Oltrepassato il cancello e, davanti agli alti portoni scolpiti, trovarono una piccola folla di persone che le aspettava acclamando.

Alexi sperava fosse solo uno scherzo di pessimo gusto.

Uomini di tutte le età e donne che accompagnavano i figli li attendevano con cartelloni e fiori. Ileene guardò l'amica sgranando gli occhi, ma tenne per sè tutti i pensieri che le stavano attraversando la mente.

Si stamparono in faccia due sorrisi entusiasti e, imitando le compagne, iniziarono a muovere la mano, salutando.

Una ragazza, la carnagione dorata e i capelli corvini, spinse Alexi per scendere per prima.

- Levati. - le disse in tono secco.

Ileene strinse il braccio dell'amica per calmarla.

- Bastava chiedere permesso - replicò irritata Alexi.

- Oh, ma certo - rispose la ragazza con un sorrisetto maligno -, ora la bambina scoppia a piangere. Non durerai due giorni, qui. Questo è un posto per donne forti, non certo per ragazzine ingenue e piagnucolone come voi.

Alexi non potè trattenersi a quel punto e lasciò uscire un singhiozzo di risata. Quella ragazza, tanto bella e altera, era in fin dei conti una semplice popolana che credeva di affrontare una guerra vivendo nel Castello. Se solo avesse saputo quello che le stava accadendo intorno avrebbe di certo cambiato tono.

- Non ridermi in faccia, mai più - minacciò Alexi -. Ringrazia che non ti schiaffeggi davanti a tutti quanti. Impara a portare più rispetto.

Con un gesto teatrale fece una piroetta su se stessa, facendo fare una ruota all'ampia gonna del vestito, e scese dal pullman. Un bagno di folla l'acclamò, riempiendola di fiori e complimenti. Ad Alexi sembrò di essere al mercato di GroundCity, quando la gente si accalcava davanti alle caprette appena arrivate per accaparrarsi per prima la più grassa.

Si fece coraggio e uscì.

"Una foto!"

"Guarda qui!"

"Prendi la mia rosa"

"No, la mia"

Alexi non si soffermò a guardare nessuno di quegli uomini. Sorrise e proseguì a passo svelto verso la porta d'ingresso, come se ne dipendesse della sua stessa vita. Non sono la vostra capra, continuava a ripetersi. 
Quando finalmente si fu lasciata quel caos alle spalle, si sentì sollevata e decisamente frastornata.

- Tutto bene, signorina?

Una guardia le si avvicinò con aria preoccupata. Ricorda, si disse Alexi, sorridi sempre.

- Oh, ma certo, credo che il viaggio mi abbia un po'...

- Non si preoccupi - il ragazzo le fece l'occhiolino - il suo segreto è al sicuro con me!

La ragazza si pietrificò. Per un lunghissimo istante smise di respirare, di pensare, di esistere.

- Non si preoccupi - le sussurrò lui - gli uomini di Crown City fanno spesso questo effetto alle fanciulle. Non andrò a raccontare a Michelle che non avete mandato loro baci e che non avete raccolto nemmeno una rosa.

Alexi si lasciò andare di colpo al più sincero dei sorrisi di sollievo. Doveva stare più calma, nessuno poteva scoprirla così.

Il soldato guardandola rise di gusto.

- Vi deve aver davvero terrorizzata quella donna per reagire così!

Alexi lo ringraziò di cuore e tornò ad unirsi al gruppo. Ileene le porse una tacita domanda, ma lei le fece cenno di non preoccuparsi.

Un'impeccabile signora di mezz'età attese che tutte fossero entrate per dar loro il benvenuto. Si presentò come la responsabile delle domestiche e disse che, anche se ufficialmente la selezione sarebbe avvenuta quella sera, pubblicamente, in realtà ogni signora aveva già scelto le proprie dame in base a curriculum e fotografie. Estrasse un piccolo foglio con un elenco di nomi.

- Miss Carlie, miss Adele e miss Faiza saranno al servizio di Madama Jhons.

Tre ragazze si fecero avanti, ricevendo una elegante busta sigillata a testa.

- Miss Louis, miss Colette e miss Miriam serviranno invece Madama Tyar.

Miriam strinse la mano di Alexi per un istante, poi si fece coraggio e avanzò per ricevere la sua busta.

- Miss Dorotha, miss Cryzia e miss Sara si occuperanno di Madama Wislow.

Alexi guardò Ileene, incredula. Un sorriso le nacque spontaneamente questa volta. Sarebbe stata a servizio con Ileene, era molto più di quanto avrebbe mai osato sperare. Fece un passo avanti, quando qualcuno la spinse.

Non poteva crederci, la loro compagna di stanza sarebbe stata la ragazza dell'autobus.

Cryzia le lanciò uno sguardo d'odio e la sorpassò per prendere la sua busta. 

Alexi era sicura che non avrebbero potuto trovare compagna peggiore e più invadente.

Andò a prendere la busta, ringraziò la donna e si diresse nel corridoio che avevano attraversato le altre ragazze prima di lei.

Mentre camminava ruppe il sigillo ed estrasse l'elegante foglio di carta pregiatissima.


"Benvenuta miss Dorotha Lumilla,

siamo onorati di accogliervi presso la nostra struttura. Sappiamo che vi troverete a vostro agio e che sarete entusiasta di lavorare per il vostro amatissimo Governo.

Madama Wislow ha dato chiare istruzioni: dovete recarvi nella vostra stanza privata appena ricevuta questa lettera per prepararvi alla cerimonia di questa sera. Vi ricordiamo che vi è severamente proibito incontrare Madama Wislow prima del momento della selezione. Qualsiasi trasgressione verrà severamente punita e, se ritenuto necessario, sarete allontanata dal Castello.

Troverete ulteriori istruzioni una volta giunta nella vostra stanza.

Vi auguriamo un piacevole soggiorno."


Certo, pensò Alexi tra sè e sè, piacevolissimo.

Ileene la raggiunse con in mano la sua lettera. Quando si trovarono accanto a Cryzia, una guardia andò loro incontro.

- La stanza di Madama Wislow. - ordinò la ragazza in tono arrogante.

- Ma certo... Oh, di nuovo salve! - il ragazzo sorrise ad Alexi che solo allora si rese conto che si trattava dello stesso soldato che l'aveva avvicinata all'ingresso.

- Mi fa piacere rivederla - gli disse lei con un piccolo inchino.

Cryzia si irrigidì.

- Noto che qualcuno qui ha già iniziato a guadarsi intorno. - disse in tono acido.

Alexi la ignorò e si incamminò insieme ad Ileene dietro alla guardia.


Rebel - Il Giorno dei DoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora