Giorno 29 - Argilla

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Lo so che il corretto ordine delle parole nel titolo dovrebbe essere: Tints, Tones & Shades (mancano anche altre diciture legate a questo mondo), ma ho arbitrariamente deciso di assegnare alle parole questo ordine per una pura questione di piacevolezza di pronuncia consequenziale delle parole. Spero capirete, grazie.


𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

Prompt giorno 29: argilla


[Modern!AU]


GAYDAR

1597 parole


Bloom era annoiata, e sola. Annoiata e sola era una pessima combinazione per una persona come lei. La noia la portava a essere impulsiva, più impulsiva del solito, ed ecco che si era ritrovata alle tre del pomeriggio di un sabato qualunque nel retro bottega di un ceramista consigliatole dalle cugine Terra e Flora. Aveano frequentato la scuola cattolica insieme, in Irlanda, fino al diploma. Bloom si era trasferita dalla California da piccola, per via del lavoro dei suoi genitori, entrambi agenti immobiliari, e sin dal primo giorno era stata praticamente adottata da un gruppo di ragazze sue coetanee. Musa aveva cambiato scuola prima del diploma, Stella era un anno più grande di loro, quindi le aveva dovute lasciare per frequentare l'università, mentre Aisha aveva vinto una borsa di studio grazie al nuoto e dal loro ultimo pigiama party tutte insieme non si erano più viste granchè. Le uniche rimaste davvero in contatto erano appunto Bloom e le due cugine appassionate di tutto ciò che riguardava la materia naturale. Si erano laureate entrambe in chimica ambientale in un battito di ciglia, Bloom invece aveva preferito mettersi subito a lavorare, in un tentativo di tranciare definitivamente il cordone ombellicale che l'aveva forzatamente tenuta prigioniera della morsa e delle idee dei suoi genitori adottivi. Non erano mai andati troppo d'accordo, ma pur di lasciare l'orfanotrofio, Bloom se li era fatti andare bene. Negli anni il loro rapporto era peggiorato e più tempo passava fuori casa, e lontano da loro in generale, meglio era per tutti.

Una volta, per la rabbia, aveva mandato a fuoco l'intera casa e da allora avevano smesso di vederla come una persona sana di mente. La trattavano come un'appestata.

Bloom era felice di essersi separata da loro, ma, tuttavia, non faceva altro che pensare al fatto che non sarebbe dovuta andare così.

Avrebbe mai trovato, prima o poi, qualcuno che l'amasse e che si prendesse cura di lei così come lei era disposta a fare per gli altri?

Aveva lavorato molto sul suo modo di porsi alle persone e, benchè non fosse ancora in grado di fare miracoli, aveva sicuramente fatto dei passi avanti; quel traguardo doveva almeno riconoscerselo.

Mentre era indaffarata a sistemarsi l'enorme camice grigio—stava tentando di chiudere gli ultimi bottoni inferiori, ma l'indumento continuava ad aprirsi, rivelando i suoi jeans chiari e il crop top blu cobalto—una voce roca si schiarì la voce. Alzò il volto come colpita da un colpo di frusta sulla schiena e la figura di un affascinante uomo di circa trent'anni le comparve davanti.

Doveva essere il maestro ceramista che l'avrebbe seguita in quel mini-corso introduttivo di arti plastiche. Quel primo giorno avrebbero dovuto avere a che fare con l'argilla, o almeno così c'era scritto sul sito che le sue due amiche avevano portato alla sua attenzione.

Shades, Tints & Tones [Bloom x Sebastian]Where stories live. Discover now