Capitolo 3 - Figlio dell'avidità

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È dal più profondo di un essere umano che emana il bisogno di distruggere illusioni e certezze, fattori del falso equilibrio sul quale si basa l'esistenza

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È dal più profondo di un essere umano che emana il bisogno di distruggere illusioni e certezze, fattori del falso equilibrio sul quale si basa l'esistenza.

BRAIDEN

Quella notte nel cielo di Lafyen risplendeva una luna di sangue e il giovane prïjh Braiden si stava godendo quello spettacolo della natura.

Aveva da poco concluso un lungo addestramento all'accademia di Bëmïr e sarebbe presto stato pronto per il suo debutto in società come secondo figlio del rejhyli di Lafyen.

Iniziato in un clima di entusiasmo, quell'anno si stava rivelando uno degli anni più terribili per il rejhyli Rastus e per il regno. I pericoli maggiori non venivano dall'oriente gjardiano, bensì dal nord firahiano. A Firah, il rejhyli Edward aveva messo a punto il dispositivo che doveva cacciare definitivamente Lafyen dalla Confederazione della Tefstalia; preparando ogni cosa in modo che al momento del conflitto il regno di Lafyen si trovasse isolato. Aveva persino previsto le reticenze del rejhyli di Tyravul, Aloysius Gascoyne, il quale non desiderava una guerra che lo opponesse alla casa dei Bröwlord, alla quale lo univano troppi legami finanziari e personali, poiché la defunta rajhyna consorte era nientemeno che sua pronipote.

Edward contava su un'alleanza con Gjardy, assicurandosi anzitutto la neutralità di Tyravul. Era indispensabile, per lui, impedire una coalizione tyra-lafyennese alla quale gli eserciti firahiani non avrebbero resistito. Nel mentre, il prëjhyli Nathaniel, fratello maggiore di Braiden ed erede al trono, era stato mandato al fronte per respingere l'avanzata dell'impero gjardiano

Braiden strinse il suo bracciale di cuoio che aveva il ciondolo argenteo ritraente una pantera in cui erano incastonate due ambre al posto degli occhi. Suo padre gli aveva consegnato quel bracciale come dono di buon auspicio per il periodo che avrebbe passato in accademia. Aveva detto che era molto antico, in quanto appartenente a un suo antenato, James I, il primo Bröwlord che sedette sul trono di Lafyen quando la rajhyna Deana morì senza un'erede legittimo.

Solo che suo padre non lo aveva informato che una volta indossato, quel bracciale avrebbe scatenato in lui una ferocia indomabile e una sete di vendetta verso coloro che lo avevano tradito. Quel bracciale era potente, con i poteri della Pantera Nera avrebbe potuto sconfiggere tutti i suoi nemici e prendere il posto che gli spettava in quanto figlio di Lafyen. Tuttavia, aveva promesso a quella maga che non avrebbe usato il ciondolo per scopi personali, ma Braiden non era mai stato un ragazzo di parola.

Qualche sera dopo aver ricevuto in dono il bracciale, una donna si era presentata nella sua camera all'accademia, dopo che era tornato da una lunga giornata di addestramento. Il suo maestro d'armi gli aveva promesso che non gli sarebbe stato riservato nessun trattamento di favore, pur essendo un principe lafyennese. Non che Braiden lo pretendesse, se c'era un posto in cui poteva spogliarsi di quel titolo, era senz'altro l'accademia.

IL RISVEGLIO DELLE GUARDIANEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora