Come farsi espellere, o quasi...

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Le vacanze estive finirono fin troppo presto, almeno per i gusti di Lyra. Certo, non vedeva l'ora di tornare ad Hogwarts, ma il mese trascorso con i Weasley era stato uno dei più belli della sua vita. L'era difficile non essere gelosa di Ron e dei suoi fratelli, loro erano fortunati ad avere un padre e una madre che li amavano sopra ogni cosa... mentre lei piangeva già immaginando il ritorno a casa dei Dursley e la punizione che lei e Harry avrebbero avuto una volta rimesso piede in Privet Drive.

L'ultima sera, la signora Weasley organizzò un banchetto sontuoso con tutte le loro pietanze preferite, più una carrellata di dolci da far venire l'acquolina in bocca.

Il mattino seguente, Harry, Ron e Lyra persero il treno... tutti gli altri erano riusciti a passare oltre la barriera che divideva le banchine dei binari 9 e 10. Loro, invece, dopo essersi lanciati con i carrelli in una folle corsa... sbatterono contro il muro e rimbalzarono all'indietro, facendo un gran baccano.

La gente intorno li guardò come se fossero stati tre idioti.

<< E ora che facciamo?>> Chiese Ron.

<< Magari... potremmo aspettare i tuoi genitori in macchina...>> Propose Harry.

<< La macchina!>> Esclamò Ron con gli occhi che brillavano.

Lyra ritenne che quella non fosse la più saggia delle idee, ma quando provò a suggerir loro di evitare, fu altamente ignorata.

<< Lyra, non possiamo restare qui! Chissà quanto ci metteranno i miei genitori a tornare e poi non corriamo alcun rischio, posso renderla invisibile.>> L'incoraggiò Ron.

Alla fine, fu costretta a capitolare, anche perché non aveva voglia di restare da sola in una stazione piena di persone, mentre suo fratello ed il migliore amico se ne andavano in giro su un'auto volante. Intuendo però i possibili problemi che sarebbero potuti sorgere se qualcosa fosse andato storto, liberò Ashram dalla gabbia e buttò giù due righe da consegnare alla McGranitt.

I ragazzi salirono tutti felici sulla macchina e via, diritti verso il cielo. Senonché udirono uno scoppio e il turbo dell'invisibilità smise di funzionare.

Riuscirono comunque a trovare il treno per Hogwarts e a seguirne la traiettoria dall'alto. Il resto del viaggio fu meraviglioso. Lyra se ne stette tutto il tempo con il viso incollato al finestrino, a fissare il mare di nubi, sotto di loro il cielo era di un blu luminoso, attraversato da tiepidi raggi solari.

In prossimità di Hogwarts però, l'auto cominciò a dare i numeri: traballò tutta e perse velocità. Il motore gemette e da sotto il cofano fuoriuscirono sottili getti di vapore. Stavano sorvolando il lago, il castello era davanti a loro, ancora un po' e sarebbero giunti... il motore si spense.

Precipitarono, per fortuna, su di un albero che attutì il colpo. Però poi cominciò a percuoterli con la forza dei suoi rami e a tentare di ucciderli...

Se la cavarono per il rotto della cuffia, con l'auto che si riaccese giusto in tempo per trascinarli via da lì e sbalzarli a terra assieme a tutte le loro cose. Infine, si allontanò risentita verso la foresta proibita.

I tre si avviarono al il castello.

Da un'ampia vetrata vivacemente illuminata, Lyra si accorse che dentro stava avvenendo lo Smistamento.

<< Ehi! Venite a vedere!>> Chiamò i ragazzi.

Insieme, sbirciarono nella Sala Grande.

<< Ma c'è una sedia vuota al tavolo dei professori! Dov'è Piton?>> mormorò Harry.

Le avventure di Lyra PotterWhere stories live. Discover now