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Harry's pov
Quella sera dovevano venire a casa nostra Henry e Bill. Era passata qualche settimana da quando si erano conosciuti, ed avevano continuato a vedersi spesso. No, ok, molto spesso.

Tornai dall'ufficio alle sei, come al solito, poi cercai di preparare qualcosa da mangiare.
Avevo iniziato a rovistare tra le provviste, quando Louis rientrò. Non aveva voluto un passaggio in macchina, quindi doveva essersi fatto tutta la strada a piedi. Come suo solito, non fece in tempo a varcare la soglia di casa che si era già tolto i vestiti da lavoro.
-"Cosa vuoi da mangiare sta sera?" Gli chiesi.
Si avvicinò, mi guardó, e disse: -"Non lo so.. cosa pensavi di fare?"
-"Pollo." Dissi, cercando di trattenere una risata.
-"Non ti azzardare! Me ne vado se lo fai!" Mi urlò, con aria minacciosa.
-"Ok... ma cosa mi dai se non lo faccio?" Sogghignai.
-"Uh... ho preso dei dolci.."
Spalancai gli occhi.
-"Stai scherzando? Louis Tomlinson non compra dolci. Dov'é finito il Louis di...un anno fa?"
-"Li ho comprati, se vuoi te li faccio vedere. Anzi.. credo che vadano in frigo. Non sono com'ero un anno fa. Sto meglio."
In quel momento realizzai quanto fosse realmente cambiato. Niente più lesioni, niente sangue, tranne i tagli che gli facevo io, ma, soprattutto, niente più occhiaie. Sembrava più giovane, riposato.. e, forse, un po' più in pace con sè stesso.
Improvvisamente mi sentii felice. Felice! Veramente felice. Era vero, stava meglio, e, di conseguenza, anch'io stavo meglio. Se c'era lui, stavo bene. Avevo bisogno di lui, ne ero sempre più cosciente. Non era stato un errore ospitarlo a casa mia, non era stato un errore conoscerlo, non avrei cambiato neanche una virgola della nostra storia. Niente.
Lo guardai, rimanendo a fissarne i tratti e memorizzando i suoi lineamenti. Forse non avrei mai potuto amare di più una persona. Ebbi il bisogno di dirglielo, di scriverglielo, di ricordarglielo ogni fottuto giorno.
Intanto, Louis mi guardava con aria interrogativa. Credo che avesse intuito i miei pensieri dal mio sguardo. Presi un lungo respiro, poi lo baciai. Lentamente, così lentamente che la mia lingua quasi non si muoveva contro la sua. Avevo baciato Louis. L'avevo fatto così tante volte... eppure amavo ancora farlo. Sempre le stesse scintille, sempre gli stessi brividi. Forse in quel momento ne ero ancora più consapevole di prima.
Quando mi staccai, rimasi fermo vicino a lui.
-"Harry.." Mi richiamò.
Dovevo dargli qualche spiegazione, forse.
-"Louis..sei..veramente cambiato. Insomma.. me ne hai fatto accorgere ora!"
-"Solo comprando dei dolci?"
-" Bhe...quello è stato solo l'imput.. mi hai aperto gli occhi."
-"Oh, non sai quanta voglia avessi di sentirti dire questa frase." Ridacchió.
Presi un altro respiro e lo abbracciai, poi gli sussurrai: -"Lo sai che ti amo, vero?"
Emise un leggero sospiro, puntó gli occhi nei miei e, dopo aver annuito quasi impercettibilmente, mi diede un bacio su una guancia. Non l'aveva mai fatto prima. Era strano. Notando la mia aria sorpresa, si 'giustificò' cosí: -"Che c'é? Non posso darti un bacio su una guancia? Davvero credi che sia così senza cuore? Probabilmente ti amo di più io, coglione!"
-"Ecco, ora non so cosa dire."
-"Potresti baciarmi ancora.. altrimenti potresti cercare qualcosa da mangiare per sta sera.. sai, saremo in quattro e sai che Henry mangia per tre persone.."
-"Oh, già. Allora.. ti bacio, poi cerco."
-"Sì, è decisamente la soluzione miglio.." Non gli feci finire la frase, lo baciai.
Si staccó dopo un po'. Ehm, un bel po'. E m'intimó di preparare qualcosa perché non aveva intenzione di mangiare solo dolci quella sera.
Dopo aver avuto l'approvazione al menù da parte di Louis, preparai della pasta, facile e veloce, condita con una salsa al basilico. Come secondo, invece, mozzarella a fette e pomodoro. Ero abbastanza convinto che Henry avrebbe mangiato solo il pomodoro, quindi ne preparai di più. Non sapevo cosa sarebbe potuto piacere a Bill, ma ero certo di non dovergli dare thé verde.. nè qualsiasi altri tipo di intruglio. Non ne avevo neanche, in casa.
Louis apparecchió. Si era davvero messo d'impegno, quella sera.
Quando suonarono, aprí addirittura lui. Non mi ero accertato che si fosse vestito, ma sperai che lo avesse fatto.
Dopo aver scolato la pasta ed averla messa nei piatti, chiamai Louis per aiutarmi a portarli in sala da pranzo. Avevamo spostato il tavolo per averlo vicino alla tv.
Louis portó tutti i piatti in sala da pranzo, e nel frattempo, mi disse: -"Preparati..perché Bill.."
-"Cos'ha Bill? Ha portato lui la cena?" Ero già peroccupato, con quell'affermazione criptica lo diventai ancora di più.
-"È allergico al basilico?" Chiesi, sempre più agitato, ad un Louis che mi guardava tra il divertito ed il rassegnato. No, non c'era niente da fare, se ero nervoso lo ero e nessuna rassicurazione mi avrebbe potuto fare effetto.
-"Non é allergico al basilico, non ha portato lui la cena, neanche i dolci, non ti preoccupare, avevo avvertito Henry che li avrei presi io."
-"Ah.. fiuu.. allora dov'è il problema?"
-"Bill. Bill é il problema."
-"Che ha? È un gigante? È uno stregone?"
-"No... lo capirai da solo. Ti ricordi come sei allo specchio?"
-"Cosa..? Che significa? Louis non capisco..mi stai mettendo ansia!"
-"Bhé, vieni di là e capirai." -"Ma..perchè? Che..? Smettila! Stai solo scherzando.."
Scosse la testa energicamente, poi disse: -"Tu sta' pronto.. e cerca di evitare strane reazioni. Credo che anche lui le avrà."
-"Non mi sei d'aiuto."
-"Vieni di là. Prendi il tuo piatto, io non lo porto."
-"Ah grazie.."
-"Prego, Styles. Mi raccomando, non urlare."
Non capivo, non avevo davvero idea di cosa potesse avere Bill di strano...
Così, pian piano, presi il mio piatto ed andai in sala da pranzo, cercando di rimanere calmo. Doveva essere uno scherzo, Louis.. era solito fare di questi scherzi.
Prima di varcare la soglia della sala da pranzo, presi un lungo respiro. Quando entrai, sorrisi e salutai tutti. Mi misi a sedere al mio posto, e mi presentai a Bill. Lo guardai e.. se fossi stato un cartone animato, la mascella mi sarebbe caduta.
-"Piacere, Harry." Dissi, cercando di trattenermi dal ridere? No, ero stupito. Veramente stupito.
E lo era anche lui, lo si poteva vedere dalla sua espressione. Guardò Henry, Louis, ed infine me. Ci guardammo per svariati secondi, poi, cercando di ricomporsi, farfuglió, arrossendo: -"P-piacere, Bill."
Guardai Louis, che sogghignó e mi sussurrò: -"Io ti avevo avvertito.. è.. è.. incredibile."
Cosa? La mia somiglianza con Bill. La nostra somiglianza con Bill. Bill sembrava me e Louis messi in una centrifuga e mischiati insieme. Aveva gli occhi azzurri come quelli di Louis, i capelli ricci come i miei, anche stesso taglio. E la sua voce! Era...veramente molto simile alla mia. Le labbra, anche quelle erano uguali alle mie. Era..mio fratello? Non avevo fratelli, o almeno, cosí credevo, fino a quel momento.
Henry si accorse della nostra somiglianza poco dopo. Passò lo sguardo da me a lui infinite volte, aprendo sempre di più la bocca.
-"Oh cazzo, siete uguali!" Urló, infine.
-"In effetti ci somigliamo molto.." Dissi io.
-"Siamo... simili in effetti." Constató anche Bill.
-"Bene, ora che abbiamo appurato questo fatto, possiamo mangiare?" Chiese Louis, ridendo.
-"Oh.. sì, ecco.. avrei preparato della pasta con sugo al basilico, come immagino abbiate visto.. dai piatti.." Dissi, balbettando un po'.
-"Grazie, è buonissima." Disse Bill, sorridendomi.
-"Concordo." Disse Henry.
-"Anch'io.. anche se..con la fame che ho potrei mangiare anche il tavolo." Aggiunse Louis.
-"Grazie..adesso..la devo sentire anch'io." Dissi.
Bill mi era cosí simile.. anche nei modi di fare. Teneva la forchetta come me, mangiava tre maccheroni per volta, come me. Mi faceva quasi paura, e sicuramente, dal modo in cui mi guardava, dovevo fargli paura anch'io. Henry sembrava un po' paralizzato. Non credo se ne fosse accorto della nostra somiglianza... o forse un po'.
Quando tutti finimmo di mangiare il primo, presi fuori il secondo e tentai d'iniziare una conversazione, visto che nessuno parlava. Erano tutti intenti a passare lo sguardo da me a Bill, senza fiatare. Più stavamo vicini, più ci somigliavamo.
-"Ehm.. io.. volevo iniziare una conversazione, ma non so come fare. E poi..devo chiedertelo. Bill...il tuo cognome qual è? E... cazzo, perchè sei così simile a me?" Non riuscii a trattenermi, ero troppo curioso. E se fosse stato un mio lontano parente? O..mio fratello?
Bill smise di mangiare e si mise a ridere.
-"Rollebon, non sono americano... e la stessa domanda potrei fartela io. Perchè sei così simile a me? Quanti anni hai? Ah e...ci possiamo dare del tu? Henry mi ha detto che potevo darvi del tu..ma.. non lo so.."
-"Certo, dacci del tu. Ho trent'anni. Tu trentadue, vero? Styles, il mio cognome è Styles, e.. sono inglese."
-"Io...credo di essere francese. O almeno, così mi hanno detto, in Francia non ci sono mai stato, sono nato lì e poi la mia famiglia si è trasferita qui. Sì, ho trentadue anni."
-"Ah.. ok. Io sono nato in Inghilterra, cresciuto in Inglilterra.. e..mi sono trasferito qui da poco, per lavoro."
-"Uhm...entrambi arriviamo dal Vecchio Continente."
-"Vecchio Continente?"
-"L'Europa.. non si chiama così?"
-"oh.. sì, ma.. é un po' datato quel termine.."
-"Ah già. È vero." Rise.  Come me. Rideva come me!
-"Ridi come me." Gli dissi.
-"Dici? Ma.. secondo me non siamo poi così uguali.. per esempio.. sei allergico al pelo di gatto? Io sì.. ed è bruttissimo. Amo i gatti e non posso averne uno, capisci quanto sia frustrante? Ah e poi.. ti piacciono le acciughe? Io le odio...non posso neanche sentirne l'odore. Ed il formaggio? Mangi il formaggio? E..hai gli occhi verdi. Io li ho...circa.. color bottiglietta di palstica dopo esser stata sotto le intemperie per una settimana. Insomma, bruttini, ecco. E poi.. non so.. ti piace la musica? L'opera? A me no. E le tovaglie bianche? A me sí. E poi.. quanto sei alto? Io non so i centimetri, ma se vuoi possiamo misurarci..."
Ok, Henry ci aveva detto che quando era in imbarazzo parlava a raffica e di qualunque cosa gli passasse per la mente, ma io ero riuscito a memorizzare sì e no due delle domande che mi aveva fatto. Tossicchiai, carcando di arginare il suo monologo-fiume. -"Ehm.. io .. dunque, non sono allergico ai gatti. Al pelo, al pelo dei gatti. Mi piace il formaggio. Non mi piacciono le acciughe. Ho gli occhi verdi, hai ragione. Non hai gli occhi color bottiglietta di plastica! Sono azzurri! E poi.. non mi ricordo più quello che hai detto."
Rise, poi mi rispose: -"L'altezza. Alzati in piedi, per favore. Scusami...a volte parlo troppo e troppo in fretta. Henry ne sa qualcosa. Prima di riuscire a capirmi ci ha messo un po'. Specialmente la prima volta che siamo usciti insieme... ero fin troppo nervoso. Puoi immaginarti quanto io abbia parlato.. mi facevo le domande e mi rispondevo da solo."
Dopo aver cercato di trattenere una risata, mi alzai, e si alzò anche lui. Era più alto di me. Non tantissimo, ma lo era.
Mi sorrise, dicendo: -"Visto? Non siamo proprio uguali.. solo un po' simili. Succede.. a volte.."
-"Sì, ok.. però mi fa uno strano effetto vederti. Non puoi...colorarti i capelli e tagliarteli?"
-"Semmai te li cambi tu. A me piacciono i miei capelli!" Rise.
-"Ma..dai.. anche a me piacciono!" Dissi, ridendo anch'io.
-"Uhm...tu sai cucinare, io non so neanche accendere un fornello. Neanche il forno!"
-"So cucinare.. sì un po' dai."
-"Fidati, lo sai fare. Di sicuro meglio di me."
Henry e Louis, intanto, parlottavano sottovoce. Dovevamo essere uno strano spettacolo. Forse in piedi la differenza di altezza ci faceva sembrare meno simili.
Stavo iniziando a smettere di pensarci troppo e vedere il lato divertente della faccenda.
Ci rimettemmo a mangiare, fino al dolce. Louis non aveva badato a spese. Aveva comprato una torta bellissima (e buonissima) al cioccolato e panna, e qualche pasticcino.
Una volta finita la cena, ci mettemmo a parlare un po'.
-"Ok, Bill.. dimmi.. tu cos'hai studiato?" Gli chiesi, mentre eravamo ancora seduti alla tavola.
-"Chimica. Sono laureato in chimica."
-"Ok...io in economia.. decisamente diverse."
-"Sì, sei ancora alla ricerca delle cose in comune? Siamo simili esteriormente, ma mi sembra di essere diverso da te, caratterialmente. Sicuramente tu sei meno timido di me. E più sicuro, questo si riflette nel modo di porti alle persone. E poi.. sei meno ansioso ed indeciso di me. Henry sa quanto ci ho messo per decidere cosa mettermi sta sera!" Si mise a ridere.
-"Due ore..per poi scegliere una maglietta normale, con dei pantaloni normali e delle scarpe normali!" Intervenne Henry, indicando i vestiti di Bill. Aveva una polo blu, dei pantaloni blu e delle scarpe..blu. Si vedeva lo zampino di Henry, eccome!
-"Sì... bhé.. non è poi vestito peggio di te, Henry! Penso che peggio di te non ci sia nessuno..quanto al guardaroba. Tu e le tue cazzo di magliette informi!" Disse Louis, ridendo.
-"Ma... se me le avete fatte comprare voi!" Rispose Henry.
-"No, no.. le hai comprate tu, quelle. Bill ti prego.. mettilo a posto tu!" Dissi io.
-"Ma.. io..-Farfuglió Bill- se devo dir la verità.. lo preferisco senza le magliette. E anche i pantaloni. E tutto, ecco. Passa le ore in palestra e, quando non é lì, sta contando le calorie dei suoi cinque, non uno di più non uno di meno, pasti! Almeno che si faccia vedere, con tutto il lavoro che c'è dietro!"
-"Ma.. io- rispose Henry-  lo faccio per me... non per gli altri! Se dovessi farlo per gli altri.. non lo farei proprio."
-"Come vuoi...-Disse Bill- ma non cercare di farmi diventare come te anche nel mangiare. Ho già accettato di venire in palestra due volte a settimana in più.. solo perchè ci sei anche tu."
-"Vai in palestra?" Gli chiesi.
-"Sì... da molti anni. Però non faccio pesistica come Henry. Guardami. -Lo guardai, e lui s'indicò la faccia, facendo una smorfia buffa.- Secondo te, io.. ho voglia di fare pesi? Ti pare? No! Io...vado a correre, nuoto.. ma non faccio pesi. Non tiro su neanche le buste della spesa."
-"Eh.. bhè.. allora..cosa vai a fare in palestra?" Gli chiesi, perplesso.
-"Guardo Henry. Non so, faccio il tifo.. che devo fare?"
Henry si mise a ridere, poi disse:-" Certo, questo è ció che ti ho fatto credere.... poi vedrai che ti verrà voglia di fare pesi con me. Scommettiamo?"
-"Con te voglio fare qualcos'altro, mi dispiace." Rispose Bill, facendo un sorrisino.
-"Ti devi allenare anche per quello..."Disse Henry.
-"Uhm... forse allora potrei anche farlo.. peró poi dovremo farlo più spesso."
-"Ok.. ok.. va bene. Andata." Henry gli porse il mignolo, e Bill glielo strinse col suo.
-"Patteggiate sempre così?"Chiese Louis, divertito.
-"Sì. La stretta di mano con lo sputo ci sembrava un po'.. da far west."
-"Da far west?" Risi.
-"Sì.. come nei film.. western.. non fanno così?"
-"Non lo so... non ho film western per accertare questa cosa.."
-"E che film hai?-Mi chiese Bill- Possiamo guardare un film? Poi togliamo il disturbo, prometto. Perchè.. lo so che a volte rompo un po' troppo le palle. Insomma.. io non so come faccia Henry a stare con me, perché io non starei con me! Ok, ora sto zitto."
Henry rise, ed io e Louis con lui. -"Ho un bel po' di DVD...guarda nello scaffale sotto la tv e, no, non state disturbando, potete rimanere quanto volete! E tu non rompi le palle!" Gli sorrisi.
-"Sto con te- ridacchió Henry- per evitare che qualcun altro si debba sorbire i tuoi infiniti monologhi.. che, sinceramente, io amo ascoltare. E poi so come zittirti.."
Quando finì la frase, prese Bill e lo buttó sul divano, mettendosi sopra di lui e baciandolo con.. non saprei.. passione? Molta, molta, molta passione. Non avevo mai visto Henry così. Sembrava un'altra persona. Mi girai verso Louis, che, ridendo sotto i baffi, mi sussurrò: -"Eh.. Bill tira fuori i suoi peggiori istinti, Harry, che ci vuoi fare? Ah e secondo me l'avrebbe fatto anche con te. È ovvio il perché gli piaccia così tanto. Ti somiglia! E.. somiglia un po' anche a me.."
-"Io penso che Henry abbia un culo che nessun altro su questa terra ha. Se giocasse alla lotteria, vincerebbe. Ovviamente senza accorgersene. Ora...che facciamo? Li stacchiamo?"
-"Assolutamente no, Harry. Tanto su quel divano ci abbiamo fatto di tutto con Henry. È anche un po' suo."
-"Ah ed io che pensavo fosse mio... é diventato nostro, ed ora di tutti?"
-"Non ami la condivisione, vero?"
-"Uhm..  con te. Ma con Henry e Bill va bene. Tra quanto fanno sesso, secondo te?"
Louis li guardò con la coda dell'occhio, ridendo.
-"Poco."
-"Che facciamo?"
-"Guardiamo il film seduti per terra."
-"Ok, va bene, tanto non credo proprio si possano accorgere di noi."
Dopo un po', quando ormai avevamo perso le speranze, si staccarono e ci guardarono entrambi con espressioni innocenti. Henry si morse il labbro inferiore, rotenando gli occhi. Scese dal divano e mi si avvicinó, sussurrandomi: -"Scusa.. io.. non so cosa mi sia preso..ok, guardiamo il film."
-"Va bene... fate quello che volete Henry. Sai che quando sei qui puoi fare quello che vuoi." Gli dissi.
-"Uhm.. grazie.."
-"Casa nostra-Louis sottolineó il 'nostra', sorridendo- deve essere libera da qualunque restrizione, no?"
-"Sì, é come ha detto Louis."  Annuii.
-"Perché?" Chiese Bill.
-"Perchè sia a me che a Louis piace l'idea che esista un posto dove davvero si possa fare e dire quello che si vuole. Ovviamente non parlo solo di sesso..."
Ci venne vicino, sedendosi di fianco ad Henry e sorridendoci.
-"Mi state simpatici." Disse.
-"Anche tu ci stai simpatico." Disse Louis.
Annuii.
-"Ora...guardiamo il film?" Chiese Bill.
-"Oh, sì. Cosa volete guardare?"
-"Tutto ma non film drammatici. Magari.. un porno? " Rispose, ridendo.
-"Ah ecco.. -sospiró Henry, ridacchiando-  ma non eri tu quello che si é presentato dicendo 'scusa, sono un po' timido'?"
-"Ma.. hanno detto che possiamo dire e fare quello che vogliamo!"
-"Sì..peró io guarderei.. questo." Henry era riuscito a trovare l'unico docu-depliant che avevo, e lo stava indicando.
Louis arricció il naso, dicendo:-"Io quello non lo guardo."
-"Ma.. dai..potremmo andarci in vacanza, sul Mar Morto!" Si difese Henry.
Il docu-depliant parlava delle maggiori località turistiche sul Mar Morto, e, sinceramente, l'avevo solo perchè lo avevano dato insieme al giornale qualche settimana prima, per pubblicizzare quei posti.
-"Henry.. quello dura circa venti minuti, peró." Dissi.
-"Bene, guardiamo questo, poi guardiamo quello che volete voi. Louis tu cosa proponi?" Mi rispose Henry.
-"Lo sai -Disse Louis- che io avrei proposto un film drammatico.. ma.. forse potremmo guardare Matrix. È uno dei miei film preferiti."
-"Guardiamo Matrix?" Chiese Henry.
-"A me va bene tutto" dissi io.
-"Matrix va bene, però..." Disse Bill.
-"Peró vuoi davvero vedere un..?" Chiese Henry, arrossendo.
-"No,-Rispose, ridendo- stavo scherzando in quel momento. Peró dopo aver sentito la tua proposta, credo che il porno sia molto meglio."
-"Oh come vuoi... tanto sei sempre tu che decidi!" Sbuffó Henry.
-"Ma..-Disse Bill- e se guardassimo tutto? Domani é festa, possiamo svegliarci all'ora che vogliamo. Guardiamo tutto, prima il tuo documentario, poi Matrix, poi quello che voglio io." 
Henry si giró verso di me, guardandomi con aria interrogativa.
-"Per me va bene..-dissi, ridendo- ma.. quello che vuole Bill non ce l'ho. Usiamo internet. "
-"Uhm.. ok.-Mi rispose Henry- Hai degli altri documentari? O qualcosa di simile?"
-"Ehm.. no. A dir la verità, non amo i documentari. Possiamo cercare su internet anche quelli.. peró.. magari potresti guardarli quando sei da solo, in una stanza chiusa ed insonorizzata!" Risi.
-"Non vi piacciono proprio le cose che propongo, vero?"
-"Uhm.. no." Rispose Louis, ridendo e facendo ridere anche Henry.
Accesi la tv, il lettore dvd.. e misi sù il docu-depliant sul Mar Morto. Non l'avevo mai visto.
Quando fu finito, dissi: -"Henry, avevi ragione.. non è stato poi così male."
-"Già." Rispose a denti stretti, in un primo momento facendo l'offeso, poi scoppiando a ridere.
-"D'accordo, ora Matrix.-Intervenne Louis- Non ha bisogno di presentazioni... è solo il film più realistico e veritiero che sia mai stato fatto."
-"Io non l'ho mai visto." Disse Bill.
-"No? Allora... potrei spiegartelo mentre va."
-"Oh, no, ti prego! Ogni volta che lo guardiamo fa così.-spiegai- Ogni dieci minuti lo mette in pausa e spiega la scena!" Tentai di protestare.
Succedeva sempre così, dieci minuti di film, poi lo metteva in pausa ed iniziava a parlare per un'ora. Una volta finito, lo metteva da capo! Una volta ci mettemmo.. sei ore per vederlo tutto. Sei ore!

Never be complete || LarryWhere stories live. Discover now