Non potevo assolutamente dirle che ero capitata in camera con un ragazzo, con il quale ho fatto determinate cose cose e con il quale sono fidanzata. Le verrebbe un colpo.

"Be'..io..sono capitata in camera con..un ragazzo"-balbettai e lei girò la testa verso di me, scrutandomi.

"Oddio, e com'è?Carino?Come si chiama?Hai usato tutte le precauzioni adatte?"-mi tempestò di domande con gli occhi che le brillavano ed io mi schiaffiai una mano in faccia dall'imbarazzo.

"Mamma, smettila"-ridacchiai girando il volto dalla parte opposta alla sua, per non farle vedere che ero a dir poco imbarazzata.

"Si chiama Niall!E le ha appena scritto"-urlò mio fratello dall'altra stanza e strabuzzai gli occhi, correndo come un babbuino verso il soggiorno e strappandogli il telefono dalle mani.

"Vai a farti un giro"-gli alzai il medio, e sempre rossa dall'imbarazzo mi diressi verso camera mia.

Da Amore:
Mack sto quasi sotto casa tua, preparati che usciamo.

Ad Amore:
Cosa?DAMMI IL TEMPO ALMENO

Lanciai il telefono sul letto e tirai fuori dalla valigia un paio di jeans neri stretti e le adidas, rimanendo quindi con la maglia di Niall.

Pov's Niall

Guidai fin dove abitava la mia ragazza.

Proprio così, la mia ragazza. Aveva un suono così bello, mi faceva sentire speciale questo.

Era bello essere amati da qualcuno, era bello avere una persona che ti mette sempre al primo posto, nonostante tutto e tutti.

Mi sentivo sempre più pronto a lottare per lei, a lottare per non perderla, sopratutto grazie alle parole di mia madre che mi avevano aperto gli occhi.

"Sono fiera di te, tesoro"-mi aveva detto.

Lei non mi aveva mai detto nulla del genere, ero sempre stata la pecora nera della famiglia, quello che combina guai, il tipo di figlio che nessuno vorrebbe mai avere.

Le avevo chiesto perché era fiera di me, perché me lo diceva solo adesso, dopo tanti mesi ed anni passati a chiedermi cos'avessi di sbagliato.

Mi aveva risposto dicendo che fosse fiera di me perché finalmente ho una ragazza al mio fianco, una ragazza che mi ama, una ragazza che mi ha totalmente cambiato, ha detto che devo lottare per lei. Che sa come sono queste situazioni dato che ha vissuto più di me, ha aggiunto dicendo di dirle tutto ciò che mi passa per la testa. Mi ha detto che non devo tenermi dentro niente, che se sono geloso, lei deve saperlo, perché è mia e di nessun'altro.

E questo discorso mi ha aperto gli occhi sul serio, per questo mi trovo in strada a guidare verso casa sua, con le mani che sudano ad un possibile incontro con sua madre.

Parcheggiai poco prima di casa sua, dato che non c'era posto, e con una rosa rossa mi avviai verso la sua porta.

Sospirai e dopo qualche minuto d'esitazione, bussai alla porta.

Mi venne ad aprire dopo poco una signora sui quarant'anni, una bella donna, aveva molti tratti simili a Mackenzie.

"Tu devi essere Niall"-mi sorrise in modo materno, e le sorrisi di rimando, baciandole la mano, giusto per far figura.

Non sapevo come comportarmi, insomma, ogni volta che andavo a casa di ragazze o i genitori non c'erano o non li guardavo neanche in faccia sapendo cos'avrei fatto a breve con la figlia.

"Piacere, signorina Miller"-entrai e mi guardai attorno.

Casa sua era molto accogliente, non era quel tipo di casa troppo moderna dove nel salone c'è solo tv al plasma, tavolino in vetro e divano in pelle.

La sua casa era accogliente.

Sentii il rumore dei passi di Mack:esatto, dopo essere stato in camera con lei tutto questo tempo, riesco a distinguere i suoi passi da quelli degli altri.

Scese le scale velocemente e rischiò anche di rompersi una caviglia, tanto che andava di fretta.

Mi fissò e mise su un sorriso a trentadue denti.

Corse verso di me e mi abbracciò, davanti a sua madre che ci guardava quasi commossa.

Cosa ci trovasse di commovente in una scena del genere non lo sapevo neanche io.

"Mi sei mancato così tanto"-sussurrò a pochi centimetri dal mio orecchio e la strinsi ancora di più a me.

"Anche tu, nonostante ci siamo salutati stamattina.Ti amo"-le dissi e lei mi diede un bacio casto sulle labbra.

Sentii il rumore di altri passi, e quando alzai gli occhi, incrociai lo sguardo di una persona che non mi sarei mai aspettata di vedere qui.

"Tu?"-urlammo all'unisono io ed il ragazzo, che probabilmente o quasi sicuramente era il fratello di Mackenzie.

"Cosa, vi conoscete già?"-domandò la mia ragazza spaesata, e vidi il ragazzo che più mi stava sul culo al mondo, venirmi incontro.

"Non ci posso credere, dopo così tanto tempo, ci rivediamo Horan"-ridacchiò e rimasi in silenzio, trattenendomi dallo spaccargli il viso davanti a Mack e alla madre.

FINE CAPITOLO

203 ||Niall Horan|| IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora