CAPITOLO SETTIMO - parte 1

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Jeff e Toby decisero di ritirarsi nel loro piccolo nascondiglio, subito dopo che Ben e Jack si erano allontanati abbastanza da rendere non più udibili i loro passi.
Toby si sedette con i polsi poggiati sulle ginocchia, e le mani avvolte intorno al collo. Anche se non poteva sentire dolore, sapeva di aver rischiato grosso.
La forza di Jack era qualcosa di preoccupante.
Jeff si mise a sedere accanto a lui, ben nascosto dalle foglie del cespuglio e con il cappuccio bianco della felpa calato sulla testa. I suoi capelli neri come la pece pendevano sulle sue spalle magre, ed accarezzavano le  guance pallide.
-Fa ancora male?- chiese, notando la posizione dell'amico.
-Non posso sentire dolore, ma credo di averla scampata bella- rispose lui, ridacchiando nervosamente. Sul so collo si era creato un alone scuro, laddove le dita del nemico si erano avvolte.
-Che significa che non puoi sentire dolore?- ripeté l'altro.
Toby sospirò. -E' una malattia, ci sono nato. Sono così da sempre-.
Jeff inarcò un sopracciglio, con aria stupita, ma subito dopo abbassò lo sguardo e poggiò il mento tra le ginocchia. Non gli interessava molto, in realtà.
In quel momento aveva ben altro a cui pensare.
-E' stata un idea di merda uscire stanotte- disse, con voce stanca -Le abbiamo soltanto prese-.
Toby smise di massaggiarsi il collo e puntò il suo sguardo sul volto del moro, seppur riuscisse a malapena a distinguere i suoi lineamenti.
-Che cosa ti aspettavi? Credevi che gli altri fossero deboli e gentili?- ribattè Toby.
-Non ho detto questo-.
-Sono tutti Serial killer di fama mondiale, giusto per ricordartelo-.
Il castano sbuffò, innervosito da quella conversazione.
-Vaffanculo Toby, credi che io sia stupido?- grugnì Jeff, inacidito.
-Dico soltanto che dovremmo accontentarci. Hai ferito Ben, è già qualcosa-.
Sul volto di Jeff si allargò un sorriso maniacale, e nei suoi occhi si accese ad un tratto una luce di follia ed entusiasmo. -Quanto vorrei sgozzarlo come un maiale, quel nanetto del cazzo- disse, con una voce che non sembrava nemmeno la sua.
-Datti una calmata- si lamentò Toby -Per il momento dobbiamo restare nascosti quì ed aspettare-.
Ciò che restava della notte passò abbastanza rapidamente, dato che si trattava soltanto di poche ore. Il sole salì lentamente, colorando pian piano sempre più il paesaggio boschivo che li circondava; illuminò timidamente i tronchi rigosi e le foglie verdi.
Era appena giunto il terzo giorno.
Toby, che era ancora sdraiato, sollevò la schiena muovendo rapidamente la testa in preda ad una serie di tic nervosi, per poi rivolgere il suo sguardo a Jeff facendogli segno che era il momento di andare.
-Vuoi davvero muoverti di giorno?- chiese il moro, con aria scocciata.
-Certo che sì. Oggi è il terzo giorno, non abbiamo così tanto tempo come sembra- rispose lui  recuperando le accette poggiate a terra ed infilandosi la sua preziosa maschera di ferro e gli occhiali. Strinse la fasciatura della mano destra, che si era allentata, e si alzò guardandosi intorno attentamente.
Il moro sbuffò pesantemente, ma infilò il coltello nella tasca ed uscì a sua volta.
-Io odio muovermi di giorno- disse, guardando l'amico con un'espressione quasi accusatoria.
Toby nemmeno gli rispose, e roteando gli occhi iniziò a camminare.
L'aria era fresca e piacevole, e tirava un leggero venticello che faceva danzare le foglie verdi sugli alberi, alti e snelli, che dominavano interamente il bosco.
Non si poteva udire alcun suono, se non quello dei passi dei due ragazzi che camminavano in fila indiana verso una meta imprecisata ed il dolce cinguettio di qualche uccello.
Quel silenzio magico e piacevole, tuttavia, pochi minuti dopo venne interrotto da un rumore brusco e orrendo.
Un frusciare di foglie.
Una risata sadica e maligna che si allungò rapidamente nell'ambiente.
Poi un sonoro "crack"; il tipico rumore orrendo prodotto le ossa umane quando si rompono dentro alla carne pulsante.
Poi ancora, un fruscio ed uno scricchiolio di foglie schiacciate.
Jeff e Toby si voltarono di scatto estraendo le loro armi, e puntarono gli sguardi dritti sulla figura che poterono vedere, non molto distante.

Che guerra sia Where stories live. Discover now