La Tefstalia è a un passo dalla distruzione, poiché è minacciata dalla tirannia del rejhyli di Lafyen. La prospettiva del caos imminente, spinge le maghe a invocare i Protettori, entità create per difendere il reame e ristabilire l'ordine.
Come far...
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Mantenere il controllo. Sempre. Controllo assoluto sui rischi, sulle emozioni e sui nemici. E mai e poi mai perdere il controllo sugli alleali.
KATHERINE
Appena Katherine aprì la porta della camera da letto, si fermò di colpo, perché Ryan era appoggiato al muro a pochi centimetri dal suo viso, con la testa rovesciata all'indietro e gli occhi socchiusi. Capelli di un oro fin troppo luminoso, viso fin troppo attraente.
Quando Ryan mosse la testa, i suoi occhi si spalancarono e si posarono sui suoi. Katherine sobbalzò. «Mi spii anche tu adesso?»
Lo sguardo divertito di Ryan le sfiorò la guancia e lei rabbrividì, mentre lo superava nella stanza. «Perché, qualcun altro ti segue come un cucciolo smarrito?» chiese, senza crudeltà né gentilezza.
Katherine decise che non sarebbe stata al gioco, l'unica cosa che voleva in quel momento era togliersi quei vestiti sudati e buttarsi sotto la doccia. «Non saresti dovuto andare dalla contessa Rosenthäl?»
«Cambio di programma. È stato Peter ad accompagnare mio zio.»
Sebbene sospettasse il motivo dell'improvviso ripensamento, decise comunque di non indagare. L'ignoranza delle volte era una benedizione, e l'ultima cosa che Katherine voleva in quel momento era dover ascoltare le deliranti paranoie di Ryan su quanto Braiden fosse pericoloso. Sapeva molto bene che avesse un secondo fine, e unire la pantera con la sua lupa non era l'unico obiettivo. Tuttavia, voleva davvero concedergli il beneficio del dubbio, nonostante avessero iniziato con il piede sbagliato.
«Allora», riprese Ryan, mentre Katherine poggiava la spada ai piedi del baldacchino. «Tu e Braiden siete diventati grandi amici?»
Katherine, che nel mentre si era sciolta i capelli, lo fissò inebetita, cercando di capire se la domanda nascondesse qualche sottinteso. «Se per amici intendi allenarsi insieme, se mai dovessi uscirci a cena fuori lo considereresti direttamente il mio ragazzo?!»
La battuta non lo fece ridere e Katherine si ridimensionò.
«Se è solo questo che ti preoccupa, ti assicuro che non c'è niente tra me e Braiden» riprese, e il modo in cui aveva pronunciato il nome di lui gli aveva conferito un che di stranamente intimo.
Katherine si sfilò la felpa sudata, accantonandola sulla sedia vicino la finestra. Una scia di brividi le percorse la schiena.
La notizia non lo rincuorò comunque. Ryan si avvicinò lentamente, lasciando che il suo sguardo scivolasse sul corpo di Katherine. «Sicura che non mi stia nascondendo altro?»
Katherine indietreggiò, scuotendo la testa. Aveva rifiutato la proposta di Braiden di fare il Giuramento, non perché provasse qualcosa per Ryan, ma per una questione di fiducia e sicurezza. Non era necessario che lo sapesse, comunque. «Sei sempre così insopportabilmente curioso?»
