Capitolo 29

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Quando uscirono dal furgone, Kyle rimase senza fiato. Vedeva quanto Alexi si sentisse in imbarazzo con quei vestiti addosso, ma la ragazza non riusciva a rendersi conto di quanto fosse bella. Sembrava una principessa e, anche se la preferiva in tenuta da guerra, non riuscì a non rimanere incantato davanti a quello spettacolo.

Alexi invece non faceva che invidiare la divisa dei ragazzi. Era simile a quella che usavano i ribelli, ma sembrava più comoda. Stivali, pantaloni e giacca neri calzavano perfettamente sui loro fisici atletici, rendendoli ancora più potenti. Avrebbe tanto voluto sentirsi potente anche lei, e non una specie di meringa di Carnevale (nessuno sapeva esattamente perchè, ma una delle poche feste che la gente continuava a celebrare era proprio il Carnevale. Chi poteva permetterselo, comprava le meringhe per i bambini: rosa per le femmine e azzurre per i maschi. Alexi aveva sempre chiesto una meringa azzurra, da quando ne aveva memoria. Anche in quel frangente, il rosa le sembrava un coloro poco adatto a lei).

- Bene - disse Kairo - stiamo rispettando i tempi previsti. Ora salite, ci aspetta un viaggio piuttosto lungo.

Prese i vecchi vestiti da popolani e li nascose nel bosco, dove qualcuno sarebbe passato poco dopo per riportarli alla Tana.

Il viaggio da fare era davvero lungo. Il loro punto di partenza era ben diverso rispetto quello che avrebbe dovuto essere, motivo per cui si erano messi in moto con largo anticipo. Le strade che portavano alle città satellite erano in una direzione completamente diversa dalla loro.

Si sistemarono sui vecchi sedili rovinati del furgone, lasciando che Kairo e Kevin si sedessero davanti.

La strada sterrata li faceva continuamente sobbalzare. Il viso di Ileene, che evidentemente soffriva molto a viaggiare in auto, iniziò a virare dal rosa ad un grigio chiaro, fino a giungere ad un verde che non aveva nulla di salutare.

Dovettero fermarsi due volte prima di pranzo per evitare che desse di stomaco all'interno della vettura.

Per il resto, fu un viaggio molto silenzioso. Ogni tanto qualcuno faceva una battuta, o indicava qualche elemento paesaggistico curioso, ma nulla di più.

Poco prima delle sette di sera, Kevin fermò la macchina in un sentiero secondario vicino ad un bosco.

- Molto bene signori - disse Kairo in tono festoso - sono lieto di informarvi che il nostro pilota ci ha portati a destinazione addirittura con alcuni minuti di anticipo. Se fossimo partiti da CharmenCity, saremmo infatti attesi alla taverna Rosa del Nord esattamente per le sette e trenta e sarà precisamente alle sette e trenta che noi faremo la nostra apparizione. Ricordate, probabilmente ci saranno reclute di altre città e villaggi. Da questo momento, userete solo i vostri nomi di copertura. Il mio nome sarà Lucio, mentre Kevin, naturalmente, manterrà il suo.

- Sicuro - disse Ileene - a lui non serve una copertura.

Il Cercatore la falciò con lo sguardo. Alexi ebbe paura che stesse per aver inizio una rissa, ma Kairo si mise in mezzo.

- Ora basta. Non abbiamo tempo per discussioni tanto futili. Siamo tutti sulla stessa barca, chiaro? Il passato non conta. Da adesso, conta solo quello che accadrà domani.

Kevin strinse le mani sul volante con tanta energia da far diventare bianche le nocche.

- Siamo pronti? - gli domandò l'uomo.

Il Cercatore fece un cenno con il capo e accese il motore.

- Andiamo.




La taverna era piccola ma accogliente. Cenarono presto e si diressero immediatamente nelle proprie stanze, così da evitare il più possibile ogni tipo di contatto esterno.

Rebel - Il Giorno dei DoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora