30 - Andrà tutto bene

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Calore. Per un tipo freddoloso come me, avvertire tutto quel caldo di mattina mi diede una sensazione di benessere. Mi rigirai nel letto e avevo aprii gli occhi: la luce che filtrava dalla finestra era troppo intensa. Forse Marco aveva dimenticato di chiudere la tapparella. Infastidito cercai di alzarmi e mettere a fuoco meglio le immagini confuse che, ancora assonnato, non riuscivo a distinguere, ma qualcosa mi ostacolava.

Non era un peso eccessivo, ma mi bloccò.

Sospirai, deciso ad allontanare dal petto il libro dimenticato la sera prima, ma un rumore destò la mia attenzione: uno sbadiglio.

Mi svegliai completamente e la mia mente ricollegò tutti gli eventi della sera prima.

Sorrisi all'immagine tenera che avevo davanti: Alice era spettinata e mi guardava con un occhio aperto e uno chiuso.

Pronunciò un'unica parola.

- Ah!

Sul volto le lessi la stessa confusione che avevo provato io un minuto prima.

La guardai e avvertii il battito del mio cuore accelerare.

Ero felicissimo, emozionato... mi trovavo in cima del mondo e per la prima volta non era stata la musica a farmi sentire così.

- Buongiorno.

Appoggiai la testa sulla mano, facendo leva sul gomito. Alice era bellissima e sotto la luce del sole, che velocemente riempì tutta la stanza, le brillavano gli occhi.

- Sei bellissima.

Le stampai un bacio sulle labbra.

- Hmm...

Scoppiai a ridere e il suono della mia risata sembrò averla svegliarla completamente.

- Ciao!

Spalancò gli occhi, tenendoli fissi su di me.

- Ciao.

Poi all'improvviso si buttò su di me, cogliendomi di sorpresa. La tenni stretta tra le braccia per qualche secondo prima di avvertire le sue labbra sulle mie. Risposi subito al bacio, fino a quando lei non mi allontanò.

- Non vorrei ucciderti e tengo anche alla mia vita... ho uno spazzolino di riserva in bagno.

- Puoi provarci, ma non ci riuscirai...

Alice indossò una vestaglia e corse in bagno, io la seguii incurante di ciò che indossavo, o meglio non indossavo.

Con lo spazzolino in mano, la guardai dallo specchio. Non avvertii alcuna barriera tra di noi, come se ritrovarsi in bagno la mattina appartenesse già alla nostra quotidianità... ma di lì a poche settimane sarei partito e quel pensiero mi rattristò. Alice non mi buttò un po' d'acqua sul viso.

- A cosa stai pensando?

- Adesso posso baciarti come si deve?

Le avevo mostrato un sorriso a trentadue denti allontanando i pensieri tristi.

- E cosa stai aspettando?!

Tornammo in camera e il mio sguardò finì sul regalo abbandonato la sera prima.

Il pacchetto giaceva sul pavimento.

- Posso aprirlo?

- Certo! Ma non l'avevi già fatto?!

- No... sai... sono stato distratto.

- Ah si? E da cosa?!

- Dal colore delle tue tende.

La strada verso un sognoWhere stories live. Discover now