Capitolo 31

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Il pullman che le stava aspettando era uno dei mezzi più incredibili che Alexi avesse mai visto in tutta la sua vita. Alto due piani, aveva larghi finestrini coperti da delicate tende in pizzo (ovviamente rosa) e morbidi sedili imbottiti.

Scelsero tre posti al piano superiore, per godersi il panorama. Avevano a disposizione tanto di quello spazio da potersi quasi sdraiare. Una donna gentile passò a distribuir loro acqua e biscotti al cioccolato. 

- Non ci vorrà molto, con la strada preferenziale in un'ora al massimo dovremmo essere arrivate. Avrete tutto il tempo per prepararvi per la vostra grande serata! - cinguettò.

Alexi non aveva nulla contro di lei, sembrava un persona per bene, ma in quel momento il suo entusiasmo la irritò. Perchè tutti le trattavano come se fossero delle privilegiate che andavano a godersi una vacanza?

Di fronte a loro si sedettero due ragazze che dovevano essere di poco più grandi. Erano emozionate e strillavano per ogni piccola cosa. Alexi le trovava un po' sciocche. Dissero di chiamarsi Elvira e Faiza. Dopo nemmeno cinque minuti cominciarono a chiacchierare enfaticamente con Miriam e Alexi non potè non esser loro grata. Era finalmente libera di smettere di sorridere, almeno per un minuto.

Lei e Ileene finsero di addormentarsi per evitare di rispondere alla valangata di domande cui sarebbero state altrimenti sottoposte. Non che non fossero pronte a parlare delle loro famiglie immaginarie e della loro casa mai esistita, ma preferivano mantenere le distanze, giusto per sicurezza. Era già abbastanza difficile pensare di dover vivere a strettissimo contatto con degli sconosciuti che avrebbero dormito accanto a lei, notte dopo notte, dovendo mentire in continuazione su ogni singolo dettaglio della sua vita.

Alexi appoggiò una mano sul finestrino. Era freddo e, intorno alle sue dita, si formò della condensa. Continuava a pensare a Kyle. Chissà com'era stata la sua riunione di inserimento. Era piuttosto sicura che fosse stata molto diversa dalla sua, ma sperava solo che stesse bene e che fosse al sicuro. Se fosse stata fortunata, l'avrebbe incontrato quella sera e a quel punto sarebbe stata più tranquilla.


Quando arrivarono a Crown City, Alexi non potè più continuare a fingere di dormire. La città andava oltre ogni sua immaginazione.

Altissimi palazzi che sembravano fatti di vetro si stagliavano contro il cielo con una potenza difficile da descrivere. Tutto era pulito e, soprattutto, coperto di cemento. Non c'erano parchi o fiori, solo qualche triste albero solitario che spuntava qua e là. I negozi avevano vetrine luccicanti e luci abbaglianti, nonostante fosse ancora pieno giorno. Le donne e gli uomini che passeggiavano indossavano abiti stravaganti, acconciature complicate e gioielli vistosi. Camminavano sicuri, tutti ritti e con la testa ben alta. 

L'opposto di GroundTown.

Macchine lucide e bellissime sfrecciavano loro accanto. Alexi e Ileene ne furono intimorite. Com'era possibile che non colpissero le persone in continuazione? 

Notarono anche i rumori. La città era piena di rumori sconosciuti. Non un gufo, un lupo, un ruscello o un gallo. Non una capra o una mucca. Solo strani rumori impossibili da identificare, fastidiosi e stridenti, acuti e frastornanti.

Quando svoltarono in direzione del Castello, tutte le ragazze ammutolirono d'improvviso. Quello che si trovarono davanti fu uno spettacolo impressionante.

Nonostante tutto quello che Alexi aveva studiato su quel luogo, non era pronta a quella vista. Il palazzo (perchè di un vero e proprio palazzo regale si trattava) era così grande da perdersi a vista d'occhio. Lo stile era elegante, anche se non propriamente sobrio. Le alte torri affusolate, i gargoyle e le pompose balconate lo rendevano davvero simile alle illustrazioni che aveva visto nel Libro del Traditore. Un ampio prato curatissimo si estendeva per tutto il perimetro.

Rebel - Il Giorno dei DoniWhere stories live. Discover now