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Harry ' s pov

Non rividi Tomlinson per una settimana. Come al solito, fu bravo a sparire completamente, per poi presentarsi una sera a casa mia improvvisamente. Gli aprii la porta ed entrò in fretta.

-"Come hai fatto a venire fino qui?"
Non aveva la macchina e scommisi che un taxi non lo avrebbe mai preso neanche in considerazione.

-"A piedi."

-"Abiti dall'altra parte della città! Quanto ci hai messo?" Ero abbastanza sorpreso.

-"Due ore. Cammino veloce. Ora, andiamo?"

-"Dove?"

-"Prendi le chiavi della macchina, non ho più voglia di camminare."

Lo guardai. Aveva la camicia arancione, il giubbotto di pelle arancione scuro ed i jeans. Avevo capito dove volesse andare.

-"Louis perchè devo venire anche io? Sai che non mi piace."

Non rispose, prese le chiavi prima che lo potessi fare io e salì in macchina, quindi lo seguii.

-"Perchè devo venire anche io?"

-"Non c'è un perchè. Sei tu che hai le risposte sui post-it."

-"Me lo rinfaccerai sempre?"

-"No, ci ho pensato, non è stata una cattiva idea, quella. Ma non riesco a scrivere neanche le domande."

Ci aveva provato, davvero?

-"Devi rifletterci bene."

-"Forse non voglio trovarlo il senso. Sono stufo e basta."

-"Io di te." Ero curioso della sua risposta.

-"Ho bisogno di te, Styles."

-"Perchè?"

-"Sei un sonnifero molto migliore di qualsiasi altra pillola. Sta notte dormo da te."

In qualsiasi altro contesto sarebbe stato come dire 'sei così noioso che mi fai addormentare', ma detto da lui era un complimento.

-"Va bene."

Annuì.

Quando arrivammo nello scantinato sentii le urla del pubblico ed i sospiri dei combattenti. Mi sembrò impossibile che l'avessi fatto anche io. C'erano tre nuovi, quindi, dopo l'incontro che si stava svolgendo, ce ne sarebbero stati altri due. Louis si sedette sopra un tavolino e rimase a guardare per tutto il tempo del secondo incontro. Quando arrivò l'ora del terzo, si alzò in piedi, si tolse la camicia ed andò al centro della sala. Era uno dei due partecipanti all'incontro.

Poi vidi l'altro. Lo riconobbi subito. Era uno che lavorava nella banca della mia via.

Si strinsero la mano e qualcuno urlò -"Via." Non lo dicevano, di solito, ma le regole forse erano più flessibili di quanto sembrassero.

Presero a picchiarsi, ed un pugno del tizio spaccò di nuovo il labbro di Louis. Dopo un po' smisero. Ansimavano entrambi. Si strinsero la mano, ancora.

Louis venne verso di me, si rimise la camicia, e mi prese per un braccio, trascinandomi sù per le scale.

Passammo attraverso la pista e mi portò in una stanza sul retro.

-"Vado a prenderti qualcosa da bere."
-"Non c'è bisogno, grazie."

Uscì dalla stanza. Non era una domanda, era un'affermazione, evidentemente. Ritornò con una bottiglia di vodka e me la porse.

-"Bevi."

Non dissi niente, bevvi qualche sorso e basta.

-"Tutta, Harry."

Never be complete || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora