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Louis' pov
Credo che rimasi incosciente per un bel po', perchè, quando mi risvegliai, ero a casa sua, nel suo letto, con un medico che mi teneva aperto un occhio con due dita e mi sparava una lucina accecante dritta nella pupilla.

Appena ripresi coscienza e facoltà di parola, ringraziai il medico che, purtroppo, mi aveva risvegliato, e gli dissi di andarsene. Uscì dalla stanza, lo sentii parlottare di qualcosa con Harry e poi sentii la porta d'ingresso chiudersi. Dopo un po' entrò nella stanza Harry. Appena lo fece mi alzai, mi avvicinai a lui, lo spinsi fino al muro e gli tirai un pugno sullo stomaco, che aveva già contratto. Se lo aspettava. Non disse niente, s' incassò tenendosi una mano sulla parte dolorante e mi guardò negli occhi come per dire 'me lo meritavo'. Lo presi per le spalle e lo spinsi per terra. Avevo giá avuto la mia vendetta. Lo guardai dall'alto, poi mi misi a cavalcioni sopra di lui. Sentii ogni suo muscolo contrarsi, e lo vidi portarsi le mani sulla faccia, per parare un ipotetico nuovo attacco.

Gliele tolsi delicatamente e le misi sui miei fianchi, appoggiai entrambe le mani sul suo petto, che si alzava ed abbassava in fretta. Stava respirando velocemente, sembrava spaventato. Applicai più pressione sul suo petto, abbassandomi ed avvicinando il mio viso al suo, fino a far scontrare le nostre labbra. Feci entrare in fretta la mia lingua nella sua bocca, cercando la sua con prepotenza. Volevo sentire la sua lingua sulla mia. Continuammo a baciarci per un po', poi mi spostai per guardarlo negli occhi e parlare.

-"Penso davvero quelle cose, è così e basta. Non ti aspettare che chieda scusa o altro."

-"Non avrei dovuto tirarti un pugno.." Sembrava triste e seriamente pentito.

-"Uno in piú uno in meno, non ha poi così tanta importanza. Mentre dicevo polvere, stavo pensando a me. Provo un perverso sollievo quando penso a me come polvere. Mi dimentico che potrebbe spaventare qualcun altro."

-"Non mi hai spaventato, ero abbastanza incazzato, ma forse senza un vero perchè."

Annuii, non sapendo che altro dire.

-"Non so davvero come fare per farti stare meglio. Louis mi sembri così.."

-"Vuoto?"

-"Anche. Forse hai bisogno di dare una scossa alla tua vita."

-"Per cosa? Per aggiungere un'altra delusione alla mia giá lunga lista? Ogni attività che faccio ha perso significato. Non so perchè la mattina vengo a lavoro, non so perchè mangio, bevo, respiro...neanche perché piscio Harry! Non lo so, mi trascino nella grande farsa che è la mia vita, rimanendo fedele al mio ruolo fino alla fine. Sono nato perdente, morirò perdente."

-"Louis. Non è vero. Fa' qualcosa! Possibile che tu non abbia altro da fare oltre che lo scantinato e il lavoro?"

-"Non voglio altro. Cosa dovrei fare? Andare al ristorante, al cinema, a... non lo so? Non sento i sapori, non vedo i colori. C'è solo grigio e nero."

Sospirò rumorosamente, mi tirò a sè e mi abbracciò. Non me lo aspettavo e non seppi che fare, quindi mi lasciai cadere sopra di lui e chiusi gli occhi.

Quando allentò la presa mi alzai da lui e gli dissi che sarei tornato a casa a piedi, nonostante mi volesse portare in macchina.

Harry 's pov

Passò qualche giorno, prima che lo rincontrassi. Ogni tanto sbirciavo dalle scale, sperando di vederlo alla sua scrivania, ma non c'era mai. Com'era possibile che fosse sempre assente? Era come se scomparisse per dei giorni e poi si ripresentasse improvvisamente. Non capivo come facesse.

Quella sera avevo un piano. Aveva detto di non riuscire a sentire i sapori, quindi mi venne in mente la malsana idea di portarlo in un ristorante messicano, di quelli dove ogni singola cosa che c'è nel menu contiene almeno un terzo di tutti i peperoncini piccanti coltivati al mondo. Forse si sarebbe pentito di aver detto quella cosa, in ogni caso mi sembrò un'idea geniale, oltre che molto divertente.

Never be complete || LarryWhere stories live. Discover now