26 - Come se il tempo fosse tornato indietro

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Ovunque tu stia andando, non sfuggi mai al rituale del viaggio: la valigia non che si chiude mai al primo tentativo ed è troppo pesante; Non ricordi dove hai messo il biglietto; Panico! Lo hai stampato il biglietto?! Controlli cellulare, carica batteria, carta di credito e passaporto; Organizzi tutto in modo tale da trovare qualunque cosa di cui tu abbia necessità in meno di un minuto, ma sei sicuro che non la troverai mai al momento del bisogno.

Al decimo controllo della tua lista infinita, fai un sospiro di sollievo: è tutto pronto per partire...

Ma tu lo sei?

In aereoporto, da solo, in attesa del volo per Londra, ripensai alle ultime settimane passate in Accademia.

Dopo aver parlato con Alice, avevo chiamato mio padre per riferirgli la mia decisione. Con mia grande sorpresa non aveva cercato in alcun modo di farmi tornare sui miei passi, anzi, si era congratulato con me, avanzando un'unica richiesta: prima di partire dovevo tornare qualche giorno a casa per salutare tutti. avevo accettato felice. Non vedevo la mia famiglia dal mio arrivo in Accademia e ne sentivo davvero la mancanza.

Avevo comunicato la mia scelta a Mister L che m'informò anche di tutte le "faccende" burocratiche che avrei dovuto affrontare prima della partenza.

Infine avevo dato appuntamento a Marco e Nina per metterli al corrente della novità. Entrambi avevano accolto conf elicità la notizia.

- Hai già fatto pratica con la firma degli autografi?

Marco non si era fatto scappare nemmeno un'occasione per prendersi gioco di me.

- Figurati se non l'ha fatto! E' stata la prima cosa che ha "studiato" in Accademia.

Alice aveva rincarato la dose e si erano messi a ridere tutti.

- Quando sarò lontano sentirete la mia mancanza...

- La tua non so, ma quella del tuo profumo sicuramente no.

Marco e Alice si erano alleati e non c'è modo di sfuggirgli.

Nina, che fino ad allora non mi aveva detto nulla, si era alzata inaspettatamente e mi aveva abbracciato forte sussurrandomi.

- Se solo provi a farla soffrire, te la vedrai con me e con le bacchette della mia batteria. Stai lontano dalle fan e da qualunque soggetto provvisto di seno! Anche maschile!

Le sue parole mi avevano colto impreparato.

Nina era seria.

- Ti ho avvertito!

Si era allontanata da me.

Avevo notato le espressioni incredule di Marco e Alice. Nessuno si sarebbe aspettato "il classico discorso" fatto da lei.

Avevo deciso di tornare dalla mia famiglia già il giorno successivo, in modo tale da poter passare le ultime settimane in Accademia con Alice e studiare i pezzi che avrei interpretato in tour.

Il treno era arrivato con dieci minuti di ritardo. L'individuai subito. Mamma era corsa ad abbracciarmi, riempiendomi di baci imbarazzanti, come solo le mamme sanno fare.

- Mangi in Accademia? Ti vedo dimagrito. Non preoccuparti! Ti ho preparato le lasagne come piacciono a te! E gli gnocchi! Voglio vedere se a Londra li trovi!

- Mamma rimarrò a Londra solo pochi giorni, mi sposterò da una nazione all'altra in continuazione, sono certo che troverò qualcosa di buono da mangiare... nel frattempo non vedo l'ora di assaggiare quello che hai preparato tu.

La mia camera era esattamente come l'avevo lasciata. Sulla scrivania c'era una busta indirizzata a me.

- Ah! L'ha lasciata Sara qualche giorno fa.– Mi aveva informato mamma. - Ci aveva chiesto di spedirtela ma, visto che saresti tornato, l'ho lasciata là. A proposito, cosa è successo tra di voi? Ho capito che non vi sentite più come prima. Tutto ok?

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