Capitolo 27

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Mi sento accarezzare per i capelli e percepisco qualcosa di caldo sotto di me, ma non ci faccio caso e continuo a tenere gli occhi chiusi e a sonnicchiare.

Passano alcuni minuti di silenzio e solo ora mi accorgo che la massa sotto di me si abbassa e si alza e riesco a sentire qualcosa che batte a ritmo.

Apro gli occhi e mi accorgo di essere sdraiata a pancia in giù.. sopra di Lucas.

"Aaaahh scusa scusa" grido e mi affretto a rotolare di lato, provocandogli una risata.

"Buongiorno" dice lui alzandosi a sedere " 'Giorno" dico a mia volta imitandolo ed alzandomi anch'io "Che ore sono?" chiedo e subito dopo sbadigliando, Lucas alza le spalle "Boh quando sarà ora verrà a chiamarmi" risponde rimettendosi a dormire in un groviglio di coperte "Ora di che?" non ricevo risposta, allora scendo dal letto "Dove vai?" mi chiede tirandosi su "In camera mia, perché?" si rialza a sedere e scende dal letto pure lui "Vado a farmi la doccia.. vuoi unirti?" mi chiede con un sorrisetto provocante, rimango spiazzata dalla proposta "Assolutamente no" filo fuori dalla camera arrossata in volto.

Mi dirigo fuori dal corridoio e camminando vedo una porta aprirsi, escono le due ragazze identiche che avevo visto ieri sera a cena e anche loro sembrano notare la mia presenza "Giorno" le saluto cordialmente "Giorno" rispondono in sincronia, poi senza dire altro corrono via.

Proseguo per la mia strada finché non mi sento afferrare per il braccio da dietro e mi volto di scatto incrociando un paio di occhi azzurri "Buongiorno fiorellino" dice Daniel facendomi l'occhiolino e lasciando la presa "Hai dormito bene?" mi chiede, la sua improvvisa comparsa mi ha scombussolata e tardo a rispondere "Ehm.. sì?" rispondo d'istinto "Pronta per stasera?" stavo per chiedergli cosa ci sarebbe stato stasera, ma mi viene in mente la risposta "Ah.. no... mi sono dimenticata tutto cavoli!" dico iniziando ad agitarmi "Oddio quand'è che quello lì era morto? Si chiamava.. Karl.. Shenger? Svenger??"

"Karl Schwarznegger" dice Daniel con insolita aria da saputello "Morto il 16 agosto 1658... ma cosa ti serve sapere queste cose?" mi scompiglio i capelli non ricordando nemmeno un nome tra quelli da imparare a memoria "Ieri Lheo mi aveva detto che era necessario sapere un po' di storia e mi aveva fatto imparare a memoria i nomi e le date di morte dei vampiri più famosi e importanti.. ma non me li ricordo più" Daniel sembra sorpreso dalla mia risposta "Tende sempre a esagerare eh.. tranquilla non ti servirà citare nomi dei morti, per te l'importante è saper ballare" cerca di tranquillizzarmi "Oggi pomeriggio se vuoi ti concedo qualche oretta di ballo" dice facendomi l'occhiolino e infilandosi le mani in tasca "Beh ora io devo andare.. ci si vede stasera" dice sorpassandomi e per un po' lo seguo con lo sguardo, poi proseguo per la mia strada e filo velocemente nella camera che mi è stata affidata.

Chiudo la porta a chiave assicurandomi che non entri nessuno ed entro in bagno a darmi una lavata.

Quando ritorno in camera apro l'armadio per vedere cosa indossare e opto per un maglioncino bianco, una gonna nera a pieghe che mi arriva leggermente sopra le ginocchia e un paio di paperine dello stesso colore con il fiocchetto. Decido di non truccarmi e chiudo le ante dell'armadio "Ma che carina" commenta una voce alle mie spalle, mi giro di scatto indietreggiando verso l'armadio "Come hai fatto ad entrare?!?" gli chiedo quasi urlando dalla sorpresa, il ragazzo appoggiato allo stipite della porta sogghigna e fa pendolare una seconda chiave davanti a sé "Con questa" dice per poi mettersela in tasca, non sapendo cosa dire rimango in silenzio e lui ne approfitta per entrare e avvicinarsi, a passi lenti scrutando l'intera stanza "C-cosa vuoi..?" chiedo balbettando e spostandomi di lato, verso la porta del bagno, lui sorride "Scappi?" mi blocco sul posto, non so perchè ma solo la sua presenza mi intimorisce e mi verrebbe voglia di scappare via a gambe levate, emette una piccola risatina rauca di scherno "Davvero ti faccio questo effetto?" chiede divertito, non dico niente ma abbasso la testa sul pavimento. Valentine si ferma a pochi centimetri di distanza da me e inizia a fissarmi "Cosa hai intenzione di fare ora?" mi chiede, ma non vedendomi fare nessun cenno mi alza il mento facendo incrociare i nostri occhi, solo con quel gesto il mio cuore inizia a martellare nel petto fastidiosamente "Non lo so" rispondo dopo alcuni attimi di silenzio e a quel punto lui si allontana di un passo "Vieni a fare colazione?" si allontana dandomi le spalle, per qualche motivo a me sconosciuto, quella banale domanda mi è sembrata un'ordine detta da lui.

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