CAPITOLO TERZO - parte 2

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Nascosto dall'oscurità e dai tronchi snelli degli alberi, Jeff si appostò non molto distante dalla residenza di Slenderman.
Appoggiò le ginocchia a terra e si mise in ascolto, mentre osservava con estrema attenzione l'ambiente attorno a lui.
Tutta quella storia non gli piaceva affatto, stava seriamente rischiando di rimetterci la pelle: non aveva nemmeno una vaga idea di quali fossero le abilità dei suoi nemici, e questo lo metteva in una posizione di svantaggio.
Mentre restava immobile celato nell'oscurità di quella notte, respirando lentamente per evitare che qualcuno potesse sentire il sibilo leggero del suo respiro, ripensò alla domanda che era stata posta poco prima dallo strano individuo con la maschera blu. Aveva chiesto a Slenderman se fosse contro le regole creare alleanze.
Ricordò anche di averlo visto parlare con l'elfo, mentre ancora attendevano l'arrivo di quella ragazza.
"È probabile che lui abbia già formato un gruppo, o che comunque abbia intenzione di farlo" pensò.
Anche questo era un punto a suo svantaggio, dal momento che lui era solo.
Ad un tratto, i suoi occhi notarono un movimento a circa venti metri di distanza. Si concentrò per mettere meglio a fuoco l'immagine attraverso il buio pesto che inghiottiva la foresta, e riconobbe la bambina.
Rilassò i nervi, visto che probabilmente non si trattava di una minaccia, ma pochi secondi dopo notò una seconda figura che nascosta poco distante stava sfruttando l'oscurità per annullare la sua presenza, pronta ad ucciderla.
La bocca di Jeff si aprì in un'espressione di stupore e tensione, ma non si mosse. Non si sarebbe di certo messo in pericolo per salvare la vita ad una bambina, che tra l'altro era nella lista delle persone che avrebbe dovuto uccidere a sua volta.
Osservò la scena immobile.
La figura nascosta tra gli alberi fece un passo in avanti, e si accovacciò leggermente, pronta a scattare. Fu allora che Jeff riuscì a vedere la maschera blu che copriva il suo viso; si mise più comodo e scrutò con attenzione quel tipo, sperando di capire quale fosse la sta abilità.
Quell'informazione gli sarebbe stata molto utile, se si fosse trovato a scontrarsi con lui.
Tuttavia, quando il ragazzo mascherato scattò in avanti per aggredire la bambina, una terza figura spuntò fuori da chissà dove e lo colpì violentemente su un fianco, con l'ausilio di un'arma. Lui emise un gemito di dolore, ma reagì subito colpendo in volto l'avversario.
Mentre quest'ultimo indietreggiava per difendersi, Jeff riuscì a riconoscerlo: era il ragazzo castano con le accette.
La sua curiosità aumentò, ma fu subito delusa: il nuovo arrivato sparì come era apparso, ed il tipo agghiacciante con il volto coperto da quella maschera blu realizzò che la sua preda, la bambina, era fuggita durante lo scontro; scosse la testa irritato, e si incamminò in una direzione che a Jeff pareva avesse scelto a caso.

......

Il killer sospirò lentamente, abbassando lo sguardo sul terreno ove poggiava i palmi.
Doveva prendere una decisione, organizzare un piano; durante quella nottata ci avrebbe pensato il buio a proteggerlo dagli altri, ma che avrebbe fatto dopo l'alba?
Era sicuro di essere abbastanza forte da tenere testa a metà dei suoi nemici, ma non conoscendo le loro abilità la sua era solo una supposizione azzardata e troppo positiva.
Ad ogni modo, aveva potuto notate che il ragazzo con la maschera blu non aveva ancora creato alleanze; un'ottima notizia.
Si alzò facendo forza sulle gambe snelle e muscolose, e mosse un passo in avanti cercando di non schiacciate le foglie secche.
Sospirò silenziosamente, ma proprio in quell'istante qualcuno saltò giù da un albero e lo ferì prontamente alla nuca, aprendo uno squarcio nella sua pelle che subito iniziò a sanguinare. Jeff si voltò di scatto, più confuso che spaventato, e notò con la coda dell'occhio una figura umana piuttosto bassa che si muoveva velocemente intorno a lui.
Realizzò subito che doveva trattarsi dell'elfo. Forse nei combattimenti puntava tutto sulla velocità, essendo piccolo e fisicamente più debole rispetto agli altri.

Che guerra sia Where stories live. Discover now