CAPITOLO UNDICESIMO - parte 1

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Il solco procedeva dritto per una cinquantina di metri tra gli alberi, poi svoltava bruscamente a destra, per iniziare a scendere lungo il crinale del monte.
"Certo, trascinare un corpo in discesa è più facile" pensò Toby.
Da questo si poteva dedurre che chiunque stesse trascinando via Jeff, probabilmente non aveva molta forza fisica. Erano dunque da escludere KageKao e Jack, pertanto non restava che Jane.
In effetti, non c'era da stupirsi che fosse stata lei, dato che quella ragazza lo odiava profondamente.
Toby iniziò a scendere, seguendo le tracce che sembravano dirigersi verso una profonda gola, stretta tra due montagne.
Ad ogni passo osservava con la massima attenzione attorno a sé, non potendo ignorare il fatto che Jane o chiunque fosse, potesse aver lasciato le tracce a terra per tendere una trappola a lui.
Sally come al solito si limitava a seguirlo silenziosamente. Avrebbe voluto chiedere a Toby di fermarsi, perché le gambe iniziavano a farle male, ma non si azzardò a dire niente; non voleva essere un peso.
Ad un tratto, il ragazzo avvertì un leggero e velocissimo rumore; una specie di piccolo colpo, come se qualcuno avesse sbattuto una spalla oppure un gomito contro ad un tronco. Toby lanciò nervosamente lo sguardo in tutte le direzioni, ma non riuscì a vedere nessuno. Non aveva nemmeno capito di preciso da che angolazione si fosse udito quel rumore, perché era stato troppo debole e rapido.
Scrutò l'ambiente con attenzione per diversi secondi, poi strinse le spalle e riprese a camminare. Forse era soltanto un animale selvatico.
Una volta giunto piuttosto in basso, Toby notò qualcosa in lontananza. C'era una grossa parete rocciosa, ai cui piedi si allargava un piccolo lago naturale. Ai bordi dell'acqua, sotto ad un gruppo di alberi, c'era qualcuno. Poteva scorgere anche altre figure poco distanti.
Si fermò e si accucciò a terra per evitare di essere visto, poi ridusse gli occhi a due fessure scrutando con attenzione.
La figura seduta a terra ai piedi dell'albero doveva essere Jeff, perché seppur fosse troppo lontano per riconoscerlo poteva vedere chiaramente una felpa bianca. Lo fissò a lungo, per cercare di capire se fosse vivo, ma se anche si stesse muovendo non sarebbe riuscito ad accorgersene da quella distanza.
Voltò poi lo sguardo a destra, ove aveva visto le altre figure; ma con estrema meraviglia si accorse che non c'erano più.
Aggrottò la fronte.
"Dove diavolo sono finiti?"
"Possibile che si siano già accorti di me? No, non è possibile"
Ma allora dove diavolo erano finiti? Avrebbe giurato di averli visti proprio lì, vicini alla parete rocciosa.
Riprese lentamente a scendere, avvicinandosi con una lentezza snervante. Ad ogni passo riusciva a vedere un pò meglio la figura di Jeff, ma non era ancora riuscito a capire se stesse bene: era appoggiato con la schiena al tronco dell'albero e non muoveva un solo muscolo.
Toby continuò ad avvicinarsi, tenendo la schiena chinata; quando fu ormai a pochi metri di distanza da Jeff, notò che il killer aveva il polso destro bloccato da una grossa catena, a sua volta legata intorno al tronco dell'albero.
Teneva la testa chinata e se ne stava lì, completamente immobile. I suoi lunghi capelli corvini ne coprivano quasi del tutto il volto.
Tobt aprì la bocca per chiamarlo, ma ancor prima che una sola parola potesse uscire dalla sua bocca, sentì un fortissimo colpo alla nuca.
Cadde a terra in un attimo, e riuscì ad udire la piccola Sally urlare il suo nome, un attimo prima di svenire.

Che guerra sia Where stories live. Discover now