Capitoo 8 - Una tigre al guinzaglio

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Le alleanze possono riunire vecchi alleati nei modi più inimmaginabili, mettendo così alla prova il loro legame, che li porterà alla vittoria più gloriosa o alla sconfitta totale

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Le alleanze possono riunire vecchi alleati nei modi più inimmaginabili, mettendo così alla prova il loro legame, che li porterà alla vittoria più gloriosa o alla sconfitta totale.

PETER

Non era la prima volta che Peter usava il bracciale e di sicuro non sarebbe stata l'ultima, ma sa aveva una certezza era che sarebbe passato molto tempo prima che il suo corpo si abituasse al senso di vertigine e alla nausea che ogni viaggio gli causava.

Si toccò il polso per accertarsi che il bracciale fosse ancora al suo posto, passando le dita anche sulle due tormaline incastonate in esso. Sentiva la tigre che giaceva in lui, ancora agitata per lo scontro con il felino di Ryan. La sete di sangue che esplodeva ogni volta che lo incontrava. Chissà se anche quel conflitto un giorno si sarebbe attutito.

Il regno era farcito di spie, dopo la rivolta di diciotto anni prima. Il rejhyli aveva portato un alto grado di perfezione nel sistema di sorveglianza e suo figlio, il prëjhyli Nathaniel, lo aveva perpetuato. Non ci si meravigliava nemmeno del fatto che la corrispondenza veniva letta prima di raggiungere il suo destinatario. E nel mondo chiuso della corte, le notizie viaggiavano ancora più rapidamente che altrove. I muri, i paraventi, i tendaggi avevano orecchie e vicino a queste si trovava sempre poi una bocca pronta a raccontare il segreto appena udito. E se Peter voleva sopravvivere in quel covo di vipere, avrebbe fatto meglio a tenere per sé i suo scheletri.

Entrare dentro il palazzo dove risiedeva il rejhyli non era stato difficile, dopotutto apparteneva a una delle famiglie più antiche di Lafyen e il titolo era tutto ciò che gli era rimasto. Si aspettava che le guardie gli impedissero l'ingresso, invece non mossero nemmeno un muscolo quando aveva oltrepassato il posto di guardia.

Peter attraversò i sontuosi corridoi del palazzo reale con il cuore carico di determinazione. Il bracciale della tigre stringeva il suo polso, emanando un antico potere che lo rendeva consapevole della sua importanza. L'obbiettivo di parlare con il rejhyli era chiaro nella sua mente: mettere al servizio della corona la sua tigre.

Probabilmente i suoi genitori non avrebbero mai approvato, ma erano morti nel tentativo di far riuscire la causa e lo avevano lasciato da solo, per cui perché prendersi il disturbo di biasimarsi?

Quando giunse di fronte la sala delle udienze, si poggiò al muro ad attendere pazientemente che il ciambellano gli domandasse il motivo della sua presenza.

Un senso di agitazione iniziò a farsi largo all'altezza dello stomaco. Non si era mai trovato in presenza del rejhyli, e se fosse stato più furbo, non sarebbe mai arrivato a tanto.

D'altronde, non sapeva come avrebbe reagito il rejhyli alla sua presenza. In quanto custode della tigre, sarebbe potuto anche andare incontro a un destino ben più crudele di quello dei genitori. Non aveva potuto evitarlo all'epoca, ma ora aveva la possibilità fare la differenza. Forse, c'era un motivo ancora più recondito se la maga aveva scelto lui come custode della tigre. Un figlio che aveva perduto i genitori a causa della tirannia di un sovrano illegittimo.

IL RISVEGLIO DELLE GUARDIANEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora