Capitolo 24

Mulai dari awal
                                    

- Vide i soldati tenerlo prigioniero. Gli stavano chiedendo come avesse fatto ad arrivare lì tanto in fretta. Sapevano che doveva esserci una barca. Gli promisero che avrebbero fatto bombardare l'intera area se non avesse parlato, quindi li portò davanti alla piccola imbarcazione. Giurò di aver abbandonato i suoi compagni nel bosco e di essere fuggito da solo remando fino a lì. Ci ha salvato la vita. A quel punto, un paio di loro presero la barca e si misero a remare per tornare in dietro. Gli altri presero con sè Gio. "Un voltafaccia che abbandona gli amici nel bosco sarà un ottimo servitore del Governo", gli dissero, poi lo portarono via.

- Quando Micol tornò a raccontarci quello che aveva visto, fu devastante. Avremmo voluto aiutarlo, ma sapevamo che, appena ci avessero visti arrivare, lo avrebbero ucciso. Poi, probabilmente, avrebbero fatto fuori anche noi. Rimanemmo nascosti per diverse ore prima di trovare il coraggio di muoverci, ma Fara per fortuna ci ricordò che, con o senza di voi, avevamo il dovere di compiere una missione. I primi passi furono i peggiori. Fu come camminare sui chiodi, eravamo sicuri che ogni passo sarebbe anche stato l'ultimo. Poi per fortuna prendemmo fiducia. Dopo alcuni giorni, avevamo imparato a muoverci agilmente. Dopo le prime settimane iniziavamo a sentire di avere il controllo. Ci stavamo dirigendo verso Ironwave ed eravamo sicuri di essere in grado di gestire la situazione. Non avevamo idea di quanto ci stessimo sbagliando.

- E' successo tutto in un attimo. Un secondo prima stavamo chiacchierando tranquilli e quello dopo ci siamo trovati circondati da soldati armati fino ai denti. Abbiamo combattuto fino allo stremo. Siamo riusciti ad ucciderne alcuni, ma proprio quando iniziavamo a sperare di poterne uscire... Prima ha urlato Micol... poi Bart... E' stato terribile. Non siamo nemmeno riusciti a voltarci in tempo per aiutarli. Quando li abbiamo raggiunti erano già... Li abbiamo vendicati, però. Saremmo morti lì piuttosto che fuggire davanti a quei bastardi! Fara sanguinava copiosamente da un braccio, ma ha raccolto molti fiori da cospargere sui loro corpi. Non volevamo lasciarli lì così. E' stata la cosa più dolorosa che abbia mai fatto.

Harry dondolò piano la testa, condividendo il pensiero del fratello, mentre Fara si portò distrattamente la mano sull'avambraccio sinistro, che, Alexi realizzò in quel momento, non era più in grado di muovere come prima.

- Abbiamo camminato per disperazione alcuni giorni, fino a quando le condizioni di Fara sono diventate troppo serie. Abbiamo rubato qualche medicinale in una città vicina, cercando di tamponare la situazione, ma sapevamo che così facendo non saremmo andati lontano. Eravamo rimasti solo in tre e una di noi era quasi allo stremo delle forze. Quando siamo arrivati su questa montagna, non sapevamo più cosa fare. Ci siamo fermati per la notte, ma non abbiamo potuto salire su nessun albero per nasconderci. Qualcuno dei ribelli ci aveva notati durante il giorno, così, appena ha fatto buio, sono venuti a prelevarci. Avevano immediatamente capito che non potevamo far parte del Governo. Dopo un breve interrogatorio abbiamo chiarito la situazione, Fara è stata curata e dopo qualche giorno ha iniziato a riprendersi. La ferita purtroppo era davvero brutta e nemmeno qui sono stati in grado di rimediare del tutto.

La ragazza abbassò lo sguardo.

- E' stato difficile all'inizio - intervenne -. Più che altro perchè sapevo di non poter più combattere. Fu uno shock. Ma poi ho scoperto la sezione informatica! In questi anni mi sono sempre occupata io di tutto quel poco che si faceva di informatica da noi. Era una vera passione. Qui mi hanno insegnato tantissime cose! Hanno un'attrezzatura pazzesca, un'organizzazione incredibile, e posso essere di nuovo utile, anche senza scendere in campo!

- Tu un'hacker?! - Alexi era stupita.

- Già, un'hacker! Chi l'avrebbe mai detto?

Alexi era incredibilmente felice di averli ritrovati. Un altro piccolo tassello era andato al suo posto. Aveva due nuovi compagni per la missione e, sapendo che Fara l'avrebbe guidata dalla sala computer, sentiva finalmente di potersi fidare di qualcuno.

Kyle rimase con i gemelli per allenarsi, anche se Alexi era sicura che non avrebbero fatto altro che tirarsi pugni sulle spalle e chiacchierare. 

Rimasero d'accordo di rivedersi tutti per cena.




Eric era nervoso. Si era vestito elegante e aveva recuperato dei cioccolatini. Continuava a camminare avanti e in dietro per il corridoio senza trovare il coraggio di bussare a quella porta. Alla fine cedette e diede giusto un colpo leggero leggero. Sperava che non venisse sentito, in modo da poter scappare il più velocemente possibile, ma la porta si aprì quasi all'istante.

- Papà! Entra.

L'uomo fece qualche passo incerto nella nuova stanza di sua figlia. Non era rimasta in quella in cui era stata messa mentre era svenuta, gliene era stata assegnata una più grande, con una bella scrivania e una piccola area pesi in fondo sulla destra, in modo tale che si potesse allenare a qualsiasi ora del giorno o della notte.

- Ti ho portato questi. - le disse porgendole i cioccolatini.

Alexi li prese raggiante. Quando era piccola, suo papà cercava sempre di portarle uno o due cioccolatini per gli eventi importanti come il suo compleanno, o il Giorno di Natale. Di solito lo spezzavano a metà e lo mangiavano insieme.

- Grazie, non dovevi.

Rimasero in silenzio. L'imbarazzo divenne tangibile. Erano passati molti anni, anni che mai avrebbero potuto recuperare.

- Alexi, mi dispiace di essermi perso tante cose di te, della tua vita, ma ti giuro che non è passato giorno senza che pensassi alla mia famiglia, o che mi chiedessi cosa stessi facendo, se fossi felice. Avrei dato qualsiasi cosa per poter tornare da voi.

Alexi lo sapeva, ma aveva difficoltà a trovare le parole giuste per esprimere i propri sentimenti. Le sembrava ancora di parlare con un fantasma.

- Quando sei morto... insomma, quando ci hanno detto che eri morto, ho iniziato a sognare questo corvo. Volava da me di notte e mi aiutava a prendere decisioni, ad affrontare le mie paure. Lo sentivo al mio fianco, come se non fossi mai sola. Sapevo che, quando ne avevo bisogno, lui tornava da me. Subito prima della simulazione, un vero corvo è venuto alla mia finestra. So che sembrerà un cosa stupida, ma ho sempre creduto che quei sogni significassero qualcosa. Ero sicura che fossi tu che avevi trovato un modo per tornare da me e non lasciarmi sola, ma tu eri qui. E io immagino di sembrare una pazza in questo momento. Una ragazza che parla con un corvo..

- Tesoro, ci sono molti modi strani in cui l'universo ci mantiene connessi. Credo che nulla succeda mai per caso. Anzi, sono sicuro che tutto, ogni minimo evento, abbia un significato profondo. Pensaci bene. Se io non fossi stato trovato, voi non sareste mai arrivati alla fuga. Se quel corvo non ti avesse dato coraggio, forse non saresti andata in quel bosco per la Simulazione e ora non saresti qui con me ad organizzare il più grande attacco al potere che si ricordi. Tu sei il mio Alessandro Magno, la mia guerriera, e tutti gli eventi di questa vita hanno fatto in modo che ci trovassimo proprio qui, in questo momento, per fare la storia.

- Come mi dicevi da piccola. - disse Alexi, più a se stessa che a suo padre.

- Esatto, come dicevamo una volta.

- Io credevo stessimo parlando di favole.

- E chi ha detto che le favole non hanno un fondo di realtà? Guardati, sei diventata come le eroine che ammiravi tanto. Sono incredibilmente fiero di te, bambina mia.

Si abbracciarono a lungo. Alexi ricacciò in dietro le lacrime a fatica. Le sembrava ancora impossibile che tutto ciò stesse accadendo davvero, proprio a lei.

- Cioccolatino? - Eric le sorrise porgendogliene uno.

- Nocciola! I miei preferiti. Ancora te ne ricordi.

- Ricordo tutto di te.

- Pensi che possa farcela? - gli domandò intimorita - Prima dovevo chiederlo a un corvo nei miei sogni, ma ora posso chiederlo a te e voglio che tu sia sincero. Pensi che possa davvero portare a termine tutto questo?

- Se c'è una sola persona che ho sempre saputo che avrebbe potuto farlo, quella sei tu. L'ho sentito dal primo istante in cui ti ho vista.


Rebel - Il Giorno dei DoniTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang