Capitolo 28

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Sento i suoi passi seguirmi, mi tira per il colletto della maglietta e per poco non mi strozzo "Va bene, va bene, ho capito, niente stecca. Torni qui?" mi tocco il collo dove la maglietta stava per impiccarmi e tossicchio "Togliti gli occhiali" gli dico, la sua espressione muta in sorpresa "Cosa?" un sorriso si allarga sul mio volto da orecchio a orecchio "Cos'è che dicevi? Tenere le orecchie bene aperte?" mi sfugge una risatina che non sembra apprezzare "Perché dovrei toglierli?" chiede lui per niente divertito "Non ti si addice l'aria da secchione" rispondo semplicemente, non vedendolo reagire allungo le mani sul suo volto e gli sfilo gli occhiali, Lheo mantiene l'espressione impassibile e continua a fissarmi negli occhi, come se cercasse di capire qualcosa di me. Non mi sta leggendo nel pensiero vero? Beh se glielo chiedessi non potrei sapere se dice la verità, Velentine mi aveva spudoratamente mentito, cosa mi assicura che non lo faccia anche lui?

Si riscuote dai suoi pensieri e mi porge un bicchiere di vino, prendedone uno anche per sé stesso. Lo tengo per il gambo tra l'indice e il pollice come mi aveva fatto vedere lui e lo sollevo leggermente, senza alzare troppo il gomito, lui fa lo stesso, quindi porto il bicchiere alla bocca, lo sollevo e ne sorseggio il liquido rosso evitando di buttare la testa all'indietro.

"Dovevi proprio arrabbiarti per imparare a bere?" commenta poi accennando ad un sorriso.

"Direi che è ora di andare a ritirare il vestito" dice posando il bicchiere sul tavolo, lo imito con sguardo interrogativo "Vestito?" ripeto tra il dubbio e l'euforia. Un vestito su misura?? Che figata!

"Già, devi venir..." si blocca improvvisamente "Non sono io ad accompagnarti" conclude puntando gli occhi su di me "Beh cerca di ricordarti come si balla, come si beve e tutto il resto mentre sei lì, dopo non avremo tempo per ripassare" continua con una certa fretta "Vale ti starà aspettando all'ingresso, intanto vado dagli altri.. a dopo" mi saluta altrettanto frettolosamente e dopo aver ripreso gli occhiali corre via dalla cucina.

Vale mi aspetta all'ingresso? Mi ci accompagna lui a ritirare il mio bellissimo stupefacentissimo magnifico vestito su misura? La sfiga mi perseguita a quanto pare.

Mi avvio fuori dall'edificio abbattuta e mi trascino letteralmente dove un ragazzo mi sta aspettando "Contenta di vedermi?" mi chiede, sapendo già la risposta anche senza leggermi nel pensiero "Non sai quanto" rispondo con ostilità che sembra percepire molto facilmente "Beh, allora sarai ancora più contenta di vedere come ci arriveremo al tuo.. bellissimo stupefacentissimo magnifico vestito su misura" dice con un mezzo ghigno fastidioso sulla bocca, mentre batte la mano sul sedile della sua moto.

Sperai con tutta me stessa che fosse un miraggio e che fosse invece una bella macchina da cui non passa un filo di vento che potrebbe alzarmi la gonna "Stamattina mi stavo giusto come avresti fatto con quella" continua in tono terribilmente irritabile indicando la mia gonna nera a pieghe.

"Avevi già pensato a tutto, eh?" dico con ormai l'umore sotto zero "Sai già la risposta" già, perché tu vinci, sempre... ridicolo!

"Per questa volta ti concedo l'onore di stare davanti" dice stranamente con cortesia, o almeno, credo che lo sia stato "Per farti uno spuntino durante il viaggio? No, grazie" ribatto subito e vado a sedermi un po' più lontana dal manubrio. Per qualche secondo non fa niente, poi sospira e mi prende per i fianchi "Cosa fai??" mi solleva leggermente e mi sposta in avanti, poi lo sento sedersi dietro "Pensi che sia così stupido da farlo per strada? Davanti a tutti?" quell'affermazione mi fa tacere di colpo, non trovo altre scusanti per cui protestare e me ne sto buona.

Accende il motore e in men che non si dica, ci ritroviamo sulla strada.

Rabbrividisco sentendo il suo fiato sul collo e la sua temperatura aumentare lentamente a contatto con il mio corpo "Non ti starai eccitando vero?" chiedo per precauzione, lui scoppia a ridere sentendo le mie parole "Non è facile farmi eccitare" dice al mio orecchio con una nota di malizia nella voce, provocandomi una scia di brividi per tutto il corpo, ridacchia notando la mia reazione e si allontana di un po' "Comunque no, sto solo assimilando la tua temperatura corporea"

Inizia a rallentare e a frenare fino a fermarsi accanto al marciapiede "È qui" dice indicando il negozio proprio accanto a noi, all'angolo della via.

Aspetto che incateni la ruota della moto, poi ci dirigiamo verso il negozio, 'My dress' si chiama.

"Oh salve! Immagino siate qui per il vestito della fanciulla" squittisce una donna di mezza età non appena vede Valentine, si avvicina a passi piccoli e veloci sulle sue zeppe alte dieci centimetri "Vieni bellezza" mi prende delicatamente per il polso portandomi in uno stanzino a parte.

Subito l'odore di tessuto invade le mie narici, proveniente dalla stanza piena zeppa di abiti e tratti di tessuto di diversi materiali.

In fondo alla stanza c'è un manichino a mezzo busto con addosso un bellissimo abito a campana bordeau, smanicato, lungo fino poco più sopra le ginocchia con lo strascico dietro e che ricade lungo i fianchi. Ha una scollatura a V molto profonda decorata con pizzi e merletti e dalle quali le giunture escono piccole piume nere. Il corsetto bordeaux con merletti neri stringe alla vita e solo nel vederla sento stringere lo stomaco. Da sotto il corsetto si apre una gonna a campana nera con merletti con la parte posteriore più lunga e lo strascico che sfiora il pavimento. Sotto al manichino sono posizionate un paio di scarpe nere col tacco a spillo, nel vederle mi vengono in mente le mie scarpe per cui ci avevo speso la paghetta di tre mesi.

"Et voilà! Vuole provare il vestito?" chiede rivolgendosi a me "No no andiamo subito via" interviene Valentine già pronto a sganciare i soldi "Oh bene, allora.. Alicia! Puoi venire a mettere a posto il vestito?" dalla porta sbuca una ragazza sui vent'anni che prima stava alla cassa "Va bene" dice e si mette all'opera.

Nel giro di cinque minuti Vale paga la signora tutta euforica e la ragazza mi consegna il vestito con un sorriso gentile.

Salendo sulla moto, però, mi viene un dubbio "Come faceva ad avere le mie misure se non sono mai stata qua?" chiedo con una sensazione d'inquietudine, Valentine sale sul veicolo, dietro di me e schiocca la lingua "Non ti piacerebbe saperlo" e questa è l'unica risposta che ho da lui.

Ritorniamo alla villa e mentre lui va a parcheggiare la moto nel garage, io lo precedo "Aspetta" mi aveva chiamata "Visto che ci sei tieni qiesto e vai dalle gemelle, ci penseranno loro a metterti a posto. Sanno già cosa fare" aveva detto porgendomi il sacchetto con dentro l'abito e le scarpe "A stasera" mi aveva salutata infine con un cenno ed era partito con la moto.

Ora sono davanti alla loro camera, a quanto pare dormono insieme. Con un po' di esitazione, busso alla porta con poca convinzione tanto che mi viene il dubbio se mi avessero sentita o meno.

Una delle due alla fine viene ad aprire alla porta "Eh.. sera?" dico il più gentilmente possibile "Buonasera, entra pure" mi dice lei scostandosi e lasciandomi entrare, poi la richiude a chiave e la sorella mi viene incontro prendendomi il sacchetto di mano "Fatti la doccia, puoi usare il nostro bagno" mi dice in tono impassibile. Non me lo faccio ripetere due volte e filo in bagno, chiudendomici a chiave.

#SpazioAutrice

Sciau
Questo capitolo non ha niente di speciale '-'(infatti ho pubblicato prima xD) solo per non aggiungerlo al capitolo dopo che sarà molto più lungo.
Ora.. mangio xD buon appetito a chi come me è appena tornato da scuola e sta pranzando e..
Ciaonee

Vampire love [SOSPESO]Where stories live. Discover now