CAPITOLO TREDICESIMO - parte 2

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Jane liberò finalmente Jeff dal suo controllo, e si mise a sedere su un sasso proprio davanti a lui, ridacchiando.
Il ragazzo passò le mani tremanti sulla sua fronte sudata; percepiva un dolore bruciante alla testa, come se l'avesse appena sbattuta ripetutamente contro ad un muro, e si sentiva ancora parecchio confuso.
Faticava a mettere in ordine i pensieri, così come ad elaborare il più semplice dei ragionamenti.
-Tu lo sai perché ti sto facendo questo, vero Jeff?- disse la ragazza, con la voce contorta da una tremenda rabbia.
Il ragazzo la guardò e scosse leggermente la testa. Avrebbe voluto rispondere, ma sentiva la gola secca ed i suoi muscoli rifiutavano di collaborare.
-No? Davvero non ti ricordi di me?- chiese Jane, più arrabbiata che stupita. Si alzò in piedi di scatto, furiosa, e si avvicinò a lui. Afferrò il colletto della sua felpa e lo tirò avanti con forza, costringendo Jeff ad avvicinare il volto al suo.
-Forse posso rinfrescarti la memoria!- esclamò, strattonandolo con violenza.
Si portò poi una mano sulla maschera, la afferrò e lentamente la staccò dalla sua faccia. Con un gesto deciso la allontanò, mostrando il suo volto: la pelle era biancastra e bruciata, come quella di Jeff, ma il suo viso era pesantemente compromesso. Il naso del tutto mancante, così come le ciglia e le sopracciglia; i capelli erano caduti quasi tutti, fatta eccezione per qualche ciuffo rimasto quà e là, e le labbra quasi del tutto sparite.
Aveva un'aspetto davvero orribile.
-Adesso ricordi?- gridò la ragazza, sempre più in preda alla rabbia.
Jeff aggrottò la fronte, cercando di riordinare i pensieri. Non riusciva a ricordare, probabilmente Jane era stata solo una delle sue tante vittime, ma non ricordava di aver mai dato fuoco a qualcuno.
-Allora?- gli fece pressione lei.
Un sorriso maligno si allargò sulla bocca di Jeff, che andò a coincidere con quello cicatrizzato sulle guance. I suoi occhi brillarono di quella follia che all'improvviso si era accesa nella sua mente.
-Non mi ricordo di te. Ma deve essere stato divertente rovinarti quel bel faccino-.
Il volto di Jane si piegò in un'espressione di profonda rabbia. Gridò, e stava per scattare in avanti es aggredirlo, ma il braccio di Eyeless Jack si avvolse all'improvviso attorno al suo torso.
-Calmati, Jane- disse.
La ragazza sospirò con il petto tremante, e fece un passo indietro tornando a coprire il suo volto con la maschera.
-Non ti uccido solo perché voglio che tu soffra il più possibile- esclamò -Voglio sentirti supplicare, voglio che le tue grida riempiamo le mie orecchie con la loro melodia-.

........

Toby e KageKao smisero all'improvviso di camminare. Un rumore sospetto aveva attirato la loro attenzione.
Era un pianto, un debole lamento, proveniente da un grosso cespuglio dai rami secchi.
Toby si avvicinò cautamente; la voce sembrava quella di Sally.
Quando fu abbastanza vicino da far penetrare il suo sguardo attraverso il cespuglio fitto, poté scorgere la figura della bambina al suo interno: era rannicchiata su sé stessa, piangeva e tremava, facendo dondolare i lunghi capelli mossi sulle gracili spalle.
-Sally!- sussurrò -Sono io, Toby!-.
La piccola si voltò di scatto, ed i suoi occhi si illuminarono di intensa luce. Saltò fuori dal cespuglio ed avvolse le sue braccia attorno al collo del ragazzo, stringendolo con tutte le sue forze.
-Va tutto bene adesso- disse lui, accarezzandole la schiena con tenerezza.
-I..Io...E-ero..- farfugliò la bambina -Ero scappata...E...P-pensavo c-che...-.
-Va tutto bene- ripeté lui, cercando di tranquillizzarla. -Adesso ci sono io con te-.
-Ma che bravo ragazzo- commentò KageKao in tono fastidiosamente ironico -Sta rischiando la pelle in un bosco pieno di creepypasta e pensa a salvare una bambina-.
Sally rabbrivì al solo udire quella sua voce, ed indietreggiò con gli occhi colmi di paura.
-Puoi stare tranquilla mocciosa- disse l'uomo, sprezzante.
-Fino a nuovo avviso sarò dalla vostra parte-.

Che guerra sia Where stories live. Discover now