ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 28

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𝐀𝐑𝐄 𝐘𝐎𝐔 𝐋𝐎𝐒𝐓, 𝐒𝐇𝐄-𝐃𝐄𝐕𝐈𝐋?

‼️𝑨𝒗𝒗𝒆𝒓𝒕𝒆𝒏𝒛𝒆‼️
presenza di contenuti 🔞
Chi non è avvezzo, consiglio di leggere fino a quando la nostra protagonista leva le tende e di arrivare alle ultime righe. Chi invece non ha problemi legga pure fino alla fine.
Lettori avvisati, mezzi salvati 👀
Per il resto...buona lettura 😏

ERICA

"A volte vale la pena perdersi per vedere
chi verrà a cercarci."
ROBERT BREAULT

Non sapevo dove diavolo mi stesse portando Stefano, ma decisi di fidarmi comunque. Quel posto era come un labirinto. Non capii nulla. Le pareti erano uguali, color ossidiana, inframmezzate da specchi intagliati o luci led argentate. Nell'aria aleggiava un profumo afrodisiaco che ottenebrava i sensi. La musica giungeva attonita. Niente odore di sudore, di alcol o di fumo, solo quella fragranza sensuale di sandalo e di spezie.

Alla fine del corridoio c'era una porta in legno d'ebano. Stefano la aprì e mi ritrovai all'interno di una stanza in cui a regnare era il nero in tutte le sue sfumature. Il pavimento era in marmo, impreziosito da striature dorate, e sulle pareti erano affisse delle applique. Al centro era stato posizionato un divano di pelle pregiata. Tavolini di marmo, rombi di specchi affissi al soffitto, luci dorate dietro ai mobili e al minibar e vasi di ceramica con mazzi di rose color crema completavano l'arredamento. Un divisorio in vetro si ergeva davanti all'area ristoro e dietro ad esso era stato posto uno stender zeppo di vestiti di marca. La lucentezza dei tessuti, il loro odore trasudavano ricchezza ed eleganza senza eguali. In quell'unico stender erano raccolti capi di tutti i grandi marchi d'alta moda.

<<Dunque, è qui che porti le ragazze dopo averle sedotte>> ironizzai con voce incolore, mentre il mio sguardo spaziava, si soffermava sull'arredamento, sui dettagli. Era più forte di me. In fondo, quella era la mia aspirazione: diventare una designer. E il design di quella stanza, dell'intero Black Moon era di una bellezza dissoluta. 

<<Ragazze, donne...>> Sorrisi. Che sfacciato! <<È di tuo gusto?>> 

<<Ti stupirebbe se lo fosse?>>

Rise sommessamente. <<Au contraire, ma chère. Ne sarei lusingato.>>

E ora sfoggia il suo francese impeccabile. Non dirò mai a Chiara che sentito da lui il francese suona ancora più sensuale.

<<Perché mi hai portato qui? Io non sono una tua conquista>> gli feci presente. 

<<Ahimè no, non lo sei>> concordò. <<Sei qualcosa di meglio: sei la ragazza del mio migliore amico, di mio fratello, il che fa di te come una sorella per me, una Boss alla quale obbedire.>>

<<Devo ricordarti che non è veramente così?>>

Ridacchiò. <<No, non serve.>>

<<Non abbiamo mai avuto tempo per parlare a quattr'occhi noi due, vero?>> dissi, il mio sguardo si assottigliò mentre lo studiavo.

<<No, direi di no>> confermò. <<Perché, dovevi forse dirmi qualcosa, dolce Erica?>>

𝐁𝐮𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠 𝐇𝐞𝐚𝐫𝐭𝐬 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Where stories live. Discover now