La Coppa delle Case

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Buio. Pace. Silenzio.

Lyra si sentiva come scivolare in un abisso di quiete, ove poter finalmente riposare, smettere di pensare, far cessare quell'insopportabile dolore al cuore che l'aveva lacerata per tutto il tempo in cui s'era ritrovata faccia a faccia, per così dire, con Voldemort.

Poi, udì delle voci. Delle voci che odiò con tutta sé stessa, poiché ogni sillaba scandita le faceva scoppiare la testa. Decise d'isolarsi, di chiudere la mente ad ogni percezione esterna. Voleva scivolare di nuovo nell'oblio dal quale proveniva.

«Signor direttore! La Pietra! È stato Raptor! Adesso ce l'ha lui! Bisogna far presto, signore...» Urlava intanto qualcuno, rendendo vani i tentativi di Lyra di restare nell'incoscienza. Le sembrò la voce di suo fratello.

«Calmati, caro figliolo, sei rimasto un po' indietro con gli avvenimenti» Questo era sicuramente Silente. La bambina lo immaginò sorridente, calmo e bonario come sempre.

«E allora chi? Signore, io... ma quella è Lyra? Che l'è successo? Perché non si sveglia? Perché...>> Harry si stava agitando, la voce gli era diventata acuta e tremante.

«Harry ti prego di calmarti, altrimenti Madama Chips mi farà buttare fuori».

Lyra decise di svegliarsi, ormai era troppo curiosa di assistere alla discussione. Aprì dolcemente le palpebre e mugugnò un << Potete abbassare leggermente la voce? Vi sento come se mi steste urlando nel cervello>>

<< LYRA!>> Urlò Harry.

<< Ah!>> La ragazzina si portò una mano alla fronte << Ti prego, Harry.>>

<< Ops... scusa.>>

Lyra annuì, dandosi un'occhiata intorno: l'infermeria del castello. Stava adagiata in un comodo letto dalle candide lenzuola di lino, accanto a lei c'era Harry, in condizioni non dissimili dalle sue e in piedi, difronte a loro, Silente. Attorno, milioni di dolcetti e di gelatine tutti i gusti +1.

«Sono da parte dei vostri amici e ammiratori» disse Silente illuminandosi in volto. «Quel che è accaduto giù nei sotterranei tra voi e il professor Raptor è segretissimo, quindi naturalmente tutta la scuola ne è al corrente.>>

Lyra sorrise, il mal di testa cominciava già a svanire. Sì, forse le piaceva proprio stare al centro dell'attenzione.

<< Da quanto tempo siamo qui?>>

<< Tre giorni. Ve la siete presa bella comoda, eh?>>

<< Signore...>> Lo interruppe Harry << Cos'è successo alla pietra?>>

«Il professor Raptor non è riuscito a portarla via.>> Cominciò serio << Lyra l'ha intrattenuto abbastanza, dopo che hai perso i sensi. Poi, sono intervenuto personalmente, giusto in tempo per impedire a Voldemort di togliere la vita a entrambi.>>

<< Ma signore...>> Intervenne Lyra << Come faceva a sapere che eravamo in pericolo?>>

Lui sorrise guardandola intensamente << Appena andato via, ho intuito subito che il luogo da raggiungere era quello che avevo appena lasciato. Neanche il tempo di tornare che un Piton stranamente coinvolto a livello emotivo mi ha raggiunto. Ha detto qualcosa a riguardo di un tentativo di leggergli la mente riuscito a metà e che tu, Harry, Hermione e Ron vi stavate dirigendo incontro a morte certa.>>

Lyra si fece rossa << Però... Piton come ha fatto a saperlo?>>

<< Ah, mia giovane ragazza, la lettura del pensiero non è mai unilaterale, sai? Soprattutto quando si ci imbatte in persone più abili di noi.>> Le fece un altro occhiolino << Tu sei riuscita a vedere delle cose, ma lui ne ha viste altre... altre che riguardavano te. Prima che arrivassi io, aveva già informato anche la professoressa McGranitt. Ed ecco che ci siamo incontrati tutti a metà strada.>>

Le avventure di Lyra PotterWhere stories live. Discover now