16

1.3K 68 3
                                    

Harry's pov
La mattina dopo, quando mi svegliai, lo trovai ancora addormentato di fianco a me. Istintivamente, mi venne da sorridere. Avevo pensato, sin dall' inizio, che mi volesse rovinare la vita, ed invece ora sembrava tranquillo, calmo, il suo respiro era regolare ed appariva innocuo, indifeso. Avrei voluto accarezzarlo per un tempo indefinito, ma mi trattenni, riappoggiando la testa sul cuscino.
Dopo un po' lo sentii muoversi, girandosi verso di me. Gli sorrisi, e lui, per tutta risposta, si spostó, posizionandosi sopra di me e fermandosi a guardarmi negli occhi.
-"Buongiorno..." gli dissi, a bassa voce.
-"Non avrei dovuto farti dormire nudo di fianco a me. Mi sono svegliato che ero giá eccitato."
Abbassai lo sguardo. Era vero.
-"Scusa..."
-"Non sei scusato. Sei fottutamente eccitante ed ogni parte di te lo é. Potrebbe diventarmi duro anche solo toccandoti un dito o un capello."
Alzai le spalle. Cosa avrei dovuto dire?
Sospiró, poi continuò:
-"Grazie per ieri sera. Cena e tutto il resto. Sai che é un grande sforzo per me ringraziare qualcuno, quindi sentiti fortunato."
Risi e gli risposi: -"Prego Louis. Mi sono divertito."
-"Dovremmo rifare tutto, magari togliendo il ristorante messicano ed il bar-discoteca."
-"Ma così rimane solo quello che abbiamo fatto qui.." Dissi, perplesso.
-"Infatti. Non voglio mangiare, non voglio ballare, voglio solo te."
Sospirai, poi risposi, sinceramente: -" Ti voglio anche io, Louis."
Annuì, e spinse con forza il bacino contro il mio, facendomi emettere un lungo gemito. Avevo i brividi ogni volta che lo faceva. Avevo bisogno di lui. Avevo bisogno di Louis.
Spinsi verso l'alto il mio bacino, facendo scontrare le nostre erezioni.
-"Harry ti ricordi che sono un tuo dipendente? Stai andando a letto con un tuo dipendente." Rise, contemporaneamente ansimando.
-"Non stiamo proprio scopando.. e comunque anche tu stai andando a letto col tuo capo. Chi é messo peggio?"
-"Non me ne frega niente." Sorrise.
-"Neanche a me Louis. Posso toccarti, adesso?"
-"Toccami." Annuì.
Invertii le posizioni e lo misi sotto di me. Lasciai scivolare una mano sul suo petto, accarezzando la pelle. Mi soffermai sul taglio, ormai cicatrizzato, mi abbassai e glielo leccai. Poi feci lo stesso con gli altri due, fino ad accarezzare con una mano la sua erezione. Gliela presi in mano con forza e lo strinsi, sentendolo gemere. Feci scorrere la mano, muovendola. Andai avanti così per un po', poi mi fermai.
Alzai lo sguardo. Louis mi guardava.
-"Vuoi giocare?" Gli chiesi.
-"Sì Harry." Ansimó.
-"Bene, allora girati e mettiti a quattro zampe."
Lo fece, quasi subito. Mi alzai e gli percorsi la colonna vertebrale con la lingua. Scesi fino alla fine della sua schiena e gli aprii leggermente le natiche.
-"Hai capito cosa voglio fare? Posso farlo, Louis?"
-"Fa' quello che vuoi."
Scesi con la lingua fino alla sua fessura, poi mi fermai.
-"Louis apri di più le gambe."
Lo fece ed alzò di piú il sedere, spingendolo verso di me.
-"Come sei impaziente. Non esserlo, altrimenti non ti faccio venire." Gli dissi, con un tono deciso che non saprei dire dove l'avessi trovato.
-"Harry metti la tua cazzo di lingua nel mio culo!" Sembrava incazzato, quindi lo feci in fretta, infilandogli la lingua dove aveva detto. La feci entrare ed uscire un po' di volte, poi riportai una mano sulla sua erezione e la strinsi con forza.
-"Va bene così Louis?"
-"Se smetti ti uccido."
Mi fermai, lo spinsi sul letto e lo girai a pancia in sù, mettendomi sopra di lui.
-"Così mi hai fatto venire voglia di fermarmi, Louis." Sogghignai. Lui non disse niente, mi lanciò un'occhiata rabbiosa e mi tiró una ginocchiata nello stomaco. Una volta incassato il colpo, mi rimisi sopra di lui, bloccandogli le mani ed il bacino.
-"Non fare il cattivo Louis."
Non rispose, spinse il bacino con forza contro il mio, provocandomi una serie di fitte che m'indebolirono per qualche frazione di secondo. Sfuttó quel momento per invertire le posizioni, mettendosi prepotentemente sopra di me.
-"Harry, sei tu che sei cattivo. Cosa devo fare ora?"
-"Quello che vuoi, Louis." Ansimai.
Lui si abbassò e prese tra i denti un mio capezzolo, mordendolo e succhiandolo con forza. Misi una mano tra i suoi capelli, incitandolo a continuare e così fece per un po', finché non passò all'altro capezzolo.
-"Ti piace torturarmi Louis?"
-"Anche a te piace."
-"Mmmh.. potrebbe essere."
-"Harry voglio che mi tagli. Adesso, ti prego."
-"Vado a prendere un altro coltello."
Si tolse da me ed annuì, deciso.
Scesi, presi quello che serviva, e tornai in camera. Louis era ancora sul letto, a pancia in sù e con le gambe in verticale, aperte.
-"Cosa vuoi che faccia, Louis?"
-"Tagliami."
-"Dove?"
-"Il labbro inferiore. Apri la ferita che c'era prima, poi succhia il sangue e baciami."
Annuii, mi avvicinai e mi fece salire sopra di lui. Ci guardammo per un po', poi impugnai meglio il coltello e presi il suo labbro inferiore tra le dita. Sospirai pesantemente e gli riaprii la ferita. Intanto lui mi guardava con un'espressione tra il divertito e l'eccitato. Ero più preoccupato io di lui, quindi cercai di smettere di esserlo. Mi sporsi verso il suo viso, prendendo tra i denti il suo labbro sanguinante. Mi avvolse con le braccia, tirandomi verso di lui, mentre io iniziai a succhiargli via il sangue. Appena smisi, fece scivolare la sua lingua nella mia bocca, impossessandosene con prepotenza. Rimanemmo a baciarci per un bel po', fin quando decisi che fosse il momento di farlo venire, quindi presi la sua erezione in mano e gliela sfregai con forza, finché non venne, emettendo un lungo gemito. Poi pensai a me, facendomi venire in fretta.
-"Harry.. cazzo!" Soffió, mentre mi guardava.
-"Sì. Lo so." Gli sorrisi e mi sorrise di rimando.
Azzardai a chiedergli che ore fossero, ed ovviamente mi tiró fuori tutta la storia sull'abolizione degli orari.
-"Louis dobbiamo andare, davvero." Gli dissi un'ultima volta, alzandomi e dirigendomi verso il bagno.
Mi preparai, mi vestii ed ovviamente quando uscii dal bagno non c'era più. Sorrisi. Era quello il bello di Louis, forse. Era inafferrabile, ed era davvero indifferente a qualsiasi regola. Mi piaceva cosí. Perché seguire sempre le regole? Lo invidiavo un po', sebbene tempo prima non l'avrei mai neanche pensato.
Una volta arrivato a lavoro, mi chiusi nel mio ufficio e non uscii fino alle cinque del pomeriggio. Un po' perché dovevo lavorare, un po' perché volevo finire tutto per essere libero il prima possibile.
Quando finii, uscii dal mio ufficio ed incontrai una dipendente di cui non ricordo il nome, che m'informó della 'cena di lavoro' che si sarebbe tenuta la sera stessa, all' 'Elite', uno dei ristoranti più eleganti della cittá. Che palle, pensai. Poi mi chiesi se sarebbe venuto anche Louis. Conoscendolo, però, non pensavo che lo avrebbe fatto. Tornai a casa ed andai a farmi una doccia, per poi mettere a posto il letto e ri-sterilizzare i coltelli. Ripensandoci, mi sentivo come un assassino intento a ripulire le tracce di un delitto, eppure non avevo fatto niente di male. O sì? La mia coscienza si stava iniziando a risvegliare in quel momento e mi urlava contro. Probabilmente non avrei dovuto farmi abbindolare da Tomlinson e dalla mia tremenda voglia. Un'altra parte di me, invece, mi stava urlando di lasciarmi andare e di fare quello che volevo. Hai bisogno di Tomlinson? Prenditelo. A te piace, a lui piace, perché no?
La questione, però, era eticamente e moralmente discutibile. Eppure io volevo Louis. Lo volevo assolutamente. Sospirai e tornai a fare quello che stavo facendo, cercando di smettere di pensarci.

Never be complete || LarryWhere stories live. Discover now