Giorno 12 - Clown

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Lo so che il corretto ordine delle parole nel titolo dovrebbe essere: Tints, Tones & Shades (mancano anche altre diciture legate a questo mondo), ma ho arbitrariamente deciso di assegnare alle parole questo ordine per una pura questione di piacevolezza di pronuncia consequenziale delle parole. Spero capirete, grazie.


𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

Prompt giorno 12: clown


[Trick or Treat!AU]


DOLCETTO O...

2878 parole


«Siamo terribilmente dispiaciuti, cara» le disse la signora Smith. «Siamo imbottigliati nel traffico e temo che non faremo in tempo a tornare a casa».

«Capisco, non è colpa vostra. Non potevate saperlo» disse Bloom cercando di non apparire tanto scocciata quanto lo era in realtà. Sapeva già quali sarebbero state le parole che avrebbero seguito dall'altra parte della cornetta del telefono fisso, così come sapeva di non potersi tirare indietro. Aveva bisogno di soldi e i la coppia degli Smith erano di maniche larghe, i suoi clienti migliori. I loro figli erano tendenzialmente anche i più gestibili a cui fare da babysitter.

«Sarebbe per un problema occuparti di loro fino a dopo la mezzanotte?» le chiese cauta, per poi aggiungere coraggiosa: «E magari portarli un po' in giro per fare "dolcetto o scherzetto"?» Ed ecco lì che sentiva le esatte parole che Bloom si era figurata in mente nello stesso istante in cui aveva sentito il respiro tirato della signora Smith quando l'aveva chiamata.

Erano già le otto e trentasei, se si metteva di impegno e lo trasformava in un gioco, forse sarebbe riuscita a convincere i due bambini, di sei e nove anni, rispettivamente un maschio e una femmina, a collaborare e indossare i loro costumi senza fare storie circa l'assenza dei genitori. Prima di allora non li aveva mai dovuti vestire. Fortunatamente, non erano mai avvenuti "incidenti" mentre era lei a badare ai due ragazzini.

«Per me non c'è problema» mentì Bloom: avrebbe dovuto rinunciare alla serata tra ragazze organizzata a casa di Stella. Beatrix, la ragazza di Stella, aveva noleggiato i primi tre "Scream" e li avrebbero visti per la prima volta tutte insieme, c'erano anche Aisha, Musa, Terra e la cugina di Terra, arrivata da poco in città, Flora. Così come Bloom, Flora non era originaria delle terre Inglesi. Entrambe erano americane, ma Flora aveva origini latine.

Bloom aveva deciso di concludere gli studi all'estero, sebbene avesse solo sedici anni. Dopo essere scappata di casa, dai suoi genitori adottivi, aveva percorso il lungo tunnel dell'emancipazione minorile. Era stata una battaglia legale impegnativa, ma la sua avvocata non l'aveva mai abbandonata. Viveva da sola già qualche anno quando si era rivolta al tribunale, e tutti coloro che la conoscevano avevano assistito in prima persona alla situazione disastrosa presente in casa dei suoi genitori. Non era quindi stato difficile ottenere lo stato di minore emancipato. Continuare a essere assoggettata agli abusi verbali e fisici dei suoi genitori, specialmente da parte di sua madre, fino ai suoi diciotto anni, era lontano dalla volontà di Bloom. Non erano ancora mai sfociati in violenza di tipo corporea, ma non aveva avuto intenzione di rimanere lì per scoprirlo. Appena le era stato possibile, aveva riempito due zaini: uno per se stessa e uno per la scuola, e aveva lasciato alle spalle la porta della casa degli orrori.

Shades, Tints & Tones [Bloom x Sebastian]Where stories live. Discover now