Quando Ileene e Alexi aprirono la vecchia porta di legno, si trovarono davanti ad una stanza piccolissima, senza camino per riscaldare, con due letti minuscoli e un po' arrugginiti così vicini da sembrare un letto unico. Le coperte erano piene di fiorellini, e le pareti, originariamente rivestite con una ricca carta da parati, erano solo l'ombra dello sfarzo che un tempo doveva averle tanto fieramente caratterizzate. Pezzi di intonaco si stavano staccando, grosse macchie di muffa decoravano tutti gli angoli.

Alexi non riuscì nemmeno ad immaginare quanto diverso sarebbe stato il luogo in cui avrebbe dormito la sera successiva.


Poco prima di mezzanotte, qualcuno bussò alla loro porta. Kyle era in piedi sull'uscio, quando Ileene gli disse di entrare.

- Non vorrai insospettire tutto il corridoio, standotene lì impalato. Ricordi? Ci siamo conosciuti solo da poche ore!

- Avete ragione - si scusò lui -. Temo sia davvero inappropriato stare davanti alla porta di due fanciulle in piena notte, ma avevo bisogno di vedere Alexi.

Ileene fece l'occhiolino all'amica.

- Afferrato. Sento proprio il bisogno di.. uhm... andare al bagno a rinfrescarmi! Ci vediamo dopo.

Uscì lasciandoli soli.

Kyle corse ad abbracciare Alexi e la baciò con tutta la passione e l'intensità di cui era capace.

- A cosa devo tutto questo? - gli domandò lei, tenendolo ancora tra le braccia.

- Questa è l'ultima volta che possiamo comportarci da... da noi stessi. Da domani mattina dovremo fingere di non conoscerci e forse non ci vedremo per intere settimane. Non so se potrò sopportarlo.

Alexi gli sorrise teneramente.

- Certo che sei in grado! Sei il migliore di tutti.

Lui la strinse, nascondendo un istante il viso tra i suoi capelli.

- Stai attenta, ragazzina.

Alexi gli tirò un piccolo pugno sul petto.

- Stai attento anche tu.

- Sono serio. Stai attenta e vedi di non farti ammazzare chiaro? Non potrei sopportare di perderti. Davvero, non potrei. Io... io ti amo, Alexi. Ti amo come non ho mai pensato di poter amare in vita mia.

La ragazza sentì un calore, un misto tra emozione, gioia, brivido e paura, attraversarle tutto il corpo. Gli buttò le braccia al collo e lo baciò. Un bacio in grado di dirgli tutto quello che provava. Che lui era il suo mondo. Che il suo sentimento era tanto forte da essere in grado di scuotere mari e montagne. Che ancora dopo tanti mesi, la sua sola vicinanza le faceva battere il cuore. Che da quando si conoscevano, per lei esisteva solo noi. Ma, per sicurezza, lo disse comunque.

- Ti amo Kyle. Ti amo con tutta me stessa!




La mattina seguente si misero in viaggio di buon'ora e giunsero velocemente a destinazione.

Le città satellite erano una specie di cintura che Crown Town aveva costruito dopo che i Magnifici erano riusciti a prendere il potere. Piccole città che erano sorte per proteggere la capitale, rallentare eventuali invasioni e dare il tempo ai Magnifici di mettersi al sicuro in caso di un attacco. Erano, con il tempo, diventate più semplicemente il luogo in cui alloggiavano le persone che dovevano lavorare a Crown Town, ma che non facevano parte della cerchia "nobile". Panettieri, uomini delle pulizie, sarti, parrucchieri, operai. Chiunque fosse considerato parte del popolo doveva muoversi ogni mattina per andare al lavoro in un luogo in cui era considerato un essere inferiore.

Rebel - Il Giorno dei DoniWhere stories live. Discover now