Giorno 8 - Medaglia

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Lo so che il corretto ordine delle parole nel titolo dovrebbe essere: Tints, Tones & Shades (mancano anche altre diciture legate a questo mondo), ma ho arbitrariamente deciso di assegnare alle parole questo ordine per una pura questione di piacevolezza di pronuncia consequenziale delle parole. Spero capirete, grazie.


𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

Prompt giorno 8: medaglia


[Figure Skating!AU]


MEDAGLIA D'ORO

968 parole


Bloom stringe nella morsa dei denti la medaglia d'oro che si è sudata negli ultimi anni da quando ha cominciato a gareggiare a livello olimpico.

Osserva la schiera di giornalisti che le inondano di flash e le urlano di girarsi ora da un lato ora dall'altro.

Ma Bloom non fa nulla di tutto ciò.

Guarda Sebastian, il suo allenatore, che ricambia il suo sguardo con uno di fiera contentezza. Lei rimane imbambolata nei suoi occhi, profondi come l'Universo ed espressivi come una poesia Romantica-così come lo era il suo approccio alla vita.

Bloom aveva imparato tanto da lui. Non solo come vincere, ma anche come vivere, come amare e, infine, forse la caratteristica più importante che li accomunava, come odiare.

Pattinava per amore, dell'arte, dell'espressione delle sue emozioni, per avere uno scopo nella vita, ma, soprattutto, pattinava per vincere.

Sebastian non avrebbe accettato di allenarla, prenderla come allieva, altrimenti. Aveva sempre portato alla vittoria pattinatori uomini, lei era la prima donna, per di più giovanissima, che aveva deciso di prendere in carico.

Si era presentata a lui con un sogno, e lui l'aveva messa in guardia fin da subito circa i suoi metodi... vincolanti.

Non si era fatta scoraggiare dalle premesse. Era pronta a tutto, qualsiasi fosse il prezzo da pagare.

I suoi precedenti allenatori le avevano rubano ore di sonno, tenuta a patate e acqua e più di una volta avevano provato a convincerla a usare scorciatoie rovinose per la sua salute, psichica e fisica.

"Quale altro male potrà mai farmi Sebastian, che non ho già provato?" aveva pensato al tempo.

Scoprì fin da subito che nel suo approccio all'arte del pattinaggio di figura, Sebastian non si limitava a essere il suo allenatore. Era diventato il suo confidente, la sua seconda mente, il suo tutto. Era arrivata a pensare che senza di lui non sarebbe stata in grado di mettere più un pattino sulla distesa di ghiaccio.

Ben presto, la loro sincronia mentale ebbe la sua naturale evoluzione nella sfera fisica e sentimentale.

Il suo allenatore, Sebastian, era diventato anche il suo amante e nulla le era sembrato più legittimo. Ricordava ancora il sapore del loro primo bacio: il sudore e le lacrime di sconforto di Bloom erano state asciugate dalle mani esperte e gentili di Sebastian, la carezza intima che era seguita una naturale conseguenza della loro vicinanza, fisica e affettiva. Era stata Bloom a iniziare quel contatto e, a posteriori, non se ne pentiva minimamente. Anzi, vorrebbe tornare indietro per baciarlo altre mille volte e cancellare la frase che gli aveva detto subito dopo aver attraversato il confine tra professionalità e devozione estrema.

Bloom non aveva mezze misure nella vita. Quando amava, amava intensamente, e quando stava male, era sul bordo del precipizio. Sebastian era il suo equilibrio e gestiva il suo umore così come il suo corpo. Tutto di lei era suo, lo aveva conquistato con la pazienza e la passione che lo contraddistingueva da ogni altra persona che Bloom avesse mai incontrato nei suoi sedici anni di vita.

«Mi dispiace» aveva detto lei tra le nuove lacrime, dopo essersi separata dal bacio. Timorosa che da quel momento non lo avrebbe più avuto come allenatore. Aveva ancora trentacinque anni, era in tempo a trovare un'altra pattinatrice da portare alle Olimpiadi, magari meno impegnativa e altalenante di lei.

Tuttavia, ciò che fece in seguito Sebastian l'aveva lasciata letteralmente senza fiato.

«No, devi scusarmi tu...» le aveva detto roco, prima di tuffarsi su di lei e divorarle le labbra.

Erano negli spogliatoi, il palazzetto dello sport apparteneva alla famiglia di Sebastian da generazioni, ma oltre a loro non c'era quasi nessuno. Una volta chiusa a chiave la porta della stanza, Bloom venne caricata in braccio come pesasse nulla, in effetti era minuta rispetto a Sebastian, e nel giro di pochi minuti si erano uniti indissolubilmente, come se il loro scopo nella vita fosse quello di appartenersi in quell'abbraccio e in quel modo soltanto. Bloom aveva avuto la sua prima volta con un altro ragazzo, Sky, e benché lo avesse amato quando stavano insieme, congiungersi a Sebastian era stato del tutto differente; a cominciare da come l'aveva fatta sentire. Sky l'aveva amata come si ama il primo amore importante, ma Sebastian, invece, l'aveva presa e tenuta a sè come se fosse un suo diritto farlo. Si era sentita desiderata, importante, capita anche.

Ciò che li legava andava oltre il desiderio, era la condivisione di una necessaria appartenenza reciproca. Senza l'uno, non poteva dirsi completo l'altro.

Fu per questo motivo che, dopo le prime accecanti foto, Bloom abbandonò il podio e si diresse verso il suo allenatore. Sebastian la strinse come fosse il suo bene più prezioso e le baciò la fronte fredda.

«Sapevo che quest'anno avresti vinto tu» le disse. L'orgoglio che chiaramente provava per lei intriso nelle sue dolci parole. Questa volta le lasciò un bacio pericolosamente vicino al suo collo, tra la mascella e la pelle lasciata scoperta dell'abito da gara. Bloom strinse la presa su di lui, aspettandosi quasi che, se avesse stretto un po' di più, sarebbe stata in grado di far toccare le loro anime insieme, come quando si univano carnalmente dopo ogni allenamento.

«Questa medaglia d'oro è tua tanto quanto è mia, Sebastian» concluse, prima di alzarsi sulle punte della lama dei pattini e depositargli un bacio a schiocco sulla guancia.

Con un ultimo sguardo carico di promesse, Bloom si voltò nuovamente verso i fotografi e permise loro di immortalare entrambi con la medaglia in mano.

Sebastian si era irrigidito accanto a lei, la mano con cui le teneva il fianco era affondata nella sua carne fino a fare quasi male, ma ci era abituata.

Così come entrambi erano consci di quello che sarebbe accaduto tra di loro una volta rimasti da soli e con una vittoria di portata olimpionica da festeggiare...

Shades, Tints & Tones [Bloom x Sebastian]जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें