assolutamente nascondermi, anche perchè poi lui verrebbe a cercarmi.
Insicura, esco dall'ascensore e a passi lenti svolto l'angolo.
Non appena alzo lo sguardo, eccolo lì, con la mano appoggiata al muro e con fare pieno di se, che mi aspetta. Quando si accorge della mia presenza, mi porge uno dei suoi stupidi sorrisetti odiosi.
Dal momento che non si spreca di un centimetro, avanzo io lentamente, con l'intenzione di entrare nel mio appartamento.
Gli sfilo d'avanti senza nemmeno dire una parola e quando penso di essere riuscita a scampare alla sua furia, ecco che ricomincia.
Non ho il tempo di chiudere la porta che subito mette il piede tra quest'ultima ed il muro, spingendo per farla aprire del tutto.
"Jack, finiscila, va a casa"dico io mentre faccio il suo contrario.
"No"ringhia"fammi entrare"
"Perchè?"chiedo.
Passano alcuni minuti e non risponde, poi stanca, mollo la presa e lascio che entri.
"Mh"sogghigna dopo aver chiuso la sottospecie di muraglia che fino a poco fa ci divideva"non abbiamo ancora finito io e te"
"Non abbiamo niente da finire"ribatto, ma lui con rabbia mi viene incontro facendomi retreggiare e sbattere di spalle contro la dura porta di legno.
Mette le sue mani ai miei lati e poi comincia a spogliarmi con lo sguardo.
"Mi fai andare in exstasy"ansima una volta avvicinatosi il più possibile.
Serro gli occhi e deglutisco a vuoto quando lo sento troppo vicino.
Il suo respiro affannoso punge sulla mia pelle a differenza delle sue labbra che incrociano la mia pelle in punti diversi del viso.
"Perfavore Jack, finiscila"sussurro, ma lui non mi ascolta.
Toglie le mani dalla porta e le sposta sul mio viso.
Determina col dito tutte le mie forme e poi si sposta sul collo, sul seno, sui fianchi...
Infine apre le sue grandi mani e con forza mi tira su le gambe, facendole intrecciare al suo bacino.
Con foga spinge sempre di più contro la porta, lasciandosi scappare dei gemiti di piacere.
"Sei bellissima"mi dice quando incastra la sua testa sotto al mio mento"sin dal primo momento che ti ho vista, ho sentito il bisogno di averti. Non puoi capire l'effetto che mi fai ogni volta.
Il tuo modo di fare mi uccide ma io lo amo"confessa.
Poi torna a guardarmi negli occhi.
Mi tocca il volto come se non sapesse cosa fare, ma quando si decide, il mio telefono squilla.
"Lascialo perfavore"mi prega prima di lasciare piccoli bacetti sul mio collo.
Non riesco nemmeno a dimenarmi perchè mi stringe così forte da lasciarmi a malapena la possibilità di respirare.
Il telefono continua a suonare.
"Jack, mi dispiace ma devo rispondere"dico.
"Ok"sbuffa per poi lasciarmi.
Quandi rimetto i piedi per terra è come se mi sentissi persa.
Stranamente stare tra le sue braccia mi faceva sentire protetta, ed ora è come se mi mancasse qualcosa.
Sfilo il telefono dai pantaloni e rispondo.
"Reb, sono Jacob, ho chiamato per dirti che ho avuto un contrattempo, sto partendo per NY"
"Oh, ok, quindi l'assegno quando lo ritiro?"
"Sta venendo Tania a consegnartelo"
"Ok grazie, a presto"
Chiudo la chiamata e rimetto il telefono in tasca restando di spalle a Gilinsky.
"Jacob?"mi chiede.
"Si"
"Rompi palle"sbotta per poi avvicinarsi a me.
Mi mette le mani attorno ai fianchi e appoggia il suo mento sulla mia spalla.
"Quindi ti è dispiaciuto interrompere ciò che stavamo facendo?"mi sussurra all'orecchio.
"Non ho mai detto questo"mi giro di scatto per guardarlo meglio.
"Si che lo hai detto"ride con gusto"hai pronunciato proprio queste parole: Jack, mi dispiace ma devo rispondere."mi zittisce.
"Io ti piaccio, tanto, e tu piaci a me"sussurra perfido dopo un po'.
A queste parole perdo un battito.
Pensieri confusi crescono nella mia mente e nel mio cuore.
"Io...io..."tento di dire, ma è come se avessi perso la voce.
"Che succede? Rebel è stata zittita per ben due volte in due giorni? È questo che succede quando ci si mette contro Jack Gilinsky"incrocia le braccia orgoglioso.
"Ti odio"dico.
"Odiami o amami, entrambi sono a mio favore.
Se mi ami, saró sempre nel tuo cuore.
Se mi odi,sarò sempre nella tua mente"sorride l'ultima volta per poi andare via lasciandomi sola, in questa piccola casa che ormai sa di lui.
•Doppip aggiornamento per oggi!!
Solo perchè è l'immacolata ; )
Votate e commentate!!
~BaciNoa•

In my mind and in my heart||J.GDove le storie prendono vita. Scoprilo ora