Giorno 10 - Libreria

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Lo so che il corretto ordine delle parole nel titolo dovrebbe essere: Tints, Tones & Shades (mancano anche altre diciture legate a questo mondo), ma ho arbitrariamente deciso di assegnare alle parole questo ordine per una pura questione di piacevolezza di pronuncia consequenziale delle parole. Spero capirete, grazie.


𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

Prompt giorno 10: libreria


[Bookshop!AU]


COTTA

1540 parole


Il cellulare di Bloom emanò l'ennesimo suono distintivo di un nuovo messaggio arrivato nella chat di gruppo che condivideva con le sue amiche. Si conoscevano da pochi mesi, si era trasferita dalla California a Dublino da meno di un anno, ma era stata fortunata ed era stata accolta e raccolta dal gruppo di ragazze con cui condivideva il dormitorio della scuola Cattolica a cui i suoi genitori adottivi l'avevano iscritta.

Era lì come vincitrice di un concorso di fotografia indetto dalla sua scuola, negli U.S.A., e non aveva saputo dire di no: un intero anno scolastico lontano dai suoi assillanti e iper-protettivi genitori, con la possibilità di vivere temporaneamente nella magica e suggestiva IrlandA? Una vittoria su tutti i fronti. Sarebbe stata pazza a non buttarcisi a capofitto. Era stata anche fortunata, aveva visto le foto degli altri partecipanti e alcune di queste, doveva ammetterlo, erano migliori di quelle che aveva proposto lei. Ma si sentiva troppo egoista in quel momento per essere anche onesta. Quanti altri, al suo posto, avrebbero rinunciato al premio in palio?

Esattamente.

Un giorno, mentre tentava di seminare un tipo che la stava seguendo da più di mezz'ora, si era imbattuta nell'insegna di una libreria, letteralmente: ci era finita con il muso contro, rischiando di trascinare a terra, insieme a lei, la targa e persino la catenella appesi al braccio in metallo posto fuori dalla libreria.

Il tipo, approfittato della sua caduta, aveva colto la palla al balzo per avere una scusa per avvicinarsi a lei e fingere di starla aiutando ad alzarsi.

Bloom, trattenendo il panico, lo aveva allontanato con un forte spintone e urlato di lasciarla stare. Era riuscita a farlo cadere a terra, sbattendo per primo il coccige. Le imprecazioni che le rivolse erano in un accento irlandese così stretto, che faticò a comprendere tutte le parole e gli slang usati. Sicura che almeno non gli aveva fatto battere la testa, e che si stesse già rialzando dal marciapiede, si era intrufolata di tutta fretta nella libreria.

Fu in quel momento che vide per la prima volta quello che sarebbe diventato il suo chiodo fisso per il resto della su permanenza, agli sgoccioli, in Irlanda.

L'uomo di spalle si era voltato all'improvviso, sentendo il campanello trillare dall'apertura violenta della porta, e l'aveva osservata con attenzione.

Bloom doveva avere un aspetto trafelato, ma l'uomo, anzi, giovane uomo-non poteva avere più di qualche anno più di lei, non fece commenti al riguardo e si limitò a rimanere professionale.

Shades, Tints & Tones [Bloom x Sebastian]Where stories live. Discover now