𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟔 (𝐩𝐭. 𝟐)

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Arrivai puntuale ed entrai in classe, dove Silvia ed Anna mi stavano già aspettando per tempestarmi di domande. Per fortuna non era quello il momento. La campanella aveva appena suonato, annunciando l'inizio della prima ora. Fui salva per due ore, ma all'arrivo della ricreazione non c'era più niente o nessuno che impedisse loro di farmi l'interrogatorio. 

<<Hai dormito ancora su quella panchina, vero?>>

<<Saresti dovuta tornare a casa. Gio e Giulia aspettano solo te.>>

<<È da sconsiderati scappare di casa. Ma come ti è venuto in mente?>>

E a questo si aggiungevano i messaggi di Chiara.

𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚: Come stai? Bene, spero. SPERO!
𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚: Ripeto.
𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚: Ho saputo che hai dormito su una panchina per tre notti. E qui mi chiedo: che cazzo ci sto a fare io, eh? 🤨 La mia villa con le sue cinquanta stanze e le lenzuola di cotone egiziano non erano forse di tuo gusto? Hai preferito davvero una cazzo di panchina al mio letto?! 🤬
𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚: Non ho parole.
𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚: Almeno ti sei decisa e hai passato la notte da Enrico. 😤 Dovrei essere offesa, davvero guarda, ma considerando come stanno le cose tra voi... 😏
𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚: Mi aspetto che ti scusi con me raccontandomi TUTTO! Bye, XOXO

<<Certo che potevi dircelo però!>> proruppe Silvia incazzata, ridestandomi. Perdeva così poche volte la pazienza che mi sorprese vederla reagire così, le iridi color giada che ardevano di rabbia. <<Ti avremmo dato una mano>> continuò. <<Cos'è questa storia che te ne sei andata di casa? Avrei potuto ospitarti a casa mia. E poi...>>

<<Silvia, mi lasci rispondere o vuoi continuare a fare altre mille domande?>> la interruppi, svilita.

Silvia tacque, incrociò le braccia e con fare imbronciato attese una mia risposta. E così raccontai loro tutto quello che mi era successo, anche se, a quanto venni a sapere, metà della storia gliela aveva rifilata Anna, che aveva fatto lo stesso con Chiara.

<<Cosa?! Tu ed Enrico avete...>> esclamò Silvia, gli occhi strabuzzati per la sorpresa. 

<<Non urlare>> sibilai e le lanciai un'occhiata di rimprovero.

Eravamo fuori in giardino, il luogo ideale per far sapere tutto a tutti ed essere sulla loro bocca per ore, se non per giorni! Quella scuola era così. Poteva essere anche una tra le migliori, ma era un covo di vipere, di impiccioni e di lingue lunghe, un luogo dove la privacy dell'altro non contava nulla.

<<Che cosa c'è di strano?>> si intromise Anna, il volto il ritratto dell'innocenza. <<Sono fidanzati,
no?>>

<<Non posso comunque approfittarmi di lui.>>

Annuì comprensiva. <<E avete per caso...?>>

Non ebbe l'ardire di terminare la frase. La osservai incredula. Mi aveva appena chiesto se avevo fatto sesso con Enrico?!  Non che fosse strano, era un quesito più che lecito, solo che Anna aveva sempre dato l'impressione di essere molto pudica su tali questioni. Ma forse ci sbagliavamo, forse persino con lei la pudicizia non era sufficiente a soffocare la naturale curiosità dell'essere umano.

<<Lo vuoi davvero sapere?>> la pungolai con un sorrisetto diabolico. Anna arrossì, lo sguardo puntato sugli sneakers. Il mio sorriso si addolcì appena. Era proprio una bambina.

𝐁𝐮𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠 𝐇𝐞𝐚𝐫𝐭𝐬 [𝒾𝓃 𝓇ℯ𝓋𝒾𝓈𝒾ℴ𝓃ℯ✍️]Where stories live. Discover now