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Harry's pov
Il giorno dopo passó tranquillo, niente litigi coi colleghi, finalmente un giorno di pace. Louis sembrava rilassato e riposato. Quando varcò la soglia dell' ufficio addirittura disse un, seppur flebile, 'buongiorno' a Stevenson. Ci salutammo e non lo rividi per tre giorni. Volevo lasciargli tempo per pensare e riflettere su quello che gli avevo detto. E, in realtà, anche io avevo bisogno di un po' di tempo. Davvero lo amavo? Era una consapevolezza inquietante. Me n'ero accorto dicendolo. Mi ero innamorato dell' essere più cinico, freddo, insensibile, menefreghista e scettico di tutto il mondo? Era cosí. Non credevo del tutto alle sue parole. Non credevo che mi amasse. L'aveva detto, ma non ero sicuro che fosse del tutto cosciente. Di certo l'avevo messo in crisi, aveva addirittura pianto! Smisi di rimuginarci solo quando lo incontrai in bagno, accidentalmente, a fine giornata lavorativa.

Louis' pov

Dopo quel giorno cercai di riordinare le idee. Doveva esserci stato uno sbaglio. Com'era possibile che mi fossi innamorato? Di Harry, poi! Eppure era cosí. M'innamorai di Harry. I giorni della sola attrazione fisica, forse, erano finiti. Avevo sempre provato qualcosa verso di lui, ma non sapevo cosa fosse. Ero completamente ignaro del fatto che sarebbe potuto diventare...amore. Fino ad allora avevo sempre sostenuto che l'amore non esistesse, fosse solo un pretesto. Non ci credevo perché io, in trentuno anni, non avevo mai provato nulla che neanche ci si avvicinasse al sentimento tanto decantato da poeti, scrittori, registi...ma anche persone comuni. Non esisteva e basta. Harry... lo odiai profondamente, per aver scardinato una mia convinzione. Allo stesso tempo, peró, lo amai per averlo fatto. Come mio solito, ero contrariato. Non aveva poi tanta importanza. Ci credevo davvero al 'non essere mai completi', scritto sul muro. Eppure, mi sentivo completo con Harry. Nel periodo che, secondo l'opinione comune, avrebbe dovuto essere il peggiore della mia vita, avendo perso la casa e tutto il resto, io mi sentii completo. Avevo quello di cui avevo bisogno. Harry. All'epoca, era amaro ammetterlo a me stesso. Aver bisono di una persona? Non se ne sarebbe neanche parlato, prima d'incontrare Harry. Volevo stare con lui, dovevo stare con lui, avevo bisogno di Harry. Mi aveva dato una ragione per vivere? No, ma mi aveva dato una ragione per non voler morire il prima possibile. Aveva ragione, ero terrorizzato dal pensiero che qualche aspetto della vita mi potesse piacere. Avevo vissuto di cazzate, fino a quel momento. Ed Harry.. mi aveva fottuto, in tutti i sensi. Con lui riacquistavo tutte le capacità sensoriali perse a causa di anni e anni di sonniferi, droghe, alcol e calmanti vari. Solo lui risvegliava i miei neuroni in costante dormiveglia.

Quando rincontrai Harry, lo trovai in bagno. Era appoggiato al muro, con gli occhi chiusi. Credo che quello fosse il suo modo per 'riposarsi' dalle ore lavorative. Andava in bagno, chiudeva gli occhi, e non dava più ascolto a nessuno. Quel giorno, peró, avevo voglia di disturbarlo, quindi, senza farmi sentire, gli andai vicino, prendendogli i fianchi e tirandolo verso di me. Inizialmente sussultó, ma appena aprì gli occhi mi sorrise. Lo spinsi contro il muro, tenendolo ancora per i fianchi, e mi fiondai sulle sue labbra. Mi erano mancate. Mi era mancato limonare con lui. Mi era mancato lui. Improvvisamente sentivo qualcosa. Ed era persino troppo forte.
Quando ci staccammo, inizió a parlare.
-"Ciao Louis."
-"Ciao Harry..." Aggrottai le sopracciglia.
-"Mi sei mancato."
Annuii. -"Anche tu a me. Avevi ragione."
-"Su cosa?"
-"Su tutto, purtroppo."
Sorrise, abbracciandomi.
-"Mmh io ho sempre ragione." -"Zitto. Coglione!"
Mi strinse di più. L'insulto non aveva fatto effetto.
-"Louis andiamo nel mio ufficio?"
-"A fare cosa?"
-"Sesso..?"
Gli sorrisi.
-"Sei diventato esplicito e diretto come me?"
-"Tu avresti detto: ' fottimi nel tuo ufficio, coglione!' "
-"Assolutamente sì." Mi sorrise e si abbassó, mettendosi in ginocchio davanti a me.
Gli misi una mano tra i capelli, tirandoli leggermente. Avvicinó il viso al cavallo dei miei pantaloni e prese la stoffa tra i denti. Solo la vicinanza mi aveva giá fatto eccitare, e lui se n'era accorto.
-"Harry... fallo qui."
-"Lo farei anche qui, ma..."
Non finì la frase perché sentimmo la porta aprirsi ed entró Dory, che spalancó la bocca.
-"Oh io...ho sbagliato bagno!" Si scusó. Poi, peró, si accorse della vicinanza di Harry a me ed aggrottó le sopracciglia.
-"Signor Styles...si sente bene?" Sembrava seriamente preoccupata.
-"Sto benissimo, signorina Noor." Le rispose, sorridendo.

Never be complete || LarryWhere stories live. Discover now