"Mi hai fatto preoccupare...si può sapere che hai?"-domandò e fissai senza sosta sia lui che la porta dell'aula di matematica, e dopo qualche minuto di esitazione, gli feci cenno di seguirmi.

"E quindi ti ha cacciata..wow"-scosse la testa sbalordito, dopo aver ascoltato il mio racconto.
"Già"-feci una smorfia di disapprovazione e lui mi accarezzò una ciocca di capelli.
"Lo sai che Niall è fatto così. Forse è un po' stronzo"-disse e gli lanciai un'occhiata torva.
"Okay, è quasi sicuramente stronzo"-alzò le mani al cielo ridacchiando.

"Sai che non sa esprimere bene i suoi sentimenti.È il suo modo di fare"-cominciai e risi dal nervosismo.

"Sai a me quanto me ne può importare da 1 a 10?"-sbottai e gli feci cenno di stare zitto dato che stava per parlare.
"È il suo carattere e ci siamo, ma non può venire a prendersela con me perché ha i coglioni che gli girano costantemente."-sfogai la rabbia che avevo in corpo.

"Io non so davvero cosa dirti..se non che se hai bisogno io sono qui"-mi fece un sorriso che ricambiai.

"È già tanto il fatto che tu mi abbia ascoltata"-mi alzai e gli diedi una mano, incitandolo ad alzare il culo.
Insieme ci avviammo dagli altri ancora e misi su un sorriso, per far vedere che stavo bene e per non far sentire Niall troppo importante.
Fortunatamente quando arrivammo all'altra parte del cortile lui non c'era e, dopo aver chiesto scusa a tutti per il comportamento acido di prima, mi dileguai per andare a fumare una sigaretta nel retro.
Non fumavo abitualmente, ed il fatto che stessi iniziando a farlo di nuovo quotidianamente, mi mandava in bestia.

Andai verso la staccionata non curante della persona di spalle.
Accesi e cominciai a fare il primo tiro, fin quando non sentii una risata troppo familiare.
Mi girai di scatto, osservando nervosa Niall che rideva.
Come se in questa situazione ci fosse da ridere.
"Mi perseguiti"-sbuffò divertito e questa volta fui io a ridere dal nervoso.

"Ma chi ti caga."-guardai davanti a me, cacciando fuori il fumo.
"Non mi caghi e poi vai a fare quelle stronzate per farti notare dal sottoscritto."-mi rinfacciò ancora quello che era successo e la rabbia mi invase in pieno.

"Mi spieghi chi cazzo ti credi di essere?Non esisti solo tu al mondo.Ti credi sempre chissà chi, pensi sempre e solo a te stesso.Non sai vivere.Tu fai così per sentirti potente e superiore, fai cosi perché non hai niente.Sei solo."-sputai quelle parole acida.
Io non le pensavo davvero, le avevo dette solo per farlo sentire come lui mi aveva fatta stare la sera precedente.
Mi aspettai un 'vaffanculo', ma, invece mi arrivò uno schiaffo.
Esattamente, mi aveva appena dato uno schiaffo.
"Tu non sai un cazzo. E ricorda che tu sei tanto sola quanto me."-mi urlò addosso e si avvicinò minacciosamente, spingendomi verso la staccionata e strizzai gli occhi, terrorizzata dal fatto che potesse picchiarmi ancora.

"Hai paura di me?"-mi scosse violentemente fino a farmi aprire gli occhi e lo guardai spaventata.
"Rispondi, cazzo.Hai paura di me?"-strillò ancora ed annuii, non riuscendo a formulare frasi di senso compiuto.

"Merda..porca puttana"-mi lasciò e andò via.
Scoppiai ancora a piangere, mettendomi un pugno in bocca per smorzare le urla.
Ad interrompere il mio pianto pietoso fu Abs, che mi urlò di andare subito in camera sua per scegliere cosa avremmo messo domani al ballo, non accorgendosi delle condizioni pietose in cui mi trovavo.

"Io ho intenzione di mettere questo vestito rosso"-sorrisi a me stessa, mentre la mia migliore amica mi sorrideva compiaciuta.

"È così che ti voglio"-battè le mani entusiasta ed alzai il pollice all'insù.
"Tu?Pantaloncini?"-domandai notando che aveva poggiato all'armadio i pantaloncini a vita alta con delle borchie sulle tasche.
"Esatto.È quel periodo del mese.Eviterei certi inconvenienti"-fece una smorfia e risi immaginando un'Abigail che si macchia in discoteca.
Andrebbe in panico.
Be', ma in fondo a chi non verrebbe il panico?

Il mio cellulare squillò e lo presi, non ascoltando minimamente i discorsi di Abigail.
Era da parte di Niall.
Il mio cuore cominciò a battere ad un ritmo fortissimo e pensai di cancellarlo, ma la curiosità prese il sopravvento e aprii la casella.

Da nialler:
Mmi mannchi

A Nialler:
Non rompere.

Da Nialler:
Scherzavo.Son ubriacco

A Nialler:
Gli ubriachi dicono sempre la verità.

Da Nialler:
Probabbileee

Scossi la testa, bloccando il telefono e diedi un urlo non appena un cuscino mi arrivò in faccia.
"Mi stai ascoltando? "-sbuffò Abigail e le tirai un cuscino in risposta. Erano solo le dieci di sera, io ed Abigail eravamo ovviamente in ritardo, e Niall era già fottutamente ubriaco.

203 ||Niall Horan|| IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora