Giorno 19 - Incontro

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Lo so che il corretto ordine delle parole nel titolo dovrebbe essere: Tints, Tones & Shades (mancano anche altre diciture legate a questo mondo), ma ho arbitrariamente deciso di assegnare alle parole questo ordine per una pura questione di piacevolezza di pronuncia consequenziale delle parole. Spero capirete, grazie.



𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

Prompt giorno 19: incontro


[MMA!AU]


CONCENTRAZIONE

1809 parole


«Diretto, diretto, gancio, gancio, ginocchio, calcio, gancio... così, brava, continua. Diretto, calcio--»

Limitarsi a seguire le direttive di Sebastian, il suo allenatore, era facile per Bloom—sul momento. Quello che non era facile era il post-allenamento, quando rimaneva da sola con i suoi pensieri e immaginava scenari che non avrebbe dovuto immaginare.

Avrebbe avuto un incontro a breve, tra qualche settimana, il suo primo vero incontro da professionista. Il Destino aveva voluto che la sua sfidante fosse proprio Beatrix, la ragazza di Stella—una delle sue migliori amiche dai tempi della scuola. La chiamavano "Piccola Tempesta", i suoi ganci erano molto veloci, e il suo punto di forza generale era l'essere piccola e una scheggia durante il combattimento. Il suo allenatore era Andreas, il padre adottivo di Beatrix. Ai suoi tempi veniva chiamato "Lo Spartano", sul ring e fuori dal ring. La sua peculiarità, che lo aveva reso una leggenda tra le generazioni passate e odierne, era che gli ultimi secondi dell'incontro, quando sapeva di aver ormai vinto, leccava sempre del sangue dalla faccia del suo avversario.

Beatrix e suo padre erano un'accoppiata vincente in tutto e per tutto, condividevano anche un tatuaggio in comune: i loro soprannomi intrecciati fra loro a formare il simbolo dell'infinito. Si trovavano appena sotto la clavicola sinistra. Bloom presumeva che la motivazione si celasse dietro al fatto che, in quel modo, il tatuaggio sarebbe stato vicino al cuore, sì, ma comunque visibile nella maggior parte delle occasioni. Beatrix sembrava impegnarsi per fare sì che fosse visibile in ogni foto che pubblicava sui social, così come quando era sul ring. Per Andreas era più facile e immediato: era costantemente senza maglietta, era perciò impossibile mancare la posizione del tatuaggio.

L'allenatore di Bloom, invece, Sebastian, era ancora in attività sul ring—sebbene probabilmente ancora per pochi anni—e, come suo padre prima di lui, combatteva sotto il nome di "Il Burattinaio". Si era guadagnato quella nomina perché i suoi avversari non riuscivano mai a prevedere le sue mosse. Non riuscendo a colpirlo, non gravemente almeno, allo spettatore medio poteva sembrare che in realtà fosse Sebastian a giostrare le mosse del suo avversario, come un burattinaio, appunto, e a prevedere l'andamento dell'intero incontro.

Ma, più semplicemente, Sebastian era un acuto osservatore. Dentro e fuori dal ring. Questa certezza, benchè avesse anche dei lati positivi per la loro relazione Maestro-Allieva, era in grado, delle volte, di mettere in seria difficoltà Bloom. Loro non condividevano un tatuaggio, ma il loro rapporto era così stretto, quasi una simbiosi, che Bloom non riusciva a nascondergli davvero nulla; non troppo a lungo, almeno. Beatrix le aveva raccontato che lei provava e aveva lo stesso rapporto con suo padre, Andreas.

Shades, Tints & Tones [Bloom x Sebastian]Where stories live. Discover now