Vita con i Dursley

1K 9 1
                                    


Lyra era estasiata: il cielo nero della notte si spalancava immenso sotto di lei e in lontananza i profili delle case erano così piccoli e sottili da sembrarle di poterli tenere in una mano. Un uomo la stringeva forte tra le braccia immense e muscolose, era enorme! Quasi le incuteva un po' di timore, con i lunghi capelli neri e la folta barba a coprirgli gran parte del volto. Eppure, le sorrideva gentile.

Accanto a lei, un altro bambino giaceva addormentato in un fagotto di coperte, suo fratello. Harry Potter.

Dei colpi violenti contro il muro la fecero svegliare di soprassalto.

<<Forza!>> urlò zia Petunia con voce stridula << Su! Alzatevi immediatamente, oppure le prenderete di brutto!>>

Sbuffando, la ragazzina si coprì la testa con il cuscino.

<< Lyra, ti prego, non facciamola arrabbiare...>> la supplicò Harry.

Era un ragazzo mingherlino, dai capelli neri sempre scarmigliati e occhi di un verde chiaro, gli stessi che condivideva con sua sorella. Sulla fronte, gli spiccava una profonda e rossa cicatrice, a forma di saetta.

Entrambi, sebbene ormai avessero quasi undici e dieci anni, erano costretti a stare stipati in un minuscolo sottoscala, invaso dai ragni, che erano comunque dei coinquilini assai più graditi dei Dursley.

Lyra mugugnò qualcosa di poco carino e si costrinse ad alzarsi. Harry si era già vestito con una t-shirt rossa tre volte la sua taglia e un paio di jeans consunti.

<< Non vi siete ancora alzati?!>> Sbraitò di nuovo la zia da dietro alla porta.

<< Siamo quasi pronti!>> Rispose subito Harry, una mezza verità.

<< Beh, vedete di spicciarvi! Date un'occhiata alla colazione e vedete di non farla bruciare! Oggi è il compleanno di Diddino e tutto deve essere perfetto!>> I passi della donna si allontanarono in fretta.

Harry dovette trattenersi dal ridere, vedendo Lyra farle il verso. Menomale che almeno c'era lei a rendergli la vita più sopportabile, altrimenti quel giorno avrebbe preferito fingersi morto, o forse morire davvero. "Diddino", ovvero Dudley, era il cugino più antipatico e viziato che avessero mai potuto avere in sorte.

La ragazzina si vestì in fretta, con una maglietta azzurra che un tempo era appartenuta a Harry, che a sua volta l'aveva ricevuta da Dudley e che a lei ormai stava come un perfetto vestitino. Si diede una sistemata ai lunghi capelli rossi e fu pronta. In salotto videro i numerosi regali di Dudley, già imbronciato perché dopo un lungo sforzo per riuscire a contarli tutti, s'era reso conto d'averne ricevuti un paio in meno rispetto all'anno scorso. E subito gli zii a promettergliene altri tre durante la giornata allo zoo. In quel momento, squillò il telefono e zia Petunia andò a rispondere mentre Harry e Lyra guardavano il cugino scartare un computer nuovo e altri sette videogiochi. Zia Petunia tornò con aria afflitta << Vernon! Vernon!>>

Lo zio, un uomo grasso e quasi senza collo, raggiunse con passi lenti il salotto << Cosa c'è? Il mio Diddino è contento dei regali?>>

<< Ne voglio altri tre!>> Sbraitò quello.

<< Ma certo piccolo angioletto, anche quattro se vuoi!>>

Dudley batté le mani e a Lyra ricordò una scimmia.

<< Vernon! Abbiamo un problema!>> Zia Petunia attirò l'attenzione del marito << La signora Figg non potrà prendersi questi due oggi, sta poco bene.>> E lanciò un'occhiataccia ai nipoti, come se fosse stata colpa loro.

Le avventure di Lyra PotterWhere stories live. Discover now